CAPITOLO 48 - SEBASTIAN

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SEBASTIAN:

Guidai Donovan lungo il corridoio fino alla terza porta, mi sembrava spaesato, si guardava attorno come un bambino in un negozio di giocattoli, osservava attentamente  cercando di memorizzare tutti i dettagli, adesso lo capivo un po' di più, dopo aver visto il locale che lui chiamava "casa" comprendevo molti lati del suo carattere.

Aprii la porta e mi spostai per far entrare Bruce nella stanza.

"Nonna" dissi felice, "questo è l'amico di cui ti ho parlato".

"Bene" disse nonna Ester, si voltò e mentre diceva benvenuto, le parole le morirono in bocca, lo stava osservando ad occhi sgranati e non capivo cosa fosse successo, quando l'avevo vista poco prima mi sembrava lucida; "buongiorno signora, il mio nome è Bruce Donovan, sono un compagno di classe di suo nipote; è stata molto gentile ad ospitarmi, ma non vorrei disturbare".

Finalmente nonna si riscosse e sorrise, lo prese per mano e gli disse, "avvicinati figliolo, non mi disturbi affatto, siamo troppo soli mio nipote ed io, questa casa è la nostra gabbia dorata e siamo contenti quando qualcuno ci fa visita vero Sebastian?"

"Certo nonna sai Bruce per me è un amico, è stato molto sfortunato nella sua vita ma..."

Nonna non mi lasciò finire il discorso che riprese:- "Dimmi figliolo, dove sono i tuoi genitori?"

"Nonna!" iniziai, ma Bruce mi interruppe e rispose calmo:- "Io sono orfano signora, almeno credo, mi hanno detto che sono stato abbandonato al centro per l'infanzia quando ero molto piccolo".

"Mio Dio" esclamò nonna e mi sembrava realmente colpita dalle parole di Bruce, forse non si era accorta, ma continuava a tenergli la mano e lui non faceva niente per ritrarla.

"Nonna" , la chiamai, "abbiamo avuto una giornata faticosa, adesso noi saliamo di sopra, ti chiamo l'infermiera così ti aiuta per la notte, ci vediamo domani".

"Certo, hai ragione Sebastian", poi rivolgendosi a Bruce mormorò:- "scusami figliolo, sai le persone anziane a volte non si accorgono dello scorrere del tempo, ti auguro ti trovarti bene qui e mi raccomando passa ancora a trovarmi, mi sei molto, ma molto simpatico".

"La ringrazio davvero signora, lei è molto gentile, adesso capisco perché suo nipote è tanto orgoglioso di lei".

Baciai la nonna sulle guance e le augurai la buona notte, dopo aver chiamato l'infermiera affinché l'accudisse mentre si preparava per la notte.

"Forte tua nonna" mi disse Bruce appena lasciata la stanza.

"Non devi farci caso" risposi, "a volte si spegne e dopo poco si accende, alterna questo stato, anche se negli scorsi giorni mi sembrava più equilibrata, sembrava essere tornata la nonna di sempre; poi quando ti ha visto ho notato che si è un po' imbambolata".

"Ma è stato solo un attimo, si è ripresa subito" rispose Bruce.

Arrivammo al piano dove era situato  il mio appartamento, era molto grande, in quel momento mi trovavo in vergogna a mostrare a Bruce il lusso i cui vivevo ed avevo sempre vissuto.

"Fai come se fossi a casa tua" dissi , "seguimi ti mostro la tua stanza ed il tuo bagno".

"Hai un bagno tutto tuo?" mi chiese. "Io per fare la doccia devo scendere dalla mia vicina di casa che è molto generosa".

"Sì ho un bagno tutto mio, ma questo fino a che deciderai di rimanere qui sarà il tuo bagno e questa la tua stanza da letto".

Aprii la porta di quella zona che usavo per gli ospiti e lo vidi sgranare tanto d'occhi.

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