CAP. XCIX Riccardo e il suo girone infernale

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Riccardo

Questa mattina non finisce più!
L'insegnante di letteratura si dilunga fin troppo sul V Canto della Divina Commedia. Il racconto dei due amanti e cognati pare suscitare notevole interesse tra le ragazze; tutte hanno occhi lucidi e mente assorta e i loro sospiri mi disturbano profondamente il cervello.
Al diavolo l'amore di Paolo e Francesca.
È già più che sufficiente quello di Riccardo e Arianna a darmi turbamento!
Dante con la nostra storia si sarebbe di certo sbizzarrito nella stesura.
Se quell'uomo avesse potuto vedere il mio comportamento freddo e lascivo di questi giorni, mi avrebbe sicuramente collocato in uno dei suoi peggiori gironi infernali, forse addirittura ne avrebbe potuto costruire uno appositamente per me, quello dei vermi, situato tra gli iracondi e gli eretici. Perché questo è ciò che sono e mi sento.

Un emerito bastardo che ha deposto le armi di fronte al più grande amore della propria vita.
Perchè è tutto così complicato?
Prendo la matita e la ficco in bocca, rosicchiandola.
Dovrei essere felice in questo momento.
Ho raggiunto il mio scopo.
L'assassino dei miei genitori è stato catturato e verrà presto giustiziato.
Finalmente il mio sogno si è avverato.
Niente più ricerche spasmodiche, niente più rabbia e odio insensati.
L'uomo che ha rovinato la mia vita ha un nome e un cognome con cui poter sfogare l'odio che ho dentro. Ma tutto questo non basta per rendermi contento.
Purtroppo quel nome e quel cognome hanno chiuso una ferita, ma ne hanno aperta una nuova, altrettanto fresca e profonda. Una ferita inguaribile e incurabile. Dolore allo stato puro!

Passo una mano sul braccio fasciato e lo sento pulsare sotto alla felpa. Mi maledico per non aver assunto l'antidolorifico stamani dopo colazione. Adesso i punti tirano e pizzicano e mi riportano costantemente alla notte della scoperta. Scrollo la testa, cercando di cacciare fuori dalla scatola cranica i ricordi di quella sera, provo a concentrarmi sulla lezione.

- Amor c'ha nulla amato, amor perdona - cantilena la professoressa, - mi prese del costui piacer sì forte che, come vedi, ancor non m'abbandona...-

L' attenzione si sposta subito da quest'aula a quella accanto, dove è Arianna.
Cosa starà facendo in questo momento?
Forse sarà concentrata a scrivere, a testa china e con la ruga sopra il naso.
Ma cosa diavolo mi viene in mente?
Non devo pensare a lei. Non devo pensare alla figlia di Domenico Colonna!
Questa mattina sono entrato presto per evitare di incontrarla sulle scale, nel corridoio o da qualche altra parte di questo edificio. E adesso mi ritrovo a fantasticare su quello che starà facendo in questo istante.

Non è sensato, non è logico!

Ieri pomeriggio il commissario ha avuto la brillante idea di riportarmi il mio cellulare ed io di utilizzarlo subito nel modo più semplice e sensato possibile.

Inviare un sms ad Arianna per dire addio alla nostra storia d'amore. Certo non è stato un gesto troppo fine e delicato, ma l'unico che sono stato in grado di compiere.
Non so dove ho trovato il coraggio per troncare la nostra relazione, ma l'ho fatto e questo è ciò che conta. Mi imbambolo a pensare alla sua faccia dopo aver letto le mie parole.

Avrà pianto? Chiamato Giulia? Messo la nostra canzone a tutto volume? Non lo so e infondo non deve neanche interessarmene.
La storia è finita. Io e Arianna non siamo e non saremo mai più niente.

L'unica cosa che mi ha sorpreso è che lei abbia eseguito alla lettera il mio post scriptum.
Non ha risposto e questo dimostra che forse staccarci è più semplice di quanto immagini.
Forse ha capito anche lei che la nostra relazione è nata e già morta nel peggiore dei modi, oppure è solo un silenzio di debolezza e paura. Non so e non voglio saperlo.
Non voglio sapere più niente di quello che riguarda quella dannata famiglia.
Tutto ciò che circonda Arianna purtroppo è un cerchio di caos e allucinazioni.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now