Le luci dell'alba mi svegliano.
Sono ancora vestita dalla sera precedente.
Il cellulare privo di vita sotto una spalla e la foto dei miei genitori, incollata al torace.
Mi sollevo.
La testa esplode e credo che, prima di fare qualsiasi altra cosa, dovrò assumere un'aspirina miracolosa.
In mente vorticano le immagini dell'udienza, di Riccardo e la sua nuova fidanzata e poi la confessione di mia madre.
Le estenuanti chiamate.
Una dietro l'altra fino allo stremo.
Non sono figlia dell'assassino dei genitori di Riccardo e devo farglielo sapere.
E se non è possibile mettersi in contatto telefonico con lui, lo farò di persona.
Faccia a faccia.
Per l'ennesima volta.
Dopo una rapida tappa in bagno, per lavare via i residui delle ore notturne, indosso jeans e felpa puliti.
Districo i capelli e recupero una borsetta di panno dall'armadio, dove infilo dentro telefono, caricabatterie, fazzoletti, qualche spiccio e la foto in pegno.
Corro al piano di sotto, urlando il nome di mia madre.
Lei si affaccia alla porta della cucina ed io la travolgo, - Portami da Riccardo! Per favore, per favore! - la prego, - devo vederlo, devo dirgli tutto! E con la tua auto faremo prima! -
Mamma muove le mani davanti al viso, - Okay, tesoro, dammi solo un attimo - si toglie la pannuccia dalla vita e prende le chiavi della macchina.
In meno di un quarto d'ora siamo di fronte alla villetta dei Serio e in meno di mezzo secondo sono fuori dalla vettura, protesa a suonare il campanello.
La porta si apre quasi subito e il cuore affonda.
Il respiro si strozza e le gambe tremano.
Quando vedo che ad affacciarsi è solo il signor Serio, riprendo fiato e allo stesso tempo mi incupisco, - Cercavo suo nipote - riporto i battiti a velocità regolare.
L'uomo avanza lentamente nel vialetto.
Ha qualcosa di strano in viso.
Di molto strano.
La sua espressione è crucciata e gli occhi sono cerchiati di viola.
- Riccardo non è qui, è andato a Tivoli, ieri sera mio padre è stato stroncato da un infarto -
Faccio un passo indietro completamente sotto sopra.
- Giusto il tempo di fare una telefonata per avvisarci che non stava bene ed è morto -
Cerco di immagazzinare quanto più ossigeno possibile, mentre un groppo pesante mi si ferma al di sotto della gola.
- So che anche tu hai conosciuto Jo - prosegue con un filo di voce, - se vuoi venire a dargli l'ultimo saluto, ti accompagno senza problemi, stavo giusto andando adesso... -
Guardo verso l'auto dalla quale sono scesa e poi di nuovo avanti.
Frastornata e scossa dalla notizia.
Lui mi incoraggia con la testa.
Annuisco - Certo, vengo con lei -
Mia madre mi osserva confusa, seduta immobile al posto guida.
Procedo a comunicarle il fatto.
- Vai pure tesoro - acconsente.
A testa bassa e con il cuore gonfio di cose da dire e fatti da capire raggiungo l'auto del signor Serio e mi siedo al posto del passeggero.
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IO + TE ( #WATTYS2015 )
Романтика[COMPLETO] IN TUTTE LE LIBRERIE La versione cartacea è leggermente diversa da questa. La storia è stata suddivisa in una trilogia dalla CE Ultra LitEdizioni Arianna ha solo quindici anni, ma la vita la costringe ad affrontare problemi da adulta. S...