-Togliti i jeans!-
-Non puoi dirmi quello che devo fare- ribatto, - e poi io mi vergogno!-
Riccardo sorride dolcemente. -Ma se ti ho vista completamente nuda. Non dirmi che adesso ti imbarazzi per così poco?-
Scuoto la testa decisa e incrocio le braccia al petto. La stanza è immersa nella penombra. Solo la lampada sulla scrivania è accesa e illumina i nostri libri aperti.
-Non fare storie, non sei una bambina. Togliti i jeans, altrimenti lo farò io...-
-Lo faccio da sola!- sbuffo, sganciando i bottoni sotto i suoi occhi attenti. Lascio che i pantaloni scendano lungo le mie gambe, fino a terra. Li sfilo e li poso sul letto. Per fortuna il maglione che indosso mi arriva a metà coscia. Mi sento meno esposta al suo sguardo.
-Adesso stenditi- Gli occhi di Riccardo fissano i miei piedi. Poi scendono sulle gambe e si fanno più scuri. -Ho detto sdraiati!-
Mi metto seduta sul bordo del letto e mi stendo sulla schiena, puntando i gomiti sul materasso.
-Lascia andare quelle braccia!-
-No. Così sono più comoda!- mi impunto.
-No che non lo sei. Devi rilassarti, altrimenti io non riesco!- Stendo le braccia e poggio la testa sopra il cuscino.
Riccardo sembra finalmente soddisfatto. -Così è perfetto! Bene. Adesso chiudi gli occhi e rilassati-
Lo assecondo e lui s'inginocchia sul pavimento, posa le labbra sulle mie cosce, a pochi millimetri dalle ferite, soffia prima a destra e poi a sinistra. Il suo respiro è fresco e mi dà sollievo. Ma non riesco a rilassarmi, non se tiene la sua bocca così vicina alla mia pelle.
-All'inizio sentirai un leggero fastidio, ma tranquilla, è solo questione di un paio di minuti-
Lo sento spremere un tubetto di crema e poi avverto le sue mani sulle mie cosce che si muovo in piccoli cerchi concentrici. Una sostanza appiccicosa e oleosa penetra dentro le ferite e mi brucia la carne. Gemo dal dolore.
-Non posso credere che tuo padre ti abbia messo le mani addosso- dice lui.
-Non lo ha mai fatto, ieri è stata la prima volta-
-Non permetterò che accada di nuovo. Ci sarò io a proteggerti!-
Pian piano apro gli occhi e guardo Riccardo che con grande delicatezza continua a spalmare la crema sulle mie cosce. Sento un brivido dietro la nuca.
-Tua madre come sta?- chiede. -Ancora sotto shock-.
Rivedo i suoi occhi, tristi e assenti. Gli occhi di una donna lacerata dal dispiacere. Una donna che si è resa conto che al suo fianco non c'è più la persona che ha sposato, ma un uomo cattivo, una bestia priva di sensibilità e amore. Riccardo si accorge della mia tristezza persa e mi riporta al presente. -Che tipo è tua madre? Parlami di lei- continua far scivolare le sue dita sulla mia pelle lacerata.
-È in gamba. Parliamo tanto, le racconto quasi tutto-.
-Sa anche di noi?-
Sorrido. «Già».
Lui ricambia il sorriso e fa scivolare le mani più in alto, fino all'elastico delle mie mutandine. Socchiudo le palpebre e faccio un respiro profondo.
-Non sai quanto male mi ha fatto vederti a casa di Marcello. È stato orribile scoprire che avevi dormito da lui, che ti è stato vicino tutta la notte. Stavo per impazzire-
-Mi ha solo aiutata- Ho il fiato corto e non riesco a dire nient'altro perché l'elastico dei miei slip si solleva.
-Marcello avrebbe potuto approfittarsi della situazione e di te...- Le mani di Riccardo scivolano lentamente sul mio inguine, facendomi rabbrividire. -Tu sei mia. Solo e soltanto mia-. I suoi occhi non abbandonano i miei neanche per un istante mentre si protende verso di me. -Promettimi che non succederà più, che non avrai più a che fare con lui- Si piega su di me, e mi costringe ad aprire le gambe, poi poggia il suo bacino contro il mio.
ВИ ЧИТАЄТЕ
IO + TE ( #WATTYS2015 )
Романтика[COMPLETO] IN TUTTE LE LIBRERIE La versione cartacea è leggermente diversa da questa. La storia è stata suddivisa in una trilogia dalla CE Ultra LitEdizioni Arianna ha solo quindici anni, ma la vita la costringe ad affrontare problemi da adulta. S...