CAPITOLO 60 - PENELOPE / SEBASTIAN

706 85 77
                                    


PENELOPE:

Bruce era appena uscito, non ci avrebbe messo molto a tornare, avevo solo pochi minuti per affrontare la situazione e chiedere aiuto a quei ragazzi, i miei pensieri sulla strategia da adottare si frantumarono contro la domanda che mi rivolse Sebastian.

"Penny" mi disse, "adesso che Bruce è uscito , voglio farti una domanda che mi prude sulla lingua da quando sei entrata", vidi Michael che mi stava fissando serio, allora mi alzai e mi diressi verso il mio amico, come se fosse una cosa normale mi sedetti sulle sue gambe e gli passai un braccio intorno al collo.

Per un attimo lo vidi spaesato dal gesto, ma si riscosse quasi subito e con tono di rimprovero disse: Penny che fai? Pensa se Bruce tornasse all'improvviso e vedesse questa scena come la giustificheresti?"

"Non stiamo facendo niente di male, Sebastian ho bisogno in questo momento di mantenere il contatto con una persona amica, scusami Michael , ma ti conosco da poco anche se quel poco che ho visto mi è piaciuto".

"Penny non divagare, che ci fai qui? Io e te sappiamo che non sei fuggita da palazzo, non saresti così tranquilla altrimenti, e soprattutto come hai saputo dove eravamo? Nella sorpresa del momento e nella felicità di quegli istanti, Bruce non ha insistito per avere una risposta, ma se ho imparato a conoscerlo sono sicuro che in questo lasso di tempo si porrà tante domande ed al suo ritorno vorrà delle risposte. Non potrai fargli sparire i dubbi con coccole e baci, anche lui è testardo e quando si impegna diventa un muro invalicabile".

Sospirai pesantemente, ormai dovevo prendere il toro per le corna, dovevo fare uscire quelle parole dalla mia bocca e dal mio cuore, quelle parole che mi avrebbero distrutta dentro.

Michael si offrì di lasciarci soli, capiva che il nostro legame di amicizia era stretto, ma io gli chiesi di restare, avevo bisogno anche del suo supporto.

"Ok", iniziai, "non sarà una bella storia, vi chiedo solo di lasciarmi parlare senza interrompermi, altrimenti non riuscirò a continuare".

Sentii il braccio di Sebastian stringermi la vita per darmi coraggio e la sua mano si intrecciò con la mia, era un bel gesto di amicizia, ma il mio micione non l'avrebbe di certo digerito, a quella visione sorrisi, pensare a lui mi metteva sempre di buonumore ed anche per questo era più difficile quello che dovevo fare.

"Hai ragione Sebastian, il mio arrivo non è una sorpresa, è stato tutto programmato, a palazzo tutti sanno dove sono in questo momento e con chi".

Vidi Sebastian spalancare gli occhi, "Penny che dici? Vuoi farmi credere che finalmente ti hanno lasciata libera di decidere della tua vita?"

"Magari", risposi avvilita, "tutto il contrario purtroppo, giorni fa ho ricevuto un ultimatum da mio padre, un ultimatum a cui non si può trasgredire, o lascio Bruce oppure se insisterò con questa storia, per lui non ci sarà scampo".

"Mio padre è stato categorico al riguardo, mi ha detto poche parole dopo avermi convocata nella sala delle udienze, era la prima volta che lo faceva, in quella stanza accadeva sempre qualcosa di brutto, io non ci ero mai entrata ma avevo visto le espressioni di chi ne usciva".

"Penelope Theresa Louisa" mi disse, "e questo significava solo che i guai erano dietro l'angolo, inutile girarci intorno, ormai a palazzo tutti sanno che hai perso la testa per quel buono a nulla, quel miserabile, fino a questo momento ti abbiamo fatto credere che qualche volta riuscivi a sfuggirci, ma la verità è che dal primo momento che l'hai visto noi abbiamo sempre saputo dov'eri, con chi eri e cosa vi dicevate. Sono rimasta interdetta per quasi cinque minuti, ma come era stato possibile, guardavo mio padre con quella domanda inespressa sul viso e quello che leggevo nel suo sguardo, mi faceva capire che era la verità, avrebbe potuto ripetermi tutte le parole che io e Bruce ci eravamo scambiati. Che squallore, avevo capito che nemmeno quei pochi minuti d'intimità erano stati solo nostri".

Stars & TouchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora