CAP. XVIII Il messaggio

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Quando varco la soglia di classe da sola, Leo si avvicina - Giulia? -

-non entra- poso lo zaino a fianco al banco- ha appena scoperto che Riccardo se la fa con Rebecca ed è scappata via in lacrime...- dico tutto d'un fiato - io non sono riuscita a trattenerla -

Leo è sul punto di chiedermi qualcosa ma poi si volta e si precipita fuori dall'aula.

Mi siedo ed emetto un lungo sospiro.

Alla prima ora l'insegnante madrelingua mi interroga ad inglese, facendomi tradurre un paio di passi tratti da La Fattoria degli Animali.

Sono soddisfatta della mia prestazione e l'otto attribuito soddisfa a pieno le mie aspettative.

A quanto pare George Orwell mi ha portato fortuna!

Stanca e stremata dalla fatica per l'impegno messo, chiudo il libro ed alzo gli occhi alla classe.

Subito mi accorgo che il banco di Leo, accanto a quello del ricciolino biondo suo vicino, è vuoto.

Resto interdetta e spero che sia riuscito a rintracciare Giulia e a calmarla.

Le due ore seguenti non riesco a seguire affatto la lezione. Un po' per il rilassamento post interrogazione e un po' perchè la mia mente è continuamente dirottata verso Riccardo.

Le parole di Marcello risuonano come un' orchestra in pieno concerto, creando un vortice immenso di domande. Perché Rebecca era a casa sua? E perchè quella ragazza è fuggita via piangendo?

E se Giulia avesse ragione, se davvero Riccardo e Rebecca fossero andati a letto insieme?

Chiudo gli occhi e provo ad allontanare il pensiero, cercando di sostituirlo con qualcosa di diverso, purtroppo niente è così importante e forte da poterlo coprire a pieno.

Da quando quel ragazzo è arrivato in questa scuola i miei giorni sembrano essere cambiati improvvisamente. La testa non riesce a spostarsi da qualsiasi cosa non riguardi lui e le sue azioni e, se continuo così, credo che rischierò semplicemente di impazzire.

Forse Marcello ha ragione.

Forse Riccardo è un tipo strano e incomprensibile, anche con me è stato alquanto scorbutico e irruento, ma infondo cosa ne sappiamo noi della sua vita?

E' uno spirito libero, un ragazzo orfano, al limite dell'emarginazione, non che voglia giustificare i suoi comportamenti, ma almeno provare a capirli.

Il suono della campanella dell'intervallo mi riscuote da tutte le fantasie.

Prendo il cellulare e invio un messaggino a Giulia * Come stai? Mi dispiace. Ricordati che TVTB*

Esco nel corridoio per andare al bar.

Questa mattina dovrò festeggiare il mio voto superlativo in piena solitudine.

Passo dalla III D e faccio capolino dentro la classe per vedere se scorgo anche un ciuffo o un lembo della maglietta di Riccardo, ma purtroppo neanche l'ombra. Mi lascio trasportare dalla marmaglia di ragazzi e professori giù nella scalinata e faccio quasi a pugni con un tipo per entrare nel bar, rischiando a pieno la vita.

Marcello è intento a servire un esercito di ragazzini affamati. Il suo saluto è un'alzata di mano seguita da un sorriso pieno e splendente.

Mi siedo in una delle poltroncine libere e lancio uno sguardo al display del telefono per vedere se Giulia è sopravvissuta alla depressione dell'addio, quando, una notifica sulla posta di Facebook, mi fa quasi cadere l'apparecchio di mano.

*Ho sbagliato. Non permettere mai a nessuno di farti trattare come ho fatto io ieri. Se vuoi posso farmi perdonare. Ti aspetto oggi pomeriggio alle cinque da me, solo se lo vuoi. Perdonami. Ricca*

Sono in apnea e gli occhi non riescono a staccarsi da ciascuna di queste parole. Ho le mani sudate e lo sguardo fisso sul telefono. La mente confusa e offuscata.

Riccardo mi ha scritto. Riccardo mi ha chiesto perdono.

- Ehi bellezza ! - Marcello mi sfiora con le labbra i capelli, facendomi prendere uno spavento.

Mi sottraggo dallo stato di trance e mi disconnetto da Facebook all'istante,  posando il cellulare sul bordo del tavolo.

- Hai risentito la tua amica? - Marcello posa una mano sulla spalliera della poltrona, - mi dispiace che sia venuta a sapere di Riccardo e Rebecca in quel modo...-

-Le ho inviato un messaggio ma non ha ancora risposto - sospiro, - non devi preoccuparti, non è colpa tua. Se non lo avesse scoperto stamani, poi sarebbe venuta a saperlo comunque  e credo che avrebbe fatto lo stesso tanto male -

Lui sembra rincuorarsi. - Forse hai ragione! Adesso torno a servire, prima che Renato si sciolga in una pozza di sudore! -

Libero un leggero sorriso, vedendo il suo collega paffuto risucchiato dalla folla.

Non appena Marcello torna dietro al banco riprendo in mano il messaggio di Riccardo. Lo leggo e rileggo più volte, come se volessi imprimerlo a fuoco nella mente, oppure avessi il terrore di dimenticarlo.

Ma non ci sono dubbi. Il senso è esattamente quello classico e palese di scusa e perdono e la richiesta è quella di un vero e proprio appuntamento a casa sua.

Il cuore prende a battere all'impazzata al solo pensiero di vedermi da sola con lui. Poi la proposta diviene assolutamente indecente. Recarmi a casa sua è qualcosa di irrealizzabile e immateriale per il semplice motivo che vive accanto al mio fidanzato ed è il ragazzo per il quale ha perso la testa la mia migliore amica.

Mentre le opzioni dei pro e dei contro rimbalzano in testa impulsive e frenetiche, la risposta di Giulia arriva lampeggiando * Tata sto malissimo, avrei tanto bisogno della mia dolcissima amica...*

Il cuore smette di tremare nell'incertezza e la mente di razzolare pensiero su pensiero.

Oggi so esattamente quello che devo fare!

Stringo la collanina che porto al collo e mando al diavolo i ragazzi e i problemi di cuore!

*sono da te alle cinque. TVB. Non piangere...*

*grazie sei una vera amica*

Ripongo in tasca il telefonino, soddisfatta della scelta compiuta.

Ho appena detto addio all'appuntamento della mia vita, quello con la A maiuscola.

Ma non è importante, perché ho accolto a braccia aperte la vera e pura Amicizia.

IO + TE ( #WATTYS2015 )حيث تعيش القصص. اكتشف الآن