34||colori||

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Faccio un sorriso soddisfatto, mentre Rocco, Vanessa, Ginevra, Nicolas e Michael, il ragazzo Malfoy, mi guardano male. Siamo in camera e stiamo giocando a carte, oramai è la terza volta che vinco io
-ragazzina te non me la conti giusta, è la terza volta che vinci, è matematicamente impossibile- mi dice Nicolas, io scoppio a ridere
-e tu che ne sai della matematica scusa?- gli chiedo sempre ridendo
-non sottovalutare le miei capacita, piccola- mi dice facendomi l'occhiolino, e io scoppio di nuovo a ridere e questa volta insieme agli altri. Una voce metallica inizia a parlare dal microfono, e noi ci zittiamo all'istante, e tendiamo le orecchie all'ascolto
-Buongiorno a tutti ragazzi, oggi c'è un incontro extra, tutti nella stanza degli incontri tra mezz'ora, e vestitivi di bianco-annuncia la voce metallica, io guardo gli altri che si guardando con un espressione confusa e stanca
-ma perché devono fare questi cavolo di incontri extra, non bastano quelli che già facciamo?- chiede Ginevra sospirando esausta, io sbuffo alzando le spalle.
-non ne ho la più pallida idea- dico scuotendo la testa, ha ragione che cazzo non è giusto, già una volta ogni due giorni è esasperante, se ci mettiamo anche il fatto che ci sono gli incontri extra allora è proprio insopportabile. Quei cavoli di incontri mi stavano sul cazzo già all'inizio, ora ne ho proprio la conferma.
Sospiro a fondo, e scuoto la testa. Rocco mi appoggia la mano sulla spalla, io alzo lo sguardo, lui mi sorride leggermente e io faccio uguale. Appoggio la testa sulla sua spalla e guardo un punto indefinito difronte a me.
-secondo voi cosa dovrà dirci Riccardo questa volta?- chiede Michael, vedo Vanessa alzare le spalle
-ah non ne ho la più pallida idea, quello secondo me dovrebbe proprio farsi una scopata, non trovate che sia un po' esaurito?- rivolge a tutti lo stesso sguardo aspettando una risposta affermativa da parte nostra
-Beh sì, ma diciamoci la verità chi vorrebbe scoparsi una persona del genere? Che crede di essere superiore solo perché non ha i nostri problemi?- chiede Rocco, mentre io ho ancora la testa appoggiata sulla sua spalla, tutti scoppiamo a ridere perché sappiamo che il mio compagno di stanza ha ragione. Quando gli altri, ci salutano e vanno nelle loro camere per prepararsi, io e Rocco rimaniamo nella stanza da soli
-quello è strano- dice riferendosi a Roberto, io alzo le spalle
-e tanto anche, ma ora pensiamo a cambiarci- mi avvicino al mio borsone e ci guardo dentro -non ho niente di bianco da indossare- dico sospirando e scuotendo la testa, il bianco non è il mio colore preferito, solitamente punto ai vestiti neri. Guardo Rocco, mentre lui cerca qualcosa dentro il suo borsone, tira fuori due maglie bianche e me ne lancia una, che mi arriva giusta in faccia
-ma che cazzo?- gli chiedo confusa
-hai detto che non avevi una maglia bianca, te ne presto una delle mie no?- mi chiede ironico, giusto, sono una stupida
-beh allora grazie- gli sorrido e lui mi sorride, mi circonda le spalle con un braccio
-di niente bimba, ora vai a cambiarti, dobbiamo fare in fretta- mi fa l'occhiolino, io arrossisco e sparisco in bagno, mi chiudo la porta alle spalle e sospiro a fondo. Non capisco se lo fa apposta per mettermi in imbarazzo o se lo faccia perché gli va, sta di fatto che in ogni caso la deve smettere ora.
Mi cambio, non posso non notare che la maglia di Rocco mi arriva a metà coscia, e che in pratica mi fa da vestito, sorrido, faccio un nodo così che mi arrivi in vita giusta in vita ed esco dal bagno. Indosso al volo un paio di pantaloncini da calcio, che mi arrivano poco sopra il ginocchio. Rocco mi guarda e sorride
-pronta?- mi chiede
-pronta- gli sorrido. Usciamo dalla nostra stanza e raggiungiamo gli altri e tutti insieme ci avviamo verso la sala degli incontri, chiacchierando tutti insieme. Vanessa e Ginevra mi si avvicinano, e mi prendono una per un braccio e una per l'altra
-hai bisogno di altre conferme?- mi chiede Vanessa
-di che parli Vane?- le chiedo con un sopracciglio alzato
-ma dai Carlotta, parlavamo di te e Rocco, è bastato che tu abbassassi lo sguardo e lui era subito lì a sostenerti, e poi ora hai la sua maglia addosso- mi dice Ginevra, io le guardo
-voi siete pazze- le due si guardano e scuotono la testa ridendo
-quando capirà?- si chiedono nello stesso momento
-ehi!-dico io spintonando tutte e due, ma poi scoppiamo a ridere tutte insieme.

