CAPITOLO 36: BRUCE-PENELOPE 1° PARTE

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BRUCE:

Non è vero che le giornate vanno male perché ti alzi con il piede sbagliato, anche una giornata iniziata bene può trasformarsi in un incubo, mancava solo una sfuriata di Penny come ciliegina sulla torta, Avrebbe sicuramente costituito l'oggetto di un dipinto del periodo blu di Picasso, ma forse nero era più calzante.

Mi stesi sul letto, non avevo voglia di mangiare , per questo avevo fatto finta di non vedere la signora Brown che mi chiamava dalla finestra; lei era anche troppo buona ma ero troppo nervoso per partecipare ad un pranzo con altre persone, mi conoscevo avrei finito col rovinare quel momento anche agli altri.

Ero stanco mentalmente e fisicamente, niente era girato per il verso giusto, guerra su tutti i fronti, accidenti dissi battendo un pugno sul cuscino, perché il mondo si capovolgeva senza avvertirti? Distrutto, lasciai la mente libera di vagare indisturbata, non mi andava di soffermarmi su niente di particolare, ci avrei pensato in un secondo momento; Mi addormentai all'istante, solo molto più tardi il suono di un sms in arrivo mi svegliò da quel torpore.

Sedendomi sul letto, mi sfregai gli occhi per abituarli alla luce e guardai la sveglia, mio Dio avevo dormito per quasi tre ore, erano quasi le cinque del pomeriggio; presi il telefono dal comodino e scorsi la casella dei messaggi, lessi per ben tre volte il nome gattina, il primo risaliva a più di due ore fa, lo aprii :- 

Gattina chiama micione , micione rispondi..

 Il secondo era delle 16,15 :- Micione micione micione dove ti sei nascosto? Perché non mi rispondi? Stai in altre faccende affaccendato? ? e a completamento della frase c'era una faccina rossa che digrignava i denti. 

Ultimo messaggio di cinque minuti prima, come minimo mi avrà mandato a quel paese con un biglietto di sola andata pensai, aprii il messaggio con mani tremanti ,in quella giornata storta mi poteva capitare di tutto:- Micione diceva sono preoccupata, se ti fanno male le dita per rispondermi puoi usare il messaggio vocale e terminava la frase con tante faccine che mandavano baci e cuoricini.

Mi rilassai all'istante, forse questa parte della giornata poteva essere salvata, pestando sui tasti scrissi:- sono qui amore mio, scusami ma mi sono addormentato.

Uno squillo seguì al mio invio:- Micione mi hai chiamata amore mio, te ne sei accorto? Non ti sarai sbagliato?

No Penny risposi deciso non mi sono sbagliato, mi manchi così tanto ed io ti manco chiesi

Avevo tanto bisogno di rassicurazioni. Passarono tre minuti di assoluto silenzio, sentivo il mio cuore battere nell'attesa, poi lo squillo di ritorno mi fece tirare un sospiro di sollievo, sei troppo apprensivo mi dissi rilassati, lessi il messaggio e di colpo persi dieci anni:- NEMMENO UN PO' c'era scritto a caratteri cubitali. Ma come? Lei mi mancava moltissimo ed io nemmeno un po'. Afferrai il telefono per chiedere una spiegazione, avrei voluto sentire la sua voce non leggere qualche parola buttata a caso, se si era stancata doveva avere il coraggio di dirmelo.

Entrai nella rubrica, cercai la mia gattina e stavo per premere la chiamata, quando la porta del mio appartamento si aprì di scatto ed un ammasso informe con un cappuccio rosso in testa e un cesto di fragole in mano si precipitò all'interno lasciandomi senza parole.

"Ma che succede?" Esclamai quando mi riebbi da quella sorpresa, "chi sei e che ci fai qui?"

Adesso che era entrata del tutto nella stanza, potevo vedere che non aveva solo il cappuccio rosso ma indossava una specie di mantello dello stesso colore che arrivava alle caviglie da cui spuntavano degli stivali di gomma neri., Ma non era ancora la festa di Halloween m che cos'era quella farsa e chi l'aveva organizzata?

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