CAP. XXX Mamma, ti voglio bene

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Sono le diciassette e quarantacinque.
Ho un appuntamento. Ho l'appuntamento più fantastico e eccitante della mia vita.
Datemi un pizzicotto, una puntura di spillo, ditemi che è tutto vero, tutto magnificante reale.

Mamma si affaccia alla porta della mia stanza.
- Questa è la mia bambina ?- mi guarda dalla testa ai piedi.

- Credi che stia male così?- Liscio la gonna dritta fin sopra al ginocchio.

Mia madre batte le ciglia. - Male? Tesoro, semplicemente non sono abituata a vederti con qualcosa che non sia jeans o tuta indosso...-

- Forse è meglio se mi cambio...-

La camicetta bianca che ho addosso lascia leggermente trasparire il reggiseno, in un effetto carino ma fin troppo provocante per i miei gusti.

- Alt! Ferma là! Sei magnifica con questo...- Mia madre si avvicina e mi sposta indietro i capelli, - vuoi che ti faccia una treccia?-

Annuisco e mi siedo davanti a lei. Le sue dita passano sui miei lunghi capelli scuri, districandoli e intrecciandoli. Lavorano in silenzio per quasi dieci minuti. Alla fine mamma gira lo sgabello verso lo specchio per mostrarmi il suo ottimo lavoro. Spruzzo del profumo e metto due grandi orecchini a cerchio.

- Sei stupenda - fa lei, abbassandosi a guardare nello specchio insieme a me. - Fortunato il cavaliere che uscirà con te questa sera -

I nostri sguardi si incontrano. Abbiamo gli stessi occhi neri e profondi.

- Emm...volerrei dirti una cosa, ecco, io stasera non esco con Marcello...- faccio un grande respiro e abbasso la testa. – Noi ci siamo lasciati -

Mia madre siede sullo sgabello affianco al mio e mi prende una mano dentro la sua. - Lo avevo capito da sola, ogni volta che sei uscita con Marcello non hai mai indossato un vestito come questo, non hai mai avuto gli occhi lucidi e le mani che tremano così tanto...-

Mi esce una piccola risata isterica. - Sono davvero messa male se si nota così tanto! Io...in effetti credo di essermi innamorata...- sento le mie guance andare lentamente a fuoco . - Lui è...é...é tutto...- balbetto, incapace di trovare un aggettivo adeguato a descrivere Riccardo a pieno.

- Sono felice, tesoro, ricordati che tua mamma è qua, ogni volta avrai bisogno di parlare mi troverai sempre. Stasera non pensare a niente, vivi il tuo sogno da principessa, goditi la tua serata – si sporge a baciarmi sulla fronte. Poi la sua attenzione viene catturata da un forte rumore proveniente dal vialetto. - Immagino che il tuo cavaliere sia arrivato – dice, alzandosi a scostare le tendine a vetro.

Il rombo della moto giunge come musica alle mie orecchie e mi fa scattare in piedi.

- Ed è un cavaliere piuttosto prestante – mia madre ride, prima di richiamarmi: - ho fiducia in te, lo sai, ma la moto mi fa un po' paura quindi, mi raccomando, andate piano...-

Annuisco e mi slancio contro di lei, - Mamma...Ti voglio bene - la stringo forte.

- Anche io, tesoro mio. Anche io. - ricambia il mio abbraccio. - Adesso vai...-

Fuggo a corsa giù per le scale, prendendo al volo la giacca appesa all'appendiabiti.
Faccio un sospiro e mi chiudo la porta alle spalle. Il mio cuore martella più forte del rumore emesso dal motore della moto immobile di fronte a me.

Riccardo è a cavalcioni sopra. Improvvisamente mi pare di avere cento anni, tanta la fatica che faccio a muovermi di un passo. Le mie gambe sono gelatina e i pochi metri che mi separano da Riccardo sembrano chilometri infiniti. Mi faccio coraggio e avanzo con il fiato strozzato.

Riccardo non mi bacia, non mi abbraccia.
Mi saluta soltanto, con uno dei suoi fantastici sorrisi da far girare la testa. Sorriso mascherato dal casco che indossa.

- Avanti piccolina, salta sù - con il capo indica lo spazio dietro a lui, - e metti questo! -

Rigiro tra le mani il casco e poi lo indosso, chiudendo il cinturino sotto al mento. D'istinto allaccio le mie mani intorno alla sua vita e le cosce alle sue. Allo specchietto mi sorprendono le sue iridi chiare e splendenti.

- Non ti stringere troppo altrimenti mi fai deconcentrare – mi ammonisce, girando la chiave. Il suo sguardo cade sulle mie gambe nude. - Ah! Sei uno schianto con questo vestito - gira l'acceleratore e parte.

Credo che il mio cuore sia troppo debole per resistere tutta la sera al suo fianco.

IO + TE ( #WATTYS2015 )Donde viven las historias. Descúbrelo ahora