CAP LXXVI Riccardo tra incubi e pazzie

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Riccardo

- Vai a casa – dice mio zio, in piedi in fondo al letto, – E' inutile stiamo qui entrambi - posa le mani sulla sbarra di metallo, - Marie deve riposare e tu domattina hai scuola! -

- Non lascerò mia sorella da sola! -

- Non è sola, ci sono io con lei e qualsiasi cosa succeda ti chiamerò! -

Scuoto la testa. - Dormirò qui! - sistemo meglio il poggiapiedi, - Non è poi così male! -

Lo zio fa un passo minaccioso verso di me, - Riccardo! Ho detto vai! -

Alzo gli occhi al soffitto, provo a controbattere di nuovo, ma invano.

Il suo sguardo è troppo duro e scuro per scontrarmici, così mi ritrovo ad acconsentire controvoglia. - Però qualsiasi cosa, tu chiamami! -

- Vedrai, non ce ne sarà bisogno. Marie dormirà tutta la notte e poi qui è al sicuro, ci sono i medici e loro sanno cosa fare in qualsiasi evenienza! -

Mi alzo dalla poltrona. Mi trascino all'attaccapanni in fondo alla camera e indosso la giacca e la Kefiah. Ricordo di non avere il telefonino con me.

L'ho lasciato questa mattina sotto al banco, quando la preside è piombata bruscamente in classe.

- Non chiamarmi al cellulare, l ho dimenticato a scuola – dico.

– Tranquillo, se sarà necessario farò il numero di casa! - batte una pacca sulla mia spalla.

Prima di andare via mi avvicino cauto a Marie. Poso un delicato bacio sulla sua fronte. E' fredda e leggermente umida.

- Notte sorellina -

E' straziante non ricevere nessuna risposta.

E' straziante non sentirsi dire: Notte fratellone.

Con il groppo in gola mi volto e esco dalla stanza.

L'ascensore mi porta alla hall, dove mi soffermo a ringraziare il giovane che si è proposto di portare i fiori e la lettera a Arianna.

E' stato gentile e gli prometto una pizza e una birra quando le cose andranno meglio. Se andranno meglio!

Lui si allunga per abbraccarmi, - Non preoccuparti, l'ho fatto volentieri! Mi sono detto: se questo ragazzo in un momento così brutto pensa a mandare dei fiori e scrivere una lettera a una ragazza, deve essere davvero qualcosa di importante! –

- Lo è! – ammetto. Prima di andare, gli rivolgo un ultimo sguardo, – Come ha reagito lei quando le hai dato il mazzo? -

Il ragazzo si sistema il cappello sulla testa e liscia i suoi baffetti, - In realtà non era in casa. Ho dato il tutto a una donna, credo fosse la madre. -

Mi volto deluso, – Okay, grazie lo stesso! -

Un alone di inquietudine si posiziona proprio sopra la mia testa.

Dove si trovava Arianna se non a casa?

Scaccio ogni brutta idea. Non voglio farmi delle inutili fissazioni mentali.

Arianna sarà andata semplicemente a casa di Giulia.

Le due sono di nuovo amiche, avranno di sicuro un sacco di cose sulle quali aggiornarsi.

Se quei fiori fossero finiti direttamente nelle sue mani, mi avrebbe fatto piacere, ma non importa, ciò che conta è che il regalo sia arrivato a destinazione!

Guardo l'orologio appeso nella sala d'ingresso. Sono le ventidue.

Altre domande a ruota. Una dietro l'altra.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora