CAPITOLO 62 - ALLYSON

685 81 124
                                    


ALLYSON :

Ma era tutto vero? Mentre camminavo mano nella mano con il mio ragazzo, sì perché adesso Sebastian era il mio ragazzo, mi sentivo come se il mio corpo appartenesse ad un'altra persona. Mi rendevo conto di apparire strana, stralunata, i miei occhi sorridevano da soli, come se avessero una volontà propria, tutto mi sembrava bello, quello che mi circondava era più colorato del solito anche in quella fredda mattina di dicembre con l'aria che ti pungeva il viso come tanti spilli. Ero una ragazza innamorata , che aveva deciso di seguire l'impulso che il suo cuore le aveva lanciato, per le domande e le risposte ci sarebbe stato tempo, adesso volevo godermi questo momento; strinsi ancora di più le dita della sua mano, lui mi guardò regalandomi un sorriso travolgente, i suoi occhi luccicavano e lanciavano tante frecce dritte nel mio cuore, adesso sì che la vita era degna di essere vissuta. Speravo in cuor mio di aver fatto la scelta giusta.

"Ma guarda i piccioncini in libera uscita...." di nuovo quella voce, non mi ero mai accorta dell'asprezza di quel timbro, della derisione ben camuffata che aleggiava nelle parole, quasi sempre denigratorie; che cosa voleva ?

Sentii le dita della mano di Sebastian premere nervosamente contro le mie, in un gesto protettivo avvolse le mie spalle con il suo braccio e la apostrofò:- "Che vuoi Lisa ? Non ti è bastato quello che ci siamo detti prima? Perché non ci lasci in pace?"

"Che ho detto di male, volevo solo complimentarmi con te per la scelta accurata della tua fidanzata" ribadì lei con tono saccente ed aspetto indispettito.

"Fossi in te Lisa non continuerei, abbi almeno rispetto per te stessa se non vuoi averlo per gli altri" precisò Sebastian  cercando di mantenere la calma, anche se la tensione si manifestava nelle ditta che stringevano forte la mia spalla.

Lei scosse la testa e fece una risata sinistra che mi fece venire la pelle d'oca, perché ce l'aveva tanto con me, non riuscivo a capirlo, non stava più con Sebastian quando l'avevo conosciuto.

"La verginella ha paura di me, mio Dio che scena vomitevole, sei una gran bugiarda Allyson, con quegli occhioni innocenti e quel fare da stracciona ci hai ingannate, e sì che ti avevamo accolte a braccia aperte e tu che hai fatto? Ci hai voltato le spalle" inveì guardandomi.

"Non è vero!" dissi in risposta a quell'affermazione del tutto fuorviante, "siete state voi a mandarmi via, mi avete detto che per me non c'era posto" continuai.

"Allyson" mi chiamò dolcemente Sebastian "non sprecare parole a rispondere , non arriverai a niente, vieni entriamo in classe, lasciala perdere, vedrai che si stancherà di parlare da sola".

"Ma Sebastian quello che dice non è assolutamente vero, lo sai anche tu" ripetei con insistenza.

"Allyson", replicò lui, "non ti accorgi che ti sta provocando? Se accetti la sfida e cominci a stare al suo gioco, ti distruggerà senza pietà, lascia che di lei mi occupi io".

"Va bene" replicai sconfitta ed amareggiata, "per questa volta ascolterò i tuoi consigli, tu la conosci meglio di me, è una tua amica".

"Era una mia amica tesoro, adesso non è più niente per me, vedi io non sento nemmeno quando parla, le sue parole non mi toccano più".

"Ti conviene mollare l'osso" disse rivolgendosi poi a Lisa, "non farmi dimenticare che dopotutto sei una donna. Levati dalle palle, hai rotto, fatti un giro con il primo che trovi, tanto ci sei abituata, così almeno ti calmi un po'."

"Sebastian!" gridai inorridita, "non voglio che le parli in quel modo, sei impazzito? Chiedile subito scusa".

"Non ci penso affatto, Allyson, so quel che dico e non ho offeso nessuno credimi, basta adesso entriamo, abbiamo perso anche troppo tempo".

Stars & TouchDove le storie prendono vita. Scoprilo ora