CAP. CVII Riccardo, lacrime e buoni consigli

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Riccardo

Leo posteggia la bici rosso fuoco, nuova di pacca, sul ciglio della strada.
Lo osservo, immobile davanti al portone aperto per metà, mentre si inginocchia a chiudere il lucchetto. A giudicare dai giri di catena attorno alla ruota inferiore, sembra che debba lasciarla incustodita per almeno un anno intero.

Poi, una volta terminata l'operazione, a passo deciso e agguerrito procede lungo il vialetto, verso di me.

Non mi aspettavo la sua visita e sinceramente non sono neanche nella forma migliore.

Scometto che è venuto fino a qui per parlare di Arianna e io mi sento piuttosto stanco e provato.

Ho già spiegato i miei sentimenti a Matteo, a lei stessa e adesso ripeterli anche a lui, mi pesa notevolmente.

- Mi fai entrare? - La sua voce è dura, più o meno quanto i suoi occhi castani e bui.

Alzo appena le mani e faccio spazio.

Leo varca la soglia, si toglie il cappello e lo infila nella tasca del piumino.

Non ho mai visto il suo viso tanto tirato e teso come in questo momento.

Si guarda intorno spaesato e poi mi punta lo sguardo contro. Accigliato e contratto.

- Come posso esserti utile? - tiro un calcio a chiudere la porta.

Lui strofina le mani arrossate dal freddo, - Cosa fai mi prendi in giro?- stringe i denti, - sai benissimo perchè sono qui! -

Sbuffo infastidito.

Con mia grande sorpresa Leo si porta contro la mia camicia, aggrappandosi ai lati, - Non mi interessa se non vuoi sentirne parlare! Non mi interessa se sei stufo di ragionare di questo argomento, io voglio vedere di nuovo il sorriso e la spensieratezza di Arianna, voglio indietro la ragazza che ho sempre conosciuto, quella che tu - i suoi occhi scintillano contro i miei, - tu hai deviato per sempre! -

Cerco di sottrarmi alla sua presa, che aumenta all'incrementare dell'enfasi del tono di voce, e faccio un passo indietro, - Io non ho deviato nessuno! - mi difendo.

- Credevo che fossi un amico e invece ti sei rivelato solo uno stronzo, ottuso ed egoista! -

Le sue parole arrivano dritte al cuore e lo squartano in due blocchi enormi.

- Credevo che avessi un po' più di coraggio - mi strattona la camicia con vigore crescente, - un po' di palle, da uomo quale credi di essere, invece hai messo avanti la testa e hai cessato di ragionare! - quasi urla, - hai abbandonato alla mercè del mondo la ragazza che dicevi di proteggere e ti sei chiuso nella tua schifosa gabbia di odio e rabbia, solo per piangerti addosso e covare altra vendetta! -

La tensione muscolare sale al massimo e mi ritrovo a stringere i pugni saldamente. Sentir uscire queste schifezze dalla bocca di una persona buona e onesta, mi dilania completamente.

- Vedrai! - mi strattona ancora, - non sarà così che ti sentirai meglio, non sarà ripudiando Arianna che tornerai a vivere serenamente! Se non tornerai da lei adesso, chiedendo perdono, il rimpianto ti perseguiterà per tutta la vita! -

Sento il torace espandere coste e polmoni per incamerare più aria possibile.

Gli occhi di Leo ad un palmo dai miei, la bocca serrata e le mascelle contratte sono qualcosa di inaspettato e disarmante, qualcosa che non ha ragione di esistere, qualcosa che non ho mai conosciuto.

- Non avrò rimpianti - le mie mani sudano all'interno di due cazzotti, che si sono immancabilmente creati, - non avrò ripensamenti! - cerco di mantenere la freddezza, ma sento che pian piano mi sta abbandonando, - Arianna riuscirà a farsi una ragione della nostra rottura e sopravviverà anche senza di me! –

IO + TE ( #WATTYS2015 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora