CAP. XLIV Confessioni

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- E' il più bel telefono che abbia mai avuto! - Faccio i salti come una bimba appena uscita da Toys con in mano il giocattolo tanto desiderato.

Prendo la rincorsa e mi lancio tra le braccia di Riccardo che prontamente mi afferra ed evita che precipiti a terra.

- Per te questo e altro. – Mi prende il viso tra le mani, - adesso però basta con i ringraziamenti. Voglio che ti godi il regalo e segni il mio numero sulla nuova sim. Devo essere il primo inserito in rubrica! -

Faccio come dice e poi gli inoltro uno squillo così che anche nel suo telefono resti impresso il mio numero. Riccardo prende il cellulare dalla tasca dei jeans e memorizza il mio contatto con il nome: << Piccola >> .

La cosa mi fa sorridere e al contempo riempire il cuore di gioia. Mi piace essere chiamata così, soprattutto se a farlo è il ragazzo più carino che abbia mai incontrato.

Ci incamminiamo in via del Corso. I manichini nelle vetrine sono incappucciati di sciarpe e cappotti. Ottobre ormai è agli sgoccioli per accogliere novembre, testimone la temperatura scesa di molti gradi.

Riccardo indica una piccola caffetteria all'angolo.

- Quello sembra un buon posto. Andiamo a prendere qualcosa di caldo... – propone.

Nel locale ci accoglie un caminetto scoppiettante che mi fa tornare con la mente indietro al primo appuntamento. Le pareti sono pittate di rosso scuro con bordi oro e alle finestre sono appese tende lavorate a mano. Scegliamo un tavolo in fondo alla sala, vicino al fuoco e ci sediamo l'uno di fronte all'altra. Mi libero del cappotto e del basco di lana e osservo Riccardo disfarsi del piumino. Ordiniamo una cioccolata calda.

La giovane cameriera ammicca troppo palesemente verso Riccardo, per poi sculettare verso il bancone. Sorpendo il mio ragazzo a fissarle il fondoschiena. Tossisco e lo riporto al presente: - Non pensi che abbia un bellissimo sedere? -

Lui si riscuote, - cosa? –

- Così per dire. Sembravi piuttosto interessato alla cosa...-

Il suo viso arrossisce appena sulle guance. - Ma che stai dicendo? Io stavo soltanto...-

- Fa niente - blocco il suo imbarazzo, - anche io lo avrei fatto se ci fosse stato un cameriere carino a servirci. Poi hai ragione, quella ragazza ha un sedere perfetto! -

Riccardo mi osserva interdetto.

- Lo penso davvero, io non potrei mai permettermi quei jeans così morbidi sulle forme provoc...-

- Non cambierei il tuo fodoschiena con quello di nessun'altra ragazza al mondo – mi interrompe, - possibile che ancora tu non lo abbia capito? -

Il mio cuore si arresta per un nano secondo, pentendosi per l'insensata manifestazione di invidia e gelosia. - Scusami. E' solo che...- I miei occhi indugiano nei suoi. - ...Ho tanta paura di perderti. -

Lui allunga una mano sul tavolino. Le sue dita si incastrano alle mie.

– Piccola, perchè dovresti perdermi? -

- Non lo so. Forse perchè potresti trovare una ragazza più bella, più esperta, più disponibile...-

- Io voglio te. Dal primo giorno che ti ho vista, ti ho desiderato più di qualunque altra cosa, e adesso che siamo qui insieme perchè mai dovrei preferire qualcun'altra che neppure conosco a te? -

Il ragionamento non fa una piega e riesce a calmarmi. Le parole appena pronunciate sono così perfette e rassicuranti che cacciano via parte dei miei turbamenti. Non tutti, purtroppo. I dubbi messi in testa da Marcello non mi abbandonano facilmente.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now