CAPITOLO 85 / BRUCE - SEBASTIAN

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BRUCE

Presi al volo le chiavi che Sebastian mi lanciò, naturalmente l'aveva fatto senza avvertirmi, se non fossi stato più che attento sarebbero finite sicuramente nella neve. Scrollai la testa, quel ragazzo era troppo istintivo, si muoveva senza prima pensare a quello che faceva, probabilmente nella sua testa era chiaro ciò che doveva fare, ma si dimenticava di avvertire le persone,  piccoli dettagli che la maggior parte della gente avrebbe ritenuto essenziali. Ma lui era così, cercare di cambiarlo era praticamente impossibile, ma poi perché avrebbe dovuto cambiare? Non l'avrei mai ammesso a parole, ma io mi stavo abituando al suo modo di fare, all'inizio mi innervosiva, pensavo fosse un modo per prendermi per i fondelli, ma poi avevo capito che le sue intenzioni non erano quelle così avevo iniziato ad apprezzare la sua compagnia.

Questi pensieri mi vengono solo quando nevica.....sorrisi tra me mentre aprivo la portiera di quel maggiolone tutto giallo, le strisce arancioni sui lati brillavano, erano come catarifrangenti...meglio almeno in caso di bisogno ci avrebbero individuato a distanza. Allyson era gia seduta sul sedile posteriore, anche Sebastian entrò nell'abitacolo e scrollò i suoi ricci neri dove luccicavano piccole stille di neve prima di trasformarsi in pesanti gocce d'acqua.

"Amico non mi serve la doccia" esclamai tra l'ironico e lo spazientito. " sei peggio di una delle tue oche del campidoglio".

"E chi sarebbero queste Oche del Campidoglio?" rispose sorridendo, ...io amo solo le rane incazzate, anzi una rana incazzata per la precisione."

Vidi le braccia di Allyson circondargli il collo da dietro e scompigliare i suoi capelli,

"Il mio coccodrillo" disse con aria sognante, "non ti sembra unico ed insostituibile Bruce"?

"Meno male che è unico nel genere, due non riuscirei proprio a sopportarli nemmeno se mi pagassero e sai che i soldi per me sono importanti". Risposi sogghignando.

"Ha parlato il micione" rise Sebastian, "con me fai tanto il duro, ma con la tua gattina fai le fusa".

"La prossima volta che mi darai del micione, dimenticherò chi sei e con la tua carcassa da coccodrillo mi farò dei bellissimi stivali" aggiunsi. "Solo Penny può chiamarmi in quel modo anche se sinceramente lo detesto".

"Smettetela voi due" intervenne Allyson, "forza Bruce dai gas, qui dentro si gela e Michael è già partito".

"Un attimo solo, devo fare un accordo con Apocalypse" risposi.

"Mio Dio cosa devono sentire le mie povere orecchie" rise Sebastian ".

"Silenzio il momento è topico" esclamai!

In tono serio mi rivolsi ad Apocalypse " ricordo di aver detto e pensato di te cose spiacevoli, ma ti assicuro che non erano dirette a te, ma al pivello che di solito è seduto al mio posto. Tu non hai assolutamente colpa, è vero non sei la mia auto preferita ma non ho niente nei tuoi confronti, mi dispiace solo che devi scarrozzare in giro questo moccioso , avrai le orecchie assordate dai suoi piagnistei, adesso dammi una mano, devo portare questa principessa sana e salva a Villa Touch".

" Tu rispetti questo accordo" continuai "ed io terrò per me i miei commenti antipatici".

Il suono ripetuto di un clacson mi fece capire che Michael stava aspettando alla fine della strettoia prima di immettersi nel traffico.

Accesi il motore e spronai Apocalypse, fortunatamente la neve era ancora soffice , rallentai l'andatura, volevo capire la rispondenza delle gomme al suolo stradale, toccare il freno sarebbe stata una mossa azzardata, perciò mantenni il motore al minimo e senza scalare troppo le marce seguii Michael che si era già incanalato nella corsia principale.

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