MISSING MOMENT "La vita siamo noi"

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Il ritorno di Marie

Primo giorno di giugno.
Prime magliette a mezza manica.
Primi raggi del sole sulla pelle.

Il campanello suona, un paio di trilli acuti e ripetuti.

- Eccomi! - mi trascino giù dalle scale in ciabatte e tuta da ginnastica.

Sto aspettando Matteo per aiutarlo nell'ultima interrogazione di latino ed evitargli di essere rimandato nella materia. Avrebbe dovuto essere qui più di trenta minuti fa, ma la puntualità non è esattamente il suo forte.

Apro la porta e punto le braccia sui fianchi, - Ehi! Ti sembra questa l'ora di arriv... ? -

Non finisco di parlare che mi immobilizzo all'istante; stento a credere a ciò che vedo, o forse quello che vedo è solo troppo bello da poter credere.

- E'così che saluti un'amica che ritorna? -

Le mie labbra si allungano in un sorriso, gli occhi si spalancano e le braccia si allargano, spingendosi in un abbraccio stretto e coinvolgente.

Un abbraccio lungo quanto l'infinito.

Poi allontano il corpo della ragazza dal mio e la osservo, incredula e sorpresa.

Quasi non riesco a riconoscerla.

Marie è cambiata, la luce del suo sguardo è cambiata e pure la sua stessa presenza; meno fragilità e maggior autostima.  E' bella, esageratamente bella.

Le sue guance non hanno più un aspetto bianco e slavato, gli zigomi non sporgono incavando le orbite e la sua pelle è luminosa e fresca.

- Come stai? Quando sei arrivata? Perchè non hai detto niente? – chiedo, una volta ripresa dalla visione di lei e del suo nuovo aspetto.

- Sono atterrata poco fa, volevo fosse una sorpresa! -

Un auto con i vetri scuri è parcheggiata di fronte al cancello.

- E' la dottoressa Arnold, le ho chiesto se prima di tornare in istituto potevo fermarmi a salutare un'amica -

Non posso non smettere di sorridere, il mio volto deve avere l'aspetto di una stupida.

- Mio zio e Riccardo non ci sono ed io avevo bisogno di rivedere una faccia conosciuta! –

Il mio stomaco compie una giravolta.
Riccardo è ancora a Parigi, anche se per pochi giorni ormai; tuttavia la mancanza è forte e fa tremare braccia e gambe. Scaccio il magone venutosi a formare e liscio le braccia morbide di Marie.

– Quindi sono la prima che vedi dopo tutti questi mesi? -

Lei annuisce ed io mi slancio in un altro abbraccio per poi chiederle di entrare.

- Devi raccontarmi un sacco di cose – le prendo le mani nelle mie, facendola accomodare sul divano.

- Non è stato un buon periodo – abbassa gli occhi a terra, – anzi è stata piuttosto dura -

Annuisco e lascio andare un sospiro.

Lei pian piano rialza la testa, – Però è andata e adesso quello che conta è che sono di nuovo qua, pronta per iniziare una nuova vita!–

I suoi occhi sbattono nei miei.

Verdi. Brillanti.

Il cuore affonda perché questo sguardo è identico a quello del fratello.

- Anche tu devi raccontarmi un sacco di cose –

Trattengo il respiro e intreccio più forte le dita alle sue.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora