33||forse è proprio così||

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La mattina dopo quando apro gli occhi, lo sguardo di Rocco è già appoggiato su di me.
Quando nota che sono sveglia mi sorride, io alzo leggermente gli angoli della bocca, la mia mente viene investita da un ricordo di una frase

"ho una matta voglia di vederlo appena sveglio, la mattina, con i capelli spettinati, lo sguardo ancora addormentato, sentire la sua risata, sentirlo sbadigliare e dire 'ma che capelli c'ho?', lui che sorride e l'alba come sfondo"

Credo di non aver mai sentito, mia una frase, come in questo momento. Guardo Rocco mentre sorride con lo sguardo addormentato, e sento il mio cuore perdere un battito. Devo smetterla di guardarlo così, non riesco a capire che cosa mi sia successo, prima di entrare qui dentro il mio cuore era protetto da una spessa barriera che mi proteggeva dall'esterno, non permettevo a nessuno di superare quelle mura.

Facevo in modo che nessuno si avvicinasse a me, facevo la stronza, la silenziosa, la strana, quella con cui nessuno vuole avere a che fare. E poi entro qui dentro e diventi amica di tutti, torno a piangere e sorrido. Questa cosa non va bene, mi ricordo cos'è successo l'ultima volta che ero così, Valeria è morta e io ho dovuto tirarmi su le maniche e ho iniziato a combattere per la mia vita. E c'ero anche riuscita, cazzo se c'ero riuscita, nessuno più voleva avvicinarsi a me, ciò mi proteggeva.

Ora mi sento così scoperta e fragile, e non mi piace per nulla, ho imparato a non fidarmi mai troppo delle persone.
Rocco, il protagonista dei miei problemi, mi distoglie dai pensieri
-ehi Carly a cosa pensi?- mi chiede mentre comincia a disegnare cerchi immaginari nel mio braccio, ignoro i brividi che la cosa mi provoca, e lo guardo inespressiva, lui mi guarda e il suo volto cambia subito -ehi che succede?- mi chiede preoccupato, io sorrido debolmente, ma chi voglio prendere in giro non posso tornare a com'ero prima di arrivare qui?

Prima di arrivare qui non conoscevo Rocco, ne Vanessa, ne Nicolas e nemmeno Ginevra e nemmeno tutti gli altri. Non posso tornare ad essere la stronza che ero prima. Rocco continua guardarmi, aspettando una risposta, io scuoto la testa e mi stringo al suo petto, lo sento sorridere
-non ti capirò mai Carlotta Bianchi- sorrido, perché forse è proprio così.

Rimaniamo ancora un po' stesi sul letto a parlare, decidiamo di andare a fare colazione al piano di evasione, oramai non mangiamo mai in camera, e non potrei esserne più felice, quel disgustoso cibo non mi manca per nulla.
Il primo ad alzarsi dal letto è Rocco che si dirige in bagno, dopo tocca a me, non vedo l'ora ho voglia di farmi una doccia, di sentire l'acqua calda scorrermi sul corpo.

Mi metto a sedere e guardo fuori dalla finestra, mi stropiccio gli occhi e guardo fuori, i miei occhi non sono ancora abituati alla luce, e mi serve un attimo per mettere a fuoco tutto. Ma quando ce la faccio noto che oggi il cielo è di un azzurro splendente, in cielo non c'è una nuvola, è fantastico. Si vede che sta arrivando l'estate, e si promette bene. Solitamente l'estate non mi piace, perché il caldo mi costringe a togliermi la felpa, e di conseguenza a lasciare i miei polsi scoperti. Per questo erano rare le volte in cui andavo al mare, d'estate per farci il bagno, e la situazione dei miei per una volta aiutava, essendo che litigavano sempre, andare al mare era impossibile, ciò faceva in modo che io non mi dovessi scoprire troppo.

Adesso non vedo l'ora di andare al mare, ma non per fare il bagno ma per sentire il rumore delle onde, perciò spero di andarci solo per quello.

Sento Rocco uscire dal bagno, così scendo dal letto con un salto, raccolgo il mio borsone e mi dirigo in bagno, tutto sotto lo sguardo di Rocco, prima di entrare nella piccola stanza mi volto verso il mio compagno di stanza che mi stava ancora guardando, gli rivolgo un sorriso
-ci metterò poco promesso- lui mi sorride e annuisce
Io entro in bagno e mi guardo allo specchio, una me sorridente mi guarda, scuoto la testa. Quel ragazzo mi farà perdere la testa, beh in verità me l'ha già quasi fatta perdere.

********

Mi tampono i capelli con l'asciugamento, ho bisogno di rifarmi la tinta, ormai la ricrescita è troppo evidente, non so come fare, perché non credo che qui dentro ci sia una parrucchiera disposta a farmi i capelli viola. Beh mi dovrò informare.

Indosso l'intimo e un paio di pantaloncini della tuta grigi e una felpa con lo stemma di Superman, mi guardo allo specchio, i capelli sono bagnati, e non ho per niente voglia di asciugarli, così mi metto all'opera e mi faccio le trecce che partono dall'alto, quando hai tanto tempo per te, impari a fare anche quello.

Quando finisco esco dal bagno, Rocco stava facendo una partita con la play station, quando mi sente alza lo sguardo e mi guarda, mentre un sorrido gli compare sulle labbra
-andiamo?- mi chiede, io annuisco sorridendo. Usciamo dalla nostra stanza e saliamo al quattordicesimo piano, e ci dirigiamo verso il piano d'evasione.

Matilde ci vede subito e ci chiama con la mano, noi ci avviciniamo e lei ci sorride alzando il separatorio del bancone, io alzo un sopracciglio confusa
-è una bella giornata e la terrazza è l'unico posto in cui potete respirare un po' d'aria fresca- ci fa un sorriso da mamma premurosa, sento un tuffo nel cuore ma lo ignoro, e le sorrido mentre mi dirigo verso la terrazza, mentre Rocco mi segue. Appena apro la portafinestra un venticello fresco mi solletica il viso, sorrido istantaneamente e sospiro a fondo, l'aria riempie i miei polmoni e io mi sento subito meglio.

Mi siedo in un tavolino, il mio compagno di stanza si siede di fronte a me e mi sorride
-mi mancavano queste mattine fresche in cui il sole ti scalda la pelle, mentre il vento ti scompiglia i capelli- dico sorridendo e chiudendo gli occhi beandomi finalmente dell'aria fresca, l'odore del disinfestante ormai non lo sento nemmeno più, ma quando esco da questo fottuto edificio è come tornare a respirare dopo essere stato troppo tempo in apnea. Apro gli occhi e mi ritrovo con due occhi verdi che brillano che mi guardano
-che c'è?- gli chiedo confusa ma sempre sorridendo
-niente niente, lascia perdere- mi dice con un movimento di mano, io alzo le spalle e guardo Giovanni che si avvicina a noi sorridendo, per prendere le nostre ordinazioni.

*spazio autrice*
Buonasera❤, allora vi è piaciuto? Carly e Rocco si stanno avvicinando sempre di più o sbaglio?

Ditemi se il capitolo vi è piaciuto e se la storia vi sta piacendo, io spero vivamente di si è beh al prossimo capitolo...

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