Quando arriviamo nella stanza degli incontri ci sediamo e aspettiamo che Roberto arrivi. La prima cosa che noto è che siamo tutti vestiti di bianco, è strano vederci vestiti tutti uguali, ma allo stesso tempo ci rende più uniti. Quando Roberto arriva e vestito leggermente diversamente dal solito, anche lui infatti indossa una maglia completamente bianca e dei pantaloni della tuta. Io lo guardo alzando un sopracciglio, so che ha in mente qualcosa e quella cosa non mi piace per nulla.
-buongiorno ragazzi, oggi facciamo una cosa diversa dal solito, ora alzatevi che usciamo- noi lo guardiamo un po' confusi -ragazzi in fretta non abbiamo tutto il giorno- noi ci alziamo dalle nostre sedie e lo seguiamo fino ad uscire dall'ospedale. Io e i miei amici di tanto in tanto ci guardiamo abbastanza confusi, che cazzo hai in mente Roberto?
Roberto ci porta nel retro dell'ospedale, non avevo mai visto questo posto, c'è un prato abbastanza grande ma ora è coperto da un telo bianco, che sembra quasi splendere sotto la luce del sole, ci voltiamo tutti verso Roberto non capendo
-allora ragazzi, oggi voglio farvi divertire un po', avete mai partecipato ad un holi? Probabilmente sì, in ogni caso è un festival dei colori, in cui si cerca di colorarsi il più possibile con i colori in polvere. Mi sono informato e sono riuscito a procurarmi una grande quantità di colore in polvere che ora è qui- dice indicando degli scatoloni dietro di lui, che a quante pare sono pieni di sacchetti di polvere di colore -non vi preoccupate non sono allergenici, perciò divertitevi- ci dice sorridendo, io mi giro e guardo Rocco mentre lui guarda me, ci sorridiamo. Ci siamo capiti, è arrivata l'ora di divertirsi. Guardiamo i nostri amici e sorridiamo, tutti iniziamo ad avvicinarci agli scatoloni, li apriamo e come mi aspettavo sono pieni di sacchetti colorati. Io ne prendo uno con la polvere blu, la apro e la lancio in aria, la polvere di colore blu si posa leggera su tutti noi. Un sorriso spontaneo mi compare sul viso, è meraviglioso. Sento la polvere cadermi addosso, mi tocco la testa e mi guardo la mano, polvere verde, mi giro e guardo Rocco che sorride, e gli lancio una manciata di polvere blu, il suo viso e la sua maglia in un attimo diventano blu
-considerati morta Carlotta Bianchi- mi dice minaccioso, io inizio a correre per il prato per non farmi prendere, ma pochi secondi dopo mi ritrovo tra le braccia di Rocco, scaccio un urlo di sorpresa mentre un sacchetto di colore verde mi ricade addosso. Io scoppio a ridere come non mai, e per vendicarmi comincio a lanciare polvere a Rocco, che comincia a ridere. In poco tempo siamo tutti e due verdi e blu. Ci guardiamo per un secondo e scoppiamo a ridere. Alzo lo sguardo e noto le mie due amiche che guardando me e Rocco maliziosamente, io le guardo minacciosa e mi avvicino a loro, quando capiscono la mia intenzione oramai è troppo tardi in un secondo tutte e due sono ricoperte di polvere blu. Quando se ne rendono conto, si vendicano ricoprendomi di polvere rosa e arancione, scoppiamo a ridere tutte e tre insieme, continuando a lanciarci colore addosso. Alla nostra lotta si uniscono anche Michael, Rocco e Nicolas, che cominciano a sporcarci di colore. Passiamo il pomeriggio così, colorandoci come se non ci fosse un domani, alla fine io sono un arcobaleno, come tutti i miei amici. Ci divertiamo un sacco e ridiamo come non mai.
Abbraccio tante volte Vanessa e Ginevra, che sono colorante anche loro. Mi sento felice, per un secondo il mio sguardo e quello del mio compagno di stanza si incontra, mi sorride e io faccio uguale
"sembri felice" mi mima con le labbra "forse lo sono" gli mimo di rimando sorridendo. Lui fa un sorriso bellissimo, e io non posso fare altro che andargli incontro e svuotagli un intero sacchetto di polvere viola addosso.
Lui scoppia a ridere, e mi stringe in un abbraccio, sporcandomi così di colore viola.

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