CAP LVII Giulia tra amicizia e amore

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Giulia

- Questo no! questo neanche ! –

I due maglioni volano in aria per atterrare sul letto.

- Questa non mi sta bene e neanche quest'altra!-

Le camicette finiscono vicino agli altri capi, seguite subito dopo da una canottiera rossa e una maglia a strisce bianche e nere.
Mi getto sul piumone. Non ho niente da indossare e sono in tremendissimo ritardo!

- Giulia stai calma, Giulia stai calma, Giulia stai calma! –

In genere il suono della mia voce riesce a rilassarmi, ma non in questo caso. Cammino, alzando e abbassando le braccia aperte a ritmo con il respiro. – Leo. - ripeto tra un soffio e l'altro, - Si tratta solo del mio migliore amico.-

Il cuore galoppa impazzito, sull'orlo di un attacco di panico in piena regola. Sto per prendere il telefono e rimandare questa uscita, quando il suono del campanello trilla in tutta casa, facendomi saltare.

- E'arrivato! E' già qui! –

Lego il telo da bagno sopra il completo intimo e corro ad aprire.

Leo appare sulla soglia. – Ehi! -

Il mio stomaco si attorciglia su sè stesso. Mi manca l'aria. Seguo l'istinto primordiale e spingo l'anta, richiudendogli la porta in faccia.
Cosa ho fatto?
Riapro subito e mi scuso.
Questa situazione è allucinante e perversa. Sono sempre stata spavalda con i ragazzi. Perché adesso mi ritrovo impacciata di fronte al mio amico di sempre? Neanche fosse "Harry Styles" apparso alla porta a chiedere del sale o dello zucchero.

Studio il ragazzo davanti, come fosse la prima volta che lo guardo veramente. E' carino. Si è messo il gel sui capelli. Indossa una camicia bianca e un paio di scarpe lucide, molto eleganti.

- Ehi! – biascico, - Credo di essere in ritardo. -

Leo accenna un sorriso. - Posso entrare? Ti aspetto sul divano. –

Resto imbambolata. Torno indietro di qualche giorno, quando lui era sulla porta ed in salotto c'era Stefan, il biondino tutto muscoli.

Leo mi sventola una mano di fronte, - Mi fai entrare? -

Lo lascio passare, - Sì, sì certo! Fai pure come fossi a casa tua. Vado a vestirmi.-

Leo si siede sul divano e accende il televisore. Mi precipito in camera e di nuovo rovisto tutti i cassetti. Alla fine tiro fuori il solito abito ed i collant neri. Indosso un paio di tacchi e mi precipito di sotto.

- Sono pronta! - dico forse a voce troppo alta, avvicinandomi alla schiena del divano.

Leo, colto alla sprovvista, si riscuote. I suoi occhi sembrano ingigantirsi fuori misura, - Oh Santo Cielo! -

- Cosa c'è? Sto male? -

Lui armeggia con il telo del sofà, per risistemare le pieghe formatesi dove era seduto, - No, no! Sei,sei fantastica! -

Sorrido, – Grazie! Vogliamo andare? –

Leo mi prende sotto braccio. Il contatto tra i nostri cappotti mi causa un piccolo mancamento. Non capisco cosa stia succedendo dentro la mia testa. Mi sono sempre divertita a provocare questo ragazzo ma, da quando si è esposto, dandomi un appuntamento, sono entrata nella paranoia più totale. Attraversiamo il vialetto. La sua vicinanza mi imbarazza, spero che lui non si accorga del disagio.

Leo toglie la catena e balza in sella alla biciletta, – Vieni! Sali!-

Sbatto le ciglia, – Salire? Dove? -

IO + TE ( #WATTYS2015 )Where stories live. Discover now