CAP. LXXVIII Conoscenze (parte 1^)

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Sono seduta di fronte alla scrivania. I libri aperti, la mente altrove.

Non riesco affatto a concentrarmi, a causa della forte scarica di adrenalina che mi attraversa il corpo, dalle dita dei piedi alla punta dei capelli.

Il percorso di perdono mi ha logorato fegato e cervello, ma adesso è tutto finito.

Ho accettato di tornare a essere la ragazza di Riccardo.

Ho accettato le sue scuse. I suoi bellissimi gesti romantici.

Voglio ricominciare.

Posso farlo. Devo farlo.

Pretendo di essere felice!

Per la prima volta dopo giorni, mi sento rigenerata.

Sono pronta ad affrontare il mio grande e immenso Amore!

Riccardo sarà da me tra mezz'ora.

Chiudo i libri, rimandando i compiti a domani.

Nell'armadio cerco qualcosa di carino da indossare.

Getto tutti i vestiti sul letto, per scegliere il solito paio di jeans e maglietta.

Annodo i capelli in una coda alta. Tento di realizzare il rigo con l'eye-liner, ma non riesco a farlo venire dritto. Spazientita tolgo con una salvietta fino all'ultimo residuo di trucco.

Mamma bussa alla porta: - Tesoro posso entrare? -

Non faccio in tempo a rispondere, che già è dentro la mia stanza.

- Come siamo carine! – sorride, squadrandomi.

- Non sono carina! – sbuffo. Tolgo l'elastico e agito i capelli a destra e a sinistra. - Ho vestiti monotoni e capelli indomabili. Non sono riuscita neanche a darmi un filo di trucco! -

Lei solleva entrambe le sopracciglia. - Per me sei fantastica!-

- Non vale! Tu sei mia mamma. Sei esageratamente di parte!- protesto.

- Da tutta questa frenesia, immagino che ti stia preparando per un appuntamento importante!- ride, divertita

Mi lascio cadere sul letto e incrocio le braccia al petto. - Non importante, solo un appuntamento...-

- Con il ragazzo della moto? Quello della scritta sul muro? - Fa un passo verso di me. – Quel famoso Riccardo?-

- Già – dico.

Lei si lascia andare in una esclamazione di sorpresa: – Oh! Dunque le cose vanno meglio tra voi?-

Annuisco.

- Sai dove ti porterà? – Chiede, curiosa.

- Non ne ho idea! Immagino rimarremo in zona, non preoccuparti. - Mi alzo in piedi, alla ricerca delle mie "Converse", finite sotto al letto.

Mia madre segue i miei movimenti. - Vuoi che ti faccia la treccia? – Domanda.

Acconsento e mi siedo di fronte allo specchio.

Le mani di mia madre scivolano veloci e esperte sui miei capelli, increspandoli e annodandoli.

- Chiudi gli occhi – ordina, facendomi voltare.

Le sue dita si avvicinano al mio viso, tracciando una linea umida e sottile di eye-liner, in entrambe le palpebre.

Quando torno a specchiarmi mi lascio andare in un sorriso.

Adesso il mio aspetto è ordinato.

La treccia portata di lato, gli occhi messi in risalto dal trucco leggero.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now