31||non sei la prima a dirmelo||

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Rocco ha Azzurra sulle spalle e cammina verso il piano di evasione, io li guardo e sorrido.
Non ho mai capito cosa li unisce così tanto, ma insieme non so se sembrano fratello e sorella o padre e figlia, in ogni caso sono bellissimi e teneri. Quando varchiamo la porta del nostro bar preferito, Rocco finge di essere un aereo, e corre verso un tavolo, mentre Azzurra sopra le sue spalle ride a crepapelle, io sorrido, Matilde mi si avvicina e mi sussurra
-sembra sua figlia- mi dice sorridendo, io mi volto verso di lei e sorrido
-non ci crederai ma non sei la prima a dirmelo- sussurro a mia volta, sul suo viso compare un sorriso.
Giovanni compare dietro di lei e le abbraccia i fianchi, non so da quanto tempo siano sposati, ma sembrano due adolescenti alla presa con il loro primo amore, magici. Davvero nonostante l'amore adolescenziale sia quello che provoca più dolore, è anche quello che ti ricordi per tutta la vita, quello che ti rimane incatenato nelle ossa, è anche quello più bello e magico che ci sia. Saluto Giovanni sorridendo, e lui mi ricambia subito
-sono teneri e dolci, e fidati sono pochi quelli a cui lo dico- mi dice Giovanni sorridendo, io gli ricambio, mentre la moglie gli tira una gomitata sullo stomaco
-lo so- rispondo e mi volto verso il mio compagno di stanza e la mia sorellina, la bambina sta guardando il menu, in braccio al ragazzo, mentre lui ha lo sguardo rivolto verso di me e sorride, appena incontro i suoi occhi verdi, una morsa mi stringe la pancia, non so perché, ma mi piace quella sensazione, mi fa sentire apprezzata? Forse. Io sorrido, saluto i due proprietari del bar e vado a sedermi nel tavolo che hanno scelto gli altri due. Mi siedo su una sedia di fronte a loro.
Prima rivolgo il mio sguardo verso Rocco e ci sorridiamo, ma poi il mio sguardo si posa su Azzurra che mi guarda con gli occhietti azzurri che brillano, mentre sorride a trenta due denti, io le sorrido
-che vuoi da mangiare cucciola?- le chiedo sempre sorridendo, lei scruta il menu con uno sguardo concentrato, ha imparato a leggere l'anno scorso, e come la sorella, inizia a soffrire anche lei di bibliofilia, infatti ora legge piccoli libricini di Geronimo Stilton, nonché i miei vecchi libri. Alla fine dice una cosa all'orecchio di Rocco, lui le sorride e annuisce, lei si volta verso di me mentre sorride felice e dice sicura -voglio la pizza, è da tanto che non la mangio e una coca cola- è convinta di quello che dice, io le sorrido
-perfetto piccolina, ma sei sicura di riuscire a dormire con la coca cola, lo sai che domani devi andare a scuola, e hai bisogno di dormire questa notte- lei annuisce convinta, lo so che la coca cola contiene un sacco di caffeina, e so anche che rende i bambini super attivi. Ma so anche che per permettere a mia sorella di dormire gliene berrò mezza, perciò gliela lascio prendere. Poso lo sguardo sul menu e mi concentro su di esso, cercando di non dare troppo peso al fatto che sento lo sguardo di Rocco bruciarmi sulla pelle. Alla fine quando Giovanni arriva sono arrivata alla conclusione che ho anch'io voglia di pizza, ed è proprio quello che ordino, sia per me che per la mia sorellina e così fa anche Rocco.
La nostra ordinazione non tarda ad arrivare, infatti sono passati solo dieci minuti quando ci portano le nostre pizze. Prima la taglio ad Azzurra, lei mi sorride e inizia a mangiarla. Io mi taglio la mia e do un morso al primo spicchio, la pizza mi è decisamente mancata, è un paradiso. Se ci penso bene, se il paradiso fosse fatto interamente di pizza, beh non sarebbe mica male.
Mangiamo la pizza mentre Azzurra ci racconta cosa succede a scuola, e tutte le cose che fa insieme ai suoi compagni. Come avevo previsto ho bevuto mezza coca cola alla mia sorellina, lei in compenso mi ha guardato male tutte le volte mentre mi faceva pure la linguaccia. Ma ci tengo al sonno della mia sorellina, so cosa si prova a non dormire per diverse sere, ed è ancora troppo piccola per avere già le occhiaie.

Finiamo la pizza, mentre Matilde ci porta via i piatti Azzurra guarda il panorama accanto a lei, come sempre hanno scelto il tavolo più vicino alle vetrate, è il preferito di Azzurra.
La mia sorellina si volta di scatto verso di me e mi guarda -Carly ma è questo quello che si vede quando si vola?-
-non lo so piccolina, non ho mai volato, ma credo che ci vada molto vicino- le dico sorridendo, lei alza lo sguardo e incrocia gli occhi verdi di Rocco -Rocco tu hai mai volato?- le chiede lei con gli occhi che luccicano, il mio compagno di stanza le sorride -no piccolina, non ho mai volato, ma credo che come dice tua sorella- alza lo sguardo e mi sorride, io appena incontro quei maledetti occhi sorrido
-volare sia molto uguale a quello che vedi ora- le dice tornando a guardare la mia sorellina, lei dopo aver ascoltato attentamente Rocco torna con lo sguardo verso la vetrata, e verso quell'immensa distesa di lucine ormai tutte accese. Poi torna a guardare noi
-mi promettete che un giorno saremo tutti insieme su un aereo e vedremo com'è volare davvero?- ci chiede, io incontro gli occhi di Rocco, nello stesso momento in cui lui incontra i miei. Ci guardiamo ed è come se ci parlassimo in silenzio, e in quel momento promettiamo, promettiamo di salire su un aereo, insieme alla mia sorellina. Sì lo so una pazzia, che nemmeno la persona più azzardata del mondo farebbe ma in quel momento insieme diciamo
-te lo promettiamo- diciamo insieme io e il mio compagno di stanza, guardandoci, prometto a quei occhi verdi smeraldo che un giorno porterò mia sorella in un aereo.

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