CAPITOLO 89 - MIRIAM

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MIRIAM

Il tonfo della portiera che si richiudeva mi risvegliò dallo stato di stupore in cui la mia mente si era rifugiata quando avevo capito le intenzioni di Bruce.

Alzai il viso e mi accorsi che Michael mi stava guardando, i suoi occhi esprimevano silenziosamente una domanda: "Ma cosa sta succedendo ?"

"Scusami Michael" risposi in fretta facendo scattare il pulsante di sicurezza della portiera,  "adesso non posso , devo seguire Bruce".

Vidi la sua espressione stupita, in realtà sarebbe stato difficile spiegare in pochi secondi gli ultimi avvenimenti, ed io non avevo molto tempo se volevo seguire Bruce dentro il Centro delle farfalle. Con le ali ai piedi, cercando di non scivolare sulla lastra di ghiaccio e neve fresca che ricopriva il vialetto d'ingresso, mi lanciai al suo inseguimento. Bruce era un ragazzo troppo impulsivo , ma con un grande cuore, quella bambina doveva aver provocato in lui qualcosa di profondo, doveva aver smosso quel vuoto che lo accompagnava da anni e che la sua gattina stava iniziando a riempire, appena si era accorto che la bambina dietro il vetro era Lorelai, l'autocontrollo che si era imposto negli ultimi minuti si era sfracellato contro il battito sordo del suo cuore e senza pensarci due volte si era fiondato dentro l'edificio.

Entrai trafelata guardandomi a destra e a sinistra per scoprire la direzione che avesse preso, ma quello che vidi mi bloccò , mi mancò il respiro e sentii le lacrime debordare dalle ciglia; di spalle, inginocchiato sul pavimento con le braccia aperte c'era Bruce e davanti a lui Lorelai stava correndo per buttarsi a capofitto contro il suo petto.

La delicatezza con la quale l'accolse tenendola stretta a sé e carezzandole la testolina mi fece capire che tra poco sarebbe sorto un grosso problema, quei due sembravano fatti l'uno per l'altra, si capivano solo guardandosi, era un momento straordinario che nessuno avrebbe mai lontanamente immaginato di poter vedere. Era accaduto all'improvviso, in una gelida mattinata di Natale, due cuori soli si erano incontrati e sembrava si fossero riconosciuti, nonostante il loro affiatamento che nessuno avrebbe potuto disconoscere, sarebbero stati nuovamente allontanati, le leggi erano molto severe; i bambini che vivevano negli orfanotrofi avevano un'unica destinazione...essere adottati da una famiglia oppure affidati presso una coppia, ma Bruce non aveva famiglia e non era sposato, da poco tempo stava con una ragazza ma il loro destino quale sarebbe stato? Era una storia complessa, difficile ed era attaccata ad un filo molto sottile , un filo che chiunque avesse avuto interesse avrebbe potuto recidere di netto in qualsiasi momento. Di conseguenza era esclusa questa possibilità.

Li lasciai soli ancora qualche secondo intenzionalmente non volevo rovinare quei meravigliosi attimi, in sottofondo sentivo la voce di Bruce, anche se non riuscivo a capire le parole,  che con un tono dolce sussurrava alla bambina che abbarbicata con le sue piccole braccia al suo collo, lo guardava muovendo il capo in su e giù, come per acconsentire a quanto Bruce le stava dicendo.

Volendo conservare una frazione di quell'incontro , d'impulso presi il cellulare e scattai una serie di fotografie, se la storia come prevedevo non si sarebbe risolta in modo positivo, almeno Bruce avrebbe avuto qualche spicchio di vita di quella tenera creatura. Senza farmi notare le avevo scattato dei bellissimi primi piani; era stupenda ed aveva un viso molto espressivo con due occhi che quando sorridevano ti rubavano il cuore.

Ormai ero molto vicina a loro, appoggiai delicatamente una mano sulla spalla di Bruce, lui come se avesse capito chi ero senza guardarmi disse: "Miriam io non so se tu puoi capirmi, ma io non sopporto di stare senza di lei", poi sollevò lo sguardo fino ad incontrare il mio, il viso era tirato, gli occhi lucidi come se stesse sforzandosi di trattenere le lacrime; dentro quegli occhi leggevo tanti sentimenti, tante sfumature di un'anima in pena, che pur sapendo di non avere via d'uscita, sperava che qualcosa o qualcuno potesse deviare la fortuna nella sua direzione.

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