Riccardo
Guardo di continuo l'orologio, di Arianna nessuna traccia.
Sono ormai le nove passate e hanno appena chiuso il portone. La chiamo di nuovo al cellulare, ma niente, è staccato. Comincio a preoccuparmi. Magari le è successo qualcosa per strada? Scaccio l'idea. Forse ha preferito restare a casa. Però, perché non mi ha avvertito? Forse i suoi non l'hanno lasciata uscire, ma è strano che abbia persino staccato il telefono.
Me ne sto nel corridoio di fronte all' ingresso principale in preda a mille dubbi, quando vedo passare il compagno di classe di Arianna e Giulia. Cerco di ricordare il suo nome, -Leo! Ti chiami così giusto?- lo blocco.
Lui si gira e mi guarda perplesso e infastidito. -Sì!-
-Piacere sono Riccardo, il ragazzo di Ar...-
-So chi sei-. Mi interrompe con tono scocciato,-Cosa vuoi?-
-Sto aspettando Arianna, ma non si è fatta viva, tu sai dove possa...-
-Non l'ho vista!- mi interrompe ancora una volta, -Adesso scusami devo proprio andare. Sto aiutando Federico a sistemare le aule per la notte-. S'incammina a passo svelto verso la scala che porta alle classi del primo piano.
Lo inseguo. -Aspetta, solo un minuto!-
-Mi dispiace c'è molto da fare-.
Cerco di stare al suo passo. -Posso darvi una mano. Ma tu ascoltami, per favore!-
Lui prosegue a passo spedito.
-Arianna sarebbe dovuta essere già qui. È piuttosto strano che non sia arrivata...-
Leo si gira e mi passa un paio di scatole. -Magari ci ha ripensato!- Riprende a camminare.
Tengo in equilibrio i due pacchi ingombranti. -Impossibile!-
Lui posa le scatole e apre la porta della classe. Entriamo nell'aula deserta.
-Magari tu hai un altro numero. Oppure, non so, puoi provare a chiamarla con il tuo cellulare-.
Leo sospira e sfila il telefonino dalla tasca dei jeans. Restiamo entrambi in attesa mentre la chiamata parte. Il cellulare squilla più volte e poi finalmente una voce femminile sussurra: -Pronto?-
-Pronto, cercavo Arianna-.
-Leo sei tu?-
Lui si gratta la testa e muovendo le labbra mi fa capire che al telefono c'è la madre di Arianna
-Sì signora, la stavo aspettando, avevamo un appuntamento-.
La voce dall'altro capo s'incrina. -Non può venire... febbre...- Ripetuti fruscii disturbano la linea, -È... in camera, sta dorm ...- ancora interferenze. -Lasciato il cell...- La linea si interrompe definitivamente.
Leo e io restiamo un istante a guardarci, finché lui rompe il silenzio. -Niente di cui preoccuparsi. Arianna è a letto con la febbre e non ha il cellulare con sé-. Ricaccia il telefonino in tasca e apre le scatole. -Ehi! Che intenzioni hai? Per caso vuoi restare a guardarmi o mi dai una mano?-
Mi sforzo di sorridere e arrotolo le maniche della felpa, pronto a dare il mio contributo. La telefonata è riuscita a calmarmi un po', almeno so che non gli è successo niente. Però c'è qualcosa che non torna, mi chiedo perché non mi abbia avvisato.
Alle undici e un quarto abbiamo finito. Stanchi, ci sediamo di fronte all'aula dove sta per concludersi l'assemblea studentesca. Accendo una sigaretta e faccio qualche tiro. Leo mi osserva senza dire niente. Sicuramente sta pensando che questo non è il luogo adatto per fumare, ma non mi interessa.
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IO + TE ( #WATTYS2015 )
Romance[COMPLETO] IN TUTTE LE LIBRERIE La versione cartacea è leggermente diversa da questa. La storia è stata suddivisa in una trilogia dalla CE Ultra LitEdizioni Arianna ha solo quindici anni, ma la vita la costringe ad affrontare problemi da adulta. S...