12||diecimila volte più forte||

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Quando torniamo in stanza, troviamo Samuele appoggiato alla scrivania, intento a guardare il vuoto. Quando lo vedo faccio un piccolo sorriso.
-Ele!- lui si gira verso di me e sorride. Michele mi fa avvicinare al letto con la sedia a rotelle e Rocco, che mi è sempre stato vicino, mi prende in braccio e mi appoggia sul letto. Samuele, appena sono seduta sul letto, mi abbraccia forte.
-ehi mia piccola pazza come stai oggi? Vedo meglio visto che non ti vedevo sorridere da un po'- dice quando sono ancora attaccata a lui, stretta al suo petto. Sono in questi momenti che capisco che qualunque cosa accada, lui ci sarà sempre. A proteggermi come non mai. O almeno è quello che mi illudo di credere
-ho appena mangiato toast, perciò un pochino meglio- gli dico alzando le spalle -e te come stai?- gli chiedo guardandolo negli occhi, per togliere l'attenzione da me, non mi piace stare al centro dell'attenzione. Mi piacerebbe sparire tra le gente, e non essere al centro della discussione, preferisco che siano gli alti a parlare non io.
-Questa notte ho dormito, dopo varie notti che ho passato insonnie, perciò sto sicuramente meglio di ieri, Azzurra dovrebbe arrivare, è andata giù un attimo a prendere una cosa per te, ha detto così- dice sorridendomi, Azzurra è già qui? Strano ieri era arrivata molto dopo. Ma poi capisco -Ele, hai portato qui Azzurra? C'è intendo, sei andata a casa mia a prenderla per portarla qui evitandole il giro in autobus?- gli chiedo guardandola stupita, lui non mi risponde ma fa un sorriso, e lo conosco troppo bene per non capire che quel sorriso significa sì. Mi lancio tra le sue braccia e lo stringo forte. Ho un migliore amico stupendo. Quando mi lancio sento un dolore alla schiena e alla pancia, ma resisto, devo ancora capire come mi sono procurata quei cazzo di lividi. Lo capirò mai? Vedo gli occhi di Samuele posarsi sulla mio comodino, e vedo i suoi occhi illuminarsi.
-ehi aspetta, ma quello non è il tuo quaderno dei disegni o sbaglio?- mi chiede avvicinandosi ad esso, io annuisco -era da un po' che non lo vedevo- si avvicina ad esso e lo prende in mano.
Ma proprio in quel momento vedo entrare Azzurra, che tiene in mano una scatola.
Quando la vedo facci un piccolo sorriso, e lei fa lo stesso, a contrario del mio però il suo è a trentadue denti, appoggia la scatola sulla scrivania e si avvicina a me. Fa un salto e si siede vicino a me, mi guarda negli occhi e me abbraccia, come a provare che ci sono davvero che non è un sogno, che è tutto reale.
-ciao Carly- mi dice ancora abbracciata a me
-ciao Azzurra- le dico stringendola più forte a me
Quando si stacca da me, sento che Michele si schiarisce la voce, cosi ci giriamo tutti verso di lui
-allora vi spiego dentro la mia testa lui- dice indicando Samuele -è il tuo fidanzato, invece lei- indicando Azzurra -lei è vostra figlia- io mi compro il viso con le mani, mentre Azzurra e Samuele, scoppiano a ridere di gusto. Mentre Rocco prende parola e dice -no coglione lui è il suo migliore amico e lei è sua sorella- dice dandogli una sberla sulla testa. Quando riusciamo a tornare tranquilli c'è Michele che si gratta la testa e sorride
-scusatemi- dice sorridendo imbarazzato
-tranquillo può succedere... Solo che sarei stata molto stronza a tagliarmi, con il mio fidanzato vicino e con una figlia accanto no?- dico alzando le spalle, nella stanza cala il silenzio e capisco di aver detto la cosa sbagliata. Abbasso gli occhi e stringo i pugni. Ma come faccio a rovinare sempre tutto? Ma che cazzo.
