CAP CXV Riccardo e il percorso di rinascita

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Riccardo

Infilo la collana di perle dentro la tasca dei jeans e senza preoccuparmi di passare dalla cassa, fuggo dalla scala antincendio.

Quando arrivo sul retro passo oltre l'uscita, ignorando il suono acuto dell'allarme.

Non sono un ladro, ma un ragazzo estremamente incazzato e incapace di fare la fila per l' acquisto. Mi mescolo al caos di via del Corso e corro come se non ci fosse un domani.

Fuggo fuori dal negozio e lontano dal dolore.
Tra la gente, le luci, il va e vieni pazzesco e frenetico del Natale.

Sono otto anni che detesto questa festa.
Otto lunghi anni di rabbia e solitudine.
Privi di regali ed affetto.
E adesso, il disprezzo aumenta ancora di più.
Adesso che ho visto Arianna insieme a quel cazzone con il codino.
Tutti e due abbracciati, a fare shopping come la miglior coppia felice delle pubblicità.

Raggiungo il parcheggio e salgo sulla moto, ormai salvo. Indosso il casco e do gas.

Vorrei poter girare il collo di Isac come sto facendo con la manopola dell'acceleratore.
Resto in equilibrio, piegandomi nel traffico e raggiungo la Nomentana.
Mi sento tragicamente sconvolto ed arrabbiato.
Con me stesso e con la vita.
Ma soprattutto enormemente frastornato.

Non posso credere di aver baciato sul serio Arianna. Anzi, di averglielo lasciato fare.

Il cuore pulsa nel petto al ricordo della sua bocca schiacciata contro la mia e la testa esplode vedendo la mano di Isac contro i suoi fianchi.

Perchè tutto è così difficile ?

Il cuore dovrebbe imparare a quietarsi e la testa a viaggiare nell'unica direzione possibile.

Io e Arianna non siamo niente.
Io e Arianna nessun futuro.
Ma il fuoco che brucia nello stomaco è potente e incendiario. E' un fuoco di rivolta.

Un fuoco che indica la cattiva riuscita di qualsiasi mio intento.

Dopo quello che è accaduto poco fa, capisco che non sono in grado di affrontare la situazione da solo.
Oscillo tra amore e odio e questo non è affatto umano. Arianna è visione e follia.
Due sentimenti contrastanti che si scontrano dentro l'anima, trovandosi in accordo per farmi impazzire.

Ho bisogno di aiuto.
Di aiuto vero.
Così imbocco l'unica vera soluzione possibile.
L'ultima chance rimasta in piedi.

Non rifletto troppo a lungo e arrivo di fronte a casa di Leo, suono al corrispettivo Mori e aspetto in sella.
Dopo pochi minuti il mio amico si affaccia.
In realtà solo la sua testa fa capolino ed il resto del corpo rimane dietro la porta.

- Ehi , che sorpresa vederti! - accenna un sorriso imbarazzato.

Scendo dalla moto, tirando il cavalletto e mi porto sul vialetto.

- Avevi bisogno di qualcosa? - balbetta, scrutando il mio viso tirato e accigliato.

Lo raggiungo, - Devi farmi un favore -

Lui alza le sopracciglia, - Certo! -

Aggrotto la fronte e tiro indietro i capelli.
Leo non si smuove dalla sua posizione.

Piego la testa per vedere cosa stia nascondendo, - Posso entrare? -

I suoi occhi si spalancano, - No! Sono...sono nudo! - sparisce ancora di più dietro l'anta.

Mi esce un sorriso, - Da quando viaggi per casa senza vestiti? - lo fisso negli occhi, - e vieni ad aprire alla porta come mamma ti ha fatto? -

Lui arrossisce violentemente, - Credevo che fosse...-

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now