- Eccoci arrivati!-
Riccardo posteggia la moto in una piccola strada ciottolosa. Mi aiuta a scendere e a sfilare il casco. Siamo a Tivoli e questo posso saperlo solo dal cartello che abbiamo appena passato, perchè il mio accompagnatore, su questa uscita e la sua direzione, non si è affatto sbilanciato.
Non ha voluto rivelare niente del dove e cosa andremo a fare. Senza fare troppe domande a riguardo, mi lascio condurre per mano in un lungo e grande viale alberato.Sono emozionata, sembra tutto fantastico e quasi irreale. Le chiome dei cipressi si muovono, ondeggiando ad ogni soffio leggero di vento. Noi siamo in silenzio. Le nostre mani unite in una stretta magica e il rumore dei sassi sotto ai piedi. Le scarpe da ginnastica di Riccardo e i miei stivali, passo dopo passo, ci portano in prossimità di un vecchio casolare. Intorno è già calato il buio.
Riccardo accende una torcia e punta il fascio di luce verso l'entrata dell'edificio.- Seguimi - mi lascia la mano e spinge il portone che si apre con un cigolio sinistro, - dai piccola, coraggio! -
Resto immobile sulla soglia e mi limito a guardarmi intorno. Siamo isolati dal resto del mondo, in un'antica casa ai confini della città.
Riccardo viene a recuperarmi: - Cosa c'è? - I suoi occhi, illuminati dalla fioca luce della torcia, scintillano in mille sfumature di verde. - Hai paura? – sorride, - ma ci sono io! E quando sei con me non devi avere timore di niente!-
Nessuno mi ha mai detto qualcosa di simile.
Nessuno mi ha mai guardata così.- E poi - mi trascina dentro a forza, - non puoi avere paura di tutto questo! -
Il portone si chiude dietro di noi, mentre Riccardo cerca l'interruttore. In un attimo la stanza si illumina a giorno e ogni mio stupido timore svanisce all'istante. Di colpo il mio cuore si riempie di calore ed esplode di gioia. Sono frastornata e confusa e mi aggrappo al braccio di Riccardo per non cadere a terra, come del resto sarei capace di fare!
- Ti piace?- maschera un sorriso. Le fossette che si formano ai lati della sua bocca sono magnetiche e da capogiro.
- E'...è...fantastico- boccheggio, facendo qualche passo dentro il salone. - Hai organizzato tu tutto questo?-
- Volevo sorpenderti e a quanto pare ci sono riuscito!- si infila le mani nelle tasche della giacca.
-Non so davvero cosa dire - continuo a voltarmi intorno, - è...sono...io...non ho parole! -
Sembra tutto una favola, dalla quale ho paura e non voglio svegliarmi. Un enorme lampadario d'ottone pende sopra ad un tavolo imbandido, facendo brillare posate e piatti di porcellana, disposti ordinatamente sulla tovaglia bianca. Due sedie dalla grande testata rossa posano su un elaborato tappeto persiano e alle finestre ricadono pesanti tendaggi bordeaux. Ho la sensazione di essere improvvisamente piombata ad una cena di gala, in un castello fiabesco ai confini del mondo.
Riccardo si avvicina e sfila la mia giacca.
Poi toglie anche la sua e posa entrambe sopra al divano.- Prego - scivola indietro una delle due sedie e fa segno di sedermi.
Obbedisco mentre l'orologio a pendolo sulla parete di fianco batte le diciannove e mezza.
- E' tutto così magico! Tu, questa tavola imbandita, questa casa...-
Riccardo mi siede di fronte, riempiendo due calici con del vino. - E' il nostro primo appuntamento- afferma, - volevo che fosse speciale!-
- Lo è – annuisco.
A giudicare dai battiti del mio cuore, credo che sia esageratamente gonfio di felicità.
Riccardo allunga il braccio sulla tavola verso la mia mano e, guardandomi dritta negli occhi dice: - Sei la mia principessa. Facciamo finta che il mondo fuori non esista, siamo io e te e questa è la nostra serata. Viviamola..-
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IO + TE ( #WATTYS2015 )
Romance[COMPLETO] IN TUTTE LE LIBRERIE La versione cartacea è leggermente diversa da questa. La storia è stata suddivisa in una trilogia dalla CE Ultra LitEdizioni Arianna ha solo quindici anni, ma la vita la costringe ad affrontare problemi da adulta. S...