Sento la testina di Azzurra appoggiarsi sul mio fianco. La guardo e sorrido, sento i miei pugni aprirsi da soli. È questo l'effetto che mi fa la mia sorellina. Mi calma e mi fa smettere di farmi del male. Quando mi tagliavo non pensavo mai a lei, mi facendomi del male e basta. Senza pensare a lei se l'avessi fatto mi sarei sentita ancora più in colpa, e mi sarei fatta ancora più male. C'erano di quei momenti in cui la guardavo e mi pentivo di tagliarmi, ma poi il dolore aveva la meglio.
Alzo la testa e vedo lo sguardo di Rocco già posato sul mio, lo guardo e mi manda un sguardo come a dire 'ehi tutto bene? Tranquilla se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo, lo sai vero?' io annuisco, come se mi avesse fatto una domanda, lui fa un piccolo sorriso e poi dice
-allora partita alla play?- chiede guardando il suo migliore amico e il mio. Loro annuiscono come se gli avesse proposto di comprare oro. Allora si siedono sul letto di Rocco e iniziano a giocare alla play. Guardo Azzurra che mi sorride, con gli occhietti azzurri. Solo allora mi ricordo
-Azzurra ma quel pomeriggio sei stata tu a trovarmi?- gli chiedo, vedo i suoi occhi rattristarsi, le poso la mano sulla schiena, lei sospira a fondo e inizia a parlare
-no non sono stata io a trovarti quel pomeriggio, in verità non so chi ti ha trovato. So solo che ho sentito l'ambulanza arrivare, ho visto i dottori salire le scale. Mi hanno impedito di andare a vedere, ma io ho visto i tuoi capelli viola. Siamo venuti di corsa in ospedale. O meglio papa è uscito, mamma mi ha portato da nonna e poi è venuta in ospedale da te.
Quel pomeriggio io e nonna l'abbiamo passato a giocare, ma vedevo che nonna era preoccupata, non capivo perche, ma sapevo che pensava a te. Quando mamma è tornata siamo andate a casa. Come sempre mamma e papa hanno discusso, ma mamma ad un certo punto mi ha detto di salire a guardare i cartoni. Non so di cosa hanno discusso quel pomeriggio. So solo che ora litigano molto più del solito e alla fine papa esce e va non so dove, mentre mamma se ne va in camera-  mi dice e vede una lacrima scendere dalla sua guancia. Sento il mio cuore spezzarsi ancora una volta, ormai non ha un pezzo che sta su. Guardo la mia sorellina, quella persona che ha vissuto e viva cose che non dovrebbe nemmeno immaginare. Ed è tutta colpa mia e dei miei.
La guardo e la stringo a me in un abbraccio
-quanto mi dispiace che tu abbia dovuto subire una cosa del genere, sono una cattiva sorella lo so. Avrei dovuto resistere per te. Non mandare tutto a quel paese- le dico accarezzandole la schiena. Lei si stacca da me e mi guarda
-Carly, tu sei la sorella migliore che mi potesse capitare. Non dimenticare le sere che per non farmi sentire le grida di mamma e papà mi facevi ascoltare musica a tutto volume. Non dimentico le sere in cui pensavi prima a me, e mi portavi di sopra, rimanevi a dormire con me, mi raccontava le favole. Queste cose io non le dimentico Carly, tu sei una sorella perfetta, so quello che hai fatto. So che non dovevi farlo perché è una cosa brutta, tu l'hai fatto il perché non lo so, ma a me non importa, mi importa che tu sia ancora qui vicino a me- dice e poi si butta tra le mie braccia. Io la stringo forte. Questa bambina è più forte del mondo, ha una dolcezza infinita e coraggio da vendere. E, sono fiera di dirlo, è mia sorella. La mia sorellina, ha 10 anni in meno di me, e nonostante tutto è diecimila volte più forte.

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