CAP. I Una visione smeraldo

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L'autunno non è una delle mie stagioni preferite.

Anche se devo dire che la luce che si scorge in questa fase dell'anno è qualcosa di surreale e avvolgente.

C'è un'atmosfera diversa, sarà per i colori caldi, per il cielo quasi grigio o il silenzio che regna incondizionato, tuttavia quando esco da casa di Giulia tutta questa magia mi invade ed io la assaporo a pieno.

Sono ormai passate le quattro e il cielo volge all'imbrunire.
I raggi del sole arrivano freddi alla pelle attraversando la magliettina di cotone ed io mi maledico per non aver portato con me una felpa o qualcosa del genere perchè comincio quasi a sentire freddo.

Percorro il sentiero asfaltato con la mente affollata di formule algebriche.

Io e Giulia abbiamo studiato insieme per l'interrogazione di matematica, interrompendo solo per ricaricarci di biscotti e Nutella.

Sono fiera del lavoro fatto, domani la professoressa mi strizzerà come uno straccio e non voglio assolutamente fare brutte figure.

Non che sia mai successo, non ho avuto una insufficienza in tutta la mia carriera scolastica, ma c'è sempre una prima volta ed io non voglio che accada.

Quando giungo sul viale alberato che porta alla strada principale tiro fuori dallo zainetto l' ipod e inserisco le cuffie. Schiaccio play dando vita alla potente voce di Whitney Houston, che con la sua "Count on me" riempie le orecchie e scalda il cuore.

Questa è la nostra canzone. Mia e di Giulia.

Quella che accompagna le serate a guardare i poster appesi alle pareti, i giorni a pensare ai ragazzi più belli della scuola.
Lei al suo ormai ex amore Tommy ed io al bellissimo e inavvicinabile Marcello.

È la melodia che ci ascoltiamo quando siamo distanti, arrabbiate o ferite da noi stesse o dal mondo.

E' la canzone dell'amicizia e funziona quanto un vero e proprio amuleto anti stress.

Più o meno come il ciondolo che entrambe portiamo al collo. Una catenina sottile d'argento con il simbolo dell'infinito, che non sfiliamo praticamente mai.

Perchè così è il nostro rapporto.
Da sempre interminabile.

Conosco Giulia fin da piccola. Ci siamo contese le bambole all'asilo, il primo fidanzatino alle elementari e abbiamo affrontato lo stacco delle medie e delle superiori. Sempre e solo insieme.

Un vento leggero si alza, muovendo il manto di foglie che le mie converse calpestano procedendo verso casa.

Cerco di sistemare i capelli corvini che si muovono nell'aria.
Sono abbastanza lunghi, fino a metà schiena e impiego un bel po' prima di poterli raccogliere come si deve in una bella coda di cavallo.

Quando finalmente ci riesco mi immetto nella corsia per attraversare la strada.

All'improvviso uno sdridore di freni mi riscuote.
Il clacson suona acuto, superando di gran lunga la melodiosa voce di Whitney ed io faccio un salto indietro con il terrore in faccia.

- Cazzo stai attenta !!!! - grida un ragazzo da sopra una moto.

Mi sembra di urlare ma in realtà non esce neanche una misera parola.
La paura ha congelato completamente le corde vocali e tutto quello che vorrei gridare rimane impigliato dentro la gola.

La ruota anteriore del ciclomotore si ferma a due centimetri dalle mie scarpe da ginnastica e io rimango impietrita come un pezzo di legno.

- Dove hai la testa? - La voce maschile rimbomba roca all'interno del casco. - Non ti hanno insegnato a guardare a destra e sinistra prima di attraversare la strada? -

Ho il cuore che batte più forte del rombo del motore e sussurro con un filo di voce - Scusa io.. io...non ti avevo visto arrivare -

Le mani del ragazzo stringono così forte i freni che per poco penso voglia staccarli.

Seguo con gli occhi le sue dita allungate e le braccia muscolose e toniche messe in evidenza da una maglietta bianca a mezza manica.

Sono bloccata come un baccalà con lo zaino in spalla e l'ipod in mano e resto immobile senza pronunciare alcun suono.

La moto rimane ferma e il ragazzo a cavalcioni pare essersi scordato che esiste un acceleratore per ripartire.

Pian piano salgo con lo sguardo fino al suo casco. I miei occhi neri sorpassano la visiera e vanno a sbattere contro quelli dello sconosciuto. Il mio cuore, se prima tentava di ripartire, adesso credo deciderà di fermarsi per sempre.

Rimango imbambolata e confusa.

Sono gli occhi verdi più belli che abbia mai visto.

Spalanco la bocca e lui rimane in equilibrio sul due ruote fissandomi con quei suoi fanali, profondi e insistenti.

Poi scuote la testa e farfuglia qualcosa di incomprensibile prima di riportare il motore su di giri e partire.

Guardo la moto fuggire lontano fino a vederla sparire definitivamente.

Mi affretto ad arrivare dall'altro lato della strada, al sicuro sul marciapiede, con il respiro corto e il cuore che, resuscitato, va a ritmo con il ritornello della mia canzone preferita.

Count on me
through thick and thin
A friendship that will never end
When you are weak,
I will be strong
Helping you to carry on
Call on me,
I will be there
Don't be afraid
Please believe me
when I say Count on

Un ritornello che mi accompagna per il resto del pomeriggio e della sera insieme alla visione di occhi verdi ovunque.

Forse è solo paura per il mancato investimento, forse stanchezza oppure è colpa di tutta la matematica studiata quest'oggi, tuttavia mi sento piuttosto perseguitata dalla loro presenza e non riesco a capire cosa diamine stia succedendo dentro la mia testa.

Così una volta al sicuro sotto le coperte mando un messaggino alla mia migliore amica: * Oggi ho rischiato di essere messa sotto da una moto, l' ho vista davvero brutta !!!!*

E non so perchè non aggiungo che i due occhi del colpevole si sono messi ad apparire come una persecuzione fuori e dentro di me.

* Sei sempre la solita distratta, ma io ti voglio bene proprio per questo!* risponde lei veloce.

*Grazie Giù! anche io Tvb*

Mi giro sul fianco e chiudo gli occhi con l'intento di dormire.

Vorrei, ma quelle due iridi verdi si ripresentano ancora e ancora.

Stringo forte le palpebre e mi concentro.
Già prevedo che sarà una notte difficile e ossessiva!

Esiste qualcosa per cancellare questa fantastica e fastidiosa visione smeraldo dalla mente?

IO + TE ( #WATTYS2015 )Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt