CAP. IV I misteri della vita!

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Piazza dell'Immacolata è affollatissima di gente.
Resto stupita da quanti giovani possano trovarsi la sera, in un giorno qualsiasi della settimana, in questo ridente quartiere.

Marcello apre la porta di una piccola pizzeria, facendomi il gesto di entrare per prima.

Il locale è semplice e accogliente.
Ci sediamo ad un tavolino al centro della sala e ordiniamo due pizze e cola.
Al tavolo vicino dei ragazzini stanno facendo una poltiglia di patatine fritte miste a ketchup e se la stanno spalmando ovunque, mentre dall'altro lato un signore anziano si sta togliendo qualcosa incastrato tra i denti, rendendo l'atmosfera sicuramente di un romanticismo unico.

Dopo i primi minuti di imbarazzo iniziale, la serata prende una piega più che positiva.
Marcello si rivela comunicativo e solare.
Mi fa ridere per tutta la durata della cena, superando ogni tipo di timidezza e apprenzione.

- e quindi stai mettendo da parte dei soldi per andare a lavorare a Cuba un giorno? -

Lui annuisce: - Aprire un piccolo chiosco in quel posto sarebbe davvero un sogno! -

- E i tuoi? Approverebbero questa scelta? - spezzo un angolino della crosta.

- Mia madre sarebbe felice, farebbe di tutto per vedermi realizzato..-

Sorrido e scuoto la testa: - Le madri eh..-

- Già..- annuisce, - la mia ha avuto molte gatte da pelare con me, non sono stato esattamente un figlio modello... -

- Vuoi dire che eri un ragazzino ribelle? -

- ingestibile - puntualizza - credo che questo sia il termine più corretto - fa l'occhiolino e addenta uno spicchio di pizza.

In pochi minuti riassume i suoi cinque anni di liceo. Dalle conquiste di una notte, alle serate nei centri sociali. Quando riferisce la sua prima sbornia di martini bianco e vodka alla pesca non posso fare a meno di ridere estasiata e con le lacrime agli occhi.

-Ti giuro, è andata proprio così! - mette in mostra i denti bianchissimi, - quell'episodio rimarrà memorabile nella storia! -

- Non voglio immaginare la faccia di tua madre quando ti ha visto tornare a casa in pieno pomeriggio, con indosso solo le mutande! -

- Avresti dovuto esserci! Mi ha preso per un orecchio e lo ha stretto così forte da farmi vedere le stelle, si è scusata con i suoi ospiti, che mi guardavano dal salotto in pieno sconcerto, e mi ha infilato sotto la doccia fredda-

Porto le mani al viso e cerco di prendere fiato.
Pensare a Marcello completamente ubriaco è davvero uno spasso.

-è stata la vergogna più grande della mia vita! - ricorda - naturalmente se togliamo quella di quando sono stato immortalato a fare pipì nella Fontana del Babuino da una sequela di Reflex cinesi..-

- Tu hai fatto pipì in quella fontana? -

Marcello annuisce soddisfatto: - Credo che anche in quel caso avessi una buona dose di alcool in circolo -

Mi asciugo le lacrime con la punta del tovagliolo, stando attenta a non sbavare il mascara.

Gli occhi di Marcello si soffermano sui miei.

Un cameriere accorre a portare via i piatti vuoti.

Dopo questi primi attimi di ilarità prende campo il silenzio. Un silenzio carico e pieno di aspettativa.

Il volto di Marcello si distende, le sue labbra si socchiudono appena e le mani scorrono sulla tovaglia - sei stupenda stasera - sussurra - vorrei baciarti lo sai ?-

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now