CAPITOLO 66 - ALLYSON

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ALLYSON:

Dire che ero agitata era un eufemismo, in realtà da due ore sembravo una libellula impazzita, avevo già svuotato per ben due volte l'armadio alla ricerca di chissà cosa, conoscevo a memoria il contenuto, il vestito dei miei sogni non sarebbe apparso dal nulla solo perché Sebastian mi aveva ufficialmente invitata ad uscire con lui come una vera coppia; quello accadeva solo nelle favole, avrei voluto anche io avere una fata turchina che esaudisse i miei desideri, ma a pensarci bene, se avessi potuto scegliere avrei optato per il grillo parlante; con quello sì che mi sarei divertita!!!!

Rovistai a destra, a sinistra, strabiliami aveva detto, ma come? Mi portava al fast food ed a giocare a bowling e secondo lui cosa avrei dovuto indossare? Un vestito da sirena? Magari uno tutto trasparente e molto sexy, lui a quelle visioni ci era abituato, aveva frequentato il bel mondo, di ragazze strabilianti ne doveva aver viste a decine.

Uffa! Dissi alla mia immagine riflessa nello specchio, cosa mi metto? Fino a poco prima l'abbigliamento non aveva mai rappresentato un problema.

 Allyson! mi sgridai, vestiti come sempre, magari non da pagliaccio, vedrai che Sebastian apprezzerà i tuoi sforzi.

Seduta sul letto provai mentalmente ad abbinare i capi del mio guardaroba, se mi fossi impegnata  avrei trovato sicuramente una via d'uscita, poi all'improvviso, un'idea mi fulminò, ma perché non ci avevo pensato prima? Felice andai in camera di mamma, mi ricordavo che in un'anta dell'armadio la mamma aveva conservato degli abiti che si usavano poco, vagliai alcuni indumenti e poi, mentre un sorriso si impadroniva del mio volto, trovai il necessario per la serata.

Corsi in camera mia e mi fermai un attimo ad escogitare un piano di azione, per la cena al fast food avrei indossato una camicia bianca con dei leggins neri, scarponcini e un lungo cappotto nero, speravo di non sporcarlo era il più bello che possedevo, me l'aveva cucito la mamma, ero molto affezionata a quell'indumento perché era il primo capo che avevo disegnato, infatti lo conservavo , appeso nell'armadio, dentro un sacchetto di cellophane, perché non s'impolverasse.

Poi cercai una borsa capiente , avevo visto altre ragazze a scuola con borse di dimensioni considerevoli, l'unico neo era che quella che in quel momento dondolava appesa alle mie dita, corrispondeva alle caratteristiche, ma era di un colore giallo intenso, non c'entrava proprio niente con tutto il resto, pazienza sarebbe stata originale, una macchia di colore non guasta mai pensai per convincermi..

La aprii, tolsi tutta la carta con la quale di solito la riempivo per non farla afflosciare e senza indugio ci infilai il cambio di abiti per il bowling; con quello sì pensai sorridendo che l'avrei strabiliato.

Una doccia prolungata e un trucco leggero, presero quasi tutto il tempo disponibile, perbacco, per tutto il pomeriggio, mentre ero impegnata alla ricerca del look per la serata, mi sembrava che i minuti scorressero lentissimi, ed invece adesso mi trovavo a rincorrere le lancette di quell'orologio che per farmi dispetto aveva deciso di accelerare il meccanismo.

Alle otto in punto, il suono ripetuto di un clacson, mi avvisò che Sebastian era arrivato, puntuale come sempre il mio coccodrillo! Infilai il cappotto, presi la borsa e dopo aver chiuso la porta mi precipitai giù dalle scale. Per apparire più sofisticata avevo lasciato i capelli sciolti, siccome dopo la doccia tendevano ad arricciarsi li avevo tirati ed adesso cadevano lisci e ben ordinati  circondando il mio viso.

"Ciao piccolina", mi accolse con un sorriso, "sei bellissima questa sera", poi si accorse della borsa gialla e per un istante rimase muto, sicuramente non l'aveva gradita, ma da signore aveva preferito non polemizzare subito e rischiare di guastare quel primo appuntamento.

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