CAP. XCVIII A message to say goodbye

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- Allora Tata, riprendi fiato e spiegami di nuovo tutto dall' inizio! - Giulia mi tiene il viso tra le mani, mentre io annego nelle mie stesse lacrime.

I singhiozzi sono così vicini l'uno all'altro che non prendo fiato e il racconto che tento di fare è solo un insieme di suoni indecifrabili e confusi.

La mia migliore amica mi abbraccia, cercando di calmarmi, - Fammi capire - cerca di mettere insieme i fatti in una sequenza sensata, quando in realtà, di tutto questo, non esiste nessun filo logico, - tra voi due si è rotto qualcosa nel momento stesso in cui si è scoperto che il colpevole della morte dei suoi genitori è tuo padre...- fissa i miei occhi stanchi, - così lui ha smesso di parlarti, ha chiesto del tempo per riflettere...e adesso...adesso...-

- Adesso ha deciso di mollarmi con un messaggio! - La mia voce è distrutta. - Capisci? Con un lungo, stupido, idiota e insignificante sms! -

Giulia scuote la testa, incapace di trovare parole per consolarmi.

- Vuoi vedere cosa dice? - mi allungo verso il comodino e prendo il cellulare tra le mani, - Ecco le parole di quell'infame! -

Il messaggio di Riccardo si apre davanti agli occhi azzurri di Giulia, nella più orribile maestosità:

<< Ciao Arianna scriverti queste parole fa male. Non avrei mai creduto che fosse possibile amare e odiare così tanto una persona nello stesso momento. So che tu non sei responsabile di quello che è successo, ma il mio cuore non riesce a farsene una ragione. Tuo padre e tutto ciò che lo riguarda è solo dolore per me. Dolore che supera l'amore. In questo momento la sofferenza che ho dentro vince anche il bene che mi fa sentire ogni tuo singolo bacio. L'unico modo  che ho per superare il lutto e ricominciare a vivere è allontanarsi il più possibile da ogni cosa e persona che ricorda il maledetto giorno che mi ha portato via mamma e papà. Mi devo allontanare da tutto ciò che è in grado di farmi soffrire nei ricordi e quindi anche da te. Forse mi considererai un cafone o un rammolito, ma non me la sento di portare avanti la nostra relazione.
Ti ho chiesto del tempo, lo so, ma pensandoci non credo che dei giorni possano farci superare il male che portiamo dentro, sarebbe solo un inutile prolungamento di questa coda di sofferenza. Meglio chiudere qua. Ti prego non avercela con me se ho scritto tutto in un messaggio. A voce sarebbe stato insopportabile. Buona fortuna piccolina.
Ps: non cercarmi, non rispondere per favore, non servirebbe a niente. Solo a farci del male.>>

Giulia boccheggia stordita. I suoi occhi si gonfiano raggiungendo i miei, - E',è...terribile!-

Annuisco, incapace di trovare un aggettivo migliore. Forse vicino a terribile potrei mettere insopportabile, oppure forte e distruttivo, ma qualsiasi forma utilizzi non riuscirebbe ad essere paragonabile al mio stato d'animo in questo istante. E' caos allo stato puro.

Tutto appare insignificante! La mia mente vaga, ripercorrendo ogni singolo istante, dai primi baci nascosti a quelli alla luce del sole. Le pazzie e i momenti più intimi. Tutto in un vortice, accompagnato dalle note della nostra canzone, "Story of my life", che rimbomba in testa assordante.

- Riccardo è sotto shock - balbetta la mia amica riportandomi al presente, - è chiaro che è così! Deve superare la morte, la ricerca, lo stordimento della scoperta e accettare ogni singola cosa - soffia il naso rumorosamente e mi passa il fazzoletto.

Ripeto il suo gesto, - Questo non giustifica il fatto di allontanarmi così, gettarmi via come se io non avessi dei sentimenti! E' un modo infantile e cattivo di fuggire dai problemi, quando invece avremo potuto provare ad affrontarli insieme! - mi asciugo gli occhi, - non può vedermi come un mostro, io sono innocente! Sono esattamente scossa quanto e se non più di lui!-

- Lo so, Tata - Giulia incrocia le gambe incastrandole tra loro sotto il sedere, - lo so! – ripete. 

Rigiro il telefonino tra le mani nervosa.

Lei me lo prende e lo posa con cura sul materasso, - Coraggio vieni qua - si spinge ad abbracciarmi, - io ci sarò sempre per te, non andrò mai da nessuna parte e insieme supereremo tutto, okay? -

Mi lascio avvolgere e stringere dalle sue braccia.

- tu devi essere forte, solo questo, per il resto conta su di me! -

Sollevo lentamente le mani sulle sue scapole, - Grazie Giù, ma non so se riuscirò ad essere tanto forte come dici - caccio indietro un singhiozzo, - sto esaurendo ogni energia! -

- Ci riuscirai! Sei una roccia! - sussurra tra i miei capelli.

Mia madre si affaccia alla porta della mia stanza e ci vede avvinghiate l'una all'altra. Saluta Giulia con un cenno, - Perchè state piangendo? – domanda, confusa. La sua voce è debole e il viso sempre più magro.

Non so cosa ci sia di tanto strano nelle nostre lacrime, dal momento che, in questa settimana, i pianti sono stati all'ordine del giorno, tuttavia non ho problemi nel metterla al corrente.

Giulia si scosta e sposta gli occhi da mia madre a me, che le faccio un cenno di assenso.

- Riccardo ha appena lasciato Arianna - riferisce con la voce che trema un po'.

Mamma si immobilizza. Il colore delle sue guance si schiarisce ulteriormente, raggiungendo le sfumature di un bianco avorio, - Per quale motivo? – chiede.

Mi limito a scuotere la testa. Giulia fa ancora da portavoce, - Dice di non volere accanto Arianna perchè gli ricorda il passato, gli ricorda il signor Domenico... -

Mia madre deglutisce e serra le palpebre. Poi le sue labbra si muovono lentamente, - Mi dispiace - guarda nel vuoto, - mio marito, se così può essere chiamato dal momento che il nostro matrimonio è di fatto una falsa firma su un falso documento, è riuscito a creare solo dolore e sofferenza! I suoi errori hanno fatto soffrire e continueranno a nuocere a così tante persone...- stringe i denti, - quanto vorrei riportare il tempo indietro, accorgermi prima di tutto l'inganno, adesso molte cose sarebbero diverse, tutto sarebbe diverso! -

Giulia abbassa la testa, io mi lascio andare indietro, finendo con la nuca sul cuscino.
Mia madre emana un respiro profondo e riprende a camminare come uno zombie, lasciandoci di nuovo da sole. I suoi passi raggiungono la scala e scendono strascicati fino al piano inferiore.

Giulia si porta al mio fianco e dopo attimi di più assoluto e puro silenzio propone: - Vuoi che vada io a parlare con Riccardo? – chiede, - Oppure potrei chiedere a Leo? Magari lui riesce a convincerlo diversamente, a farlo riflettere...-

Mi ritrovo ad annuire.
Tutto può essere utile ed io non ho niente da perdere.
Il tesoro che avevo l'ho appena smarrito e adesso sono povera.
Triste e povera.

Giulia digita velocemente un messaggio al fidanzato, per informarlo della mia condizione e per chiedere aiuto. Lui risponde rapidamente, sorpreso e al contempo sconvolto dalla notizia della rottura.

Ci assicura che domani stesso parlerà a quattrocchi con Riccardo ed io mi rifugio in quel briciolo di speranza, anche se so benissimo che è solo una microscopica goccia d'acqua in mezzo al mare.

Nessuno riporterà indietro Riccardo dalla sua decisione.

Nè io, nè Giulia, nè Leo.

L'orgoglio e il dolore si miscelano nel suo animo senza dare via di scampo.

A mezzanotte inoltrata, Giulia avverte la madre che rimarrà da me per la notte.
Per la seconda sera di fila ci addormentiamo l'una accanto all'altra.
Questa volta nel mio letto.
Mi appisolo con una mano a stringere il pacchetto di fazzoletti e con l'altra il cellulare.

Stupidamente e scioccamente.

Come a sperare che da un minuto all'altro questo trabiccolo si metta a squillare, ed io possa sentire di nuovo la voce di Riccardo che pronuncia il mio nome e dice che è tutto uno scherzo, lui mi ama e non mi lascerebbe mai e poi mai!

In realtà il filo che ci unisce si è reciso e il telefonino non parla e né più parlerà, Riccardo ha cliccato sul pulsante fine di quella che doveva essere una lunghissima e fantastica storia d'amore.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now