La sera seguente Leo e Giulia siedono di fronte a me e Riccardo, a un tavolino dell' "American Diner", appena fuori il centro.
Il locale è caratteristico. Pavimenti a scacchi bianco e neri, luci al neon.
Una musica rock riprodotta da un vecchio jukebox rallegra la sala, mentre agili cameriere volteggiano sui pattini a rotelle, portando vassoi carichi di cibo.
Assaporo il gusto del pane morbido e della carne macinata. - E' buonissimo! – dico.
Riccardo ficca in bocca una manciata di patatine, - Quando si dice mangiare sano! -
- Per una volta possiamo pure fare uno sgarro alla nostra ferrea dieta mediterranea! – dico.
- Dopo questo misero hot dog ordinerò il "Big Boss" - dice Leo. - Tanto a smaltire il tutto ci penserermo domani, non è vero Giulia? -
Lei aggrotta le sopracciglia, - Cosa intendi con quel "ci penseremo domani"? - improvvisa delle immaginarie virgolette con le dita.
Lui affonda i denti nel pane e con la bocca stracolma, borbotta: - Che andremo a fare footing insieme, naturalmente! –
Giulia mima con le labbra una volgare espressione di diniego. Poi si volta verso il fidanzato e accenna un falso sorriso acconsenziente.
- Lo odio! - mi informa, parandosi una mano davanti al viso, - lui e le sue maledette corsette mattutine! -
Nascondo la testa nel tovagliolo per non farmi vedere ridere.
Intanto Leo tenta di mandare giù l'impasto di pane e carne che, per qualche strano motivo, procede piuttosto lentamente e finisce per togliergli il respiro. Si batte un pugno sullo sterno e prende al volo il bicchiere d'acqua.
- Leo!!! - urla Giulia, - hai tutto il tempo per mangiarti quel panino, non c'è bisogno che ti strozzi!-
Lui riprende a respirare.
Giulia alza gli occhi al cielo, sollevata e al contempo irritata dall'ingordigia del fidanzato.
Scampato il pericolo di soffocamento, Riccardo alza il suo bicchiere di Cola, - Voglio fare un brindisi! – annuncia. - A noi quattro e alla nostra amicizia!-
Sollevo la mia bevuta. I nostri bicchieri si scontrano, straripando.
- Voi siete sicuri che non porti sfiga brindare senza alcool? - gracchia Giulia.
- Sei una credulona! Solo tu puoi dare ascolto a simili congetture! - la prende in giro Leo.
Lei gli fa linguaccia. Lui le afferra la testa, se la avvicina a sè e le lascia un pressante bacio a stampo.
Riccardo fischia con la lingua tra i denti, - Bis! -
Le guance di Leo si tingono di rosa acceso. Il dito medio di Giulia si alza beffardo verso il mio ragazzo.
Dopo quest'attimo di pura ilarità, ci ributtiamo a capofitto sulle nostre pietanze.
- Ragazzi – dice Riccardo, guardando un punto imprecisato di fronte a sé, - forse non è il momento giusto, ma tanto non credo che ne troverei mai uno adatto. Abbiamo appena brindato per la nostra amicizia, però voi conoscete poco o niente di me. Non voglio essere un codardo, mi sembra giusto raccontarvi qualcosa della mia vita! -
Leo allunga una mano nella nostra parte del tavolo, - Ehi! Solo se per te non è un problema. La nostra amicizia è adesso, non conta quello che è stato prima! -
Riccardo sorride, - Grazie per la comprensione, ma è giusto che voi conosciate delle cose sul mio conto! Infondo anche il passato fa parte di me e di quello che sono oggi! -
KAMU SEDANG MEMBACA
IO + TE ( #WATTYS2015 )
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