CAPITOLO 47 - BRUCE (2°PARTE)

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BRUCE


Touch mi rispose al quarto squillo. Era allegro, "que pasa amico?"

"Dove sei?" Gli chiesi in modo affrettato.

"Stavo convincendo Allyson a farsi regalare un cellulare, stavamo andando in centro, ti serve qualcosa?"

"Dovrai cambiare programma" risposi.

"Sono così fortunato che mi dirai anche il perché?" scherzò?

"Ho bisogno di te, ho bisogno di aiuto" conclusi con voce soffocata.

Capii subito che l'atmosfera scherzosa era svanita, sentivo in sottofondo la voce di Allyson dire:- Ma che è successo Sebastian?

Aspetta le rispose lui, poi la sua voce mi giunse chiara, "è accaduto qualcosa Bruce?"

"Sì "mormorai a stento, anche quell'unica sillaba aveva fatto fatica ad uscire dalle mie labbra, "puoi venire a darmi una mano?"

"Dimmi dove sei e ti raggiungerò subito" esclamò con convinzione.

"Sono a casa, ti ricordi quando abbiamo accompagnato Allyson?" Attesi il suo assenso poi proseguii," prima di arrivare al bosco di querce, sulla sinistra troverai una strada, percorrila tutta, alla fine arriverai ad un bivio, prendi la strada sterrata e dopo cinquecento metri ti troverai in un grande spiazzo davanti ad una casa a tre piani. Allora sarai arrivato a destinazione, io ti vedrò, ti aspetto, anzi vi aspetto, porta con te anche Allyson".

"Tu stai bene?" Mi chiese Touch con voce preoccupata.

"Sì" risposi e chiusi la comunicazione, non mi andava di fare conversazione, non riuscivo a delineare un pensiero che avesse un senso logico, mi sentivo la mente intorpidita, erano accadute tante cose velocemente, tanto che non mi era rimasto il tempo di far nascere dentro di me una reazione pragmatica e razionale al verificarsi di quegli eventi.

Mentre li aspettavo camminai avanti ed indietro in quell'ammasso di detriti, quei criminali avevano avuto anche il tempo di tagliarmi tutti i vestiti, non avevo niente da mettermi oltre a quello che indossavo, maledetti, avevano distrutto il mio mondo ma non la mia persona, non gli avrei permesso di farmi del male.

Il rumore di un'auto che frenava nel cortile attirò la mia attenzione, sentii due portiere sbattere, scesi al piano terra e aprii la porta d'ingresso; due volti ansiosi e preoccupati mi guardarono, non sapevano cosa fosse successo, ma dalla mia voce avevano capito che si trattava di qualcosa di grave.

"Hai fatto in fretta questa volta Touch, hai usato le ali di riserva?" scherzai

Nessuno dei due rispose, allora dissi:- "Venite seguitemi!"

Salimmo in silenzio le scale , prima di entrare nell'appartamento mi voltai e dissi loro:- "ragazzi non spaventatevi, qui abito io, non era un granché prima e non lo è nemmeno adesso" affermai abbassando la maniglia, "anzi" aggiunsi mentre vedevo gli occhi sgranati di Allyson sbattere le ciglia come se non credesse a quello che vedeva, "adesso è anche peggio" conclusi.

"Bruce chi ha fatto questo scempio e perché?" mi domandò lei. Domanda legittima alla quale però non avevo una risposta esauriente da collegare, perciò preferii rimanere in silenzio, a volte il silenzio racconta più di mille parole..

Poi venne verso di me e mi abbracciò forte:- "Mi dispiace tantissimo, hanno distrutto tutto".

Touch non aveva ancora aperto bocca, scrollava la testa in continuazione e si guardava intorno con fare smarrito e preoccupato.

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