73||tatuaggi||

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Faccio un respiro profondo, mentre tengo gli occhi chiusi e lascio che il sole mi accarezzi dolcemente il corpo. Stesa sullo sdraio, sulla spiaggia in pieno pomeriggio, con gli occhiali da sole sugli occhi, la pelle che sa di sale e con i capelli che profumano di mare, se non è questa la felicità allora non so cosa possa essere. Soprattutto con le mie due amiche accanto a me, mentre i nostri rispettivi fidanzati stanno giocando a calcio sul bagnasciuga e la mia sorellina gioca con la sabbia ai miei piedi. Mi sento decisamente in paradiso, ma questa pace dura troppo poco per quanto mi aspettassi, perché dopo pochi secondi mi sento sollevare in aria, come se non pesassi nulla. Apro gli occhi di scatto, e mi rendo conto che Rocco e Samuele mi hanno alzato di peso e si dirigono molto velocemente verso il mare
-no no no no, ragazzi no- inizio ad urlare cercando di divincolarmi, ma loro sembrano non volermi dare ascolto, anzi iniziano quasi a correre. Poco prima di iniziare a toccare l'acqua, Samuele mi lascia andare, così che l'unico a tenermi in braccio ora è Rocco, che mi sorregge con un braccio sulla mia schiena e sotto le gambe. Il mio fidanzato inizia a correre verso il mare, come un bambino. Il mio ultimo pensiero prima di toccare l'acqua, è il ricordo di quando Rocco era obbligato a portarmi ovunque a causa della mia caviglia slogata da mio padre.
Dopodiché vengo trasportata sott'acqua, dove Rocco mi lascia andare, risalgo in superfice per riuscire a respirare, mi tolgo l'acqua dal viso e guardo male il mio fidanzato, mentre lui mi guarda con un sorriso gigantesco sul volto, lo stesso che ha un bambino la mattina di Natale.
Gli circondo Il collo con le braccia
-sei un idiota- gli dico sorridendo
-sono il tuo idiota- mi dice e io sorrido ancora di più, dopodiché le nostre labbra si incontrano, uno dei baci che adoro di più, i baci che sanno di mare. Da due anni a questa parte sono i miei preferiti. Prendo al volo questa occasione e lo spingo sott'acqua, ma lui mi porta con se, sott'acqua mi da un altro bacio, saliamo in superfice giusto in tempo per vedere i nostri amici entrare correndo, mentre la mia sorellina li segue con il salvagente che le circonda la vita.
Quando arriva le prendo le mani e la faccio girare mentre lei ride di gusto. Giochiamo tutti insieme, tra schizzi, scherzi e gare tra di noi.
Salgo sulle spalle di Rocco e faccio in modo di far cadere in acqua Vanessa e Samuele, che sembrano gli imbattibili finora. Rocco cammina verso di loro, e io guardo Vanessa negli occhi, come a dirle "sei morta", lei mi sorride e so già che sta pensando che non abbiamo speranze. Infatti ha ragione lei, dopo una breve lotta, a cadere in acqua sono io. Quando risalgo vedo Vane ed Ele festeggiare, mentre Azzurra mi guarda
-Carlotta sei una schiappa- mi dice sorridendo
-ah sarei io la schiappa? Ora vedrai chi è la schiappa- le dico, mentre inizio a schizzarla, mentre lei ride. Ed è così che passiamo il pomeriggio, tra giochi, risate e divertimento.
Esco dall'acqua insieme a Ginevra e a Vanessa, i maschi sono rimasti in acqua e Azzurra è rimasta con loro. Mi siedo sullo sdraio e strizzo i miei capelli viola per togliere loro l'acqua. Noto che Ginevra mi guarda il tatuaggio, è da quando l'ho fatto che lo adora, sorrido
-bello eh?- chiedo, lei alza lo sguardo per incontrare i mio e mi sorride annuendo
-vorrei farmene uno anch'io, soprattutto ora che sono finalmente maggiorenne- dice tornando con la testa appoggiata sul lettino e sistemandosi i capelli. Ginevra è la più piccola del gruppo, ha compiuto 18 anni solo il mese scorso, e vive ancora con i suoi. Ma per lei non è un problema, quello ad averla fatta stare male è stata la gente che stava a scuola. L'ha raccontato a me e a Vanessa un giorno che siamo andate a fare il controllo in ospedale, ha detto che a scuola era vittima di bullismo, soprattutto a causa di una foto che era finito in giro di lei. Da quando è uscita dall'ospedale va in un'altra scuola. Si è lasciata tutto alle spalle come tutti noi. Vedo Vanessa sorridere, mentre prende il sole
-a che pensi Vanessa?- chiedo sorridendo, lei si alza leggermente, mi guarda mettendosi gli occhiali da sole sulla testa
-pensavo al nostro murales, in questo periodo non riesco a togliermelo dalla testa- dice alzando le spalle
-e pensare che sono passati due anni e mezzo da allora- dico guardando il cielo e rimmergendomi nei ricordi di quella notte
-una notte che non dimenticherò mai, che ha racchiuso tutto quello che è successo in più di 6 mesi- dice Ginevra e dal tono si capisce che sta sorridendo. Istintivamente mi accarezzo il polso, che ha un leggero rialzamento, la cicatrice quella che mi ha fatto finire in ospedale, devo dire che quella sulla fronte si vede appena ora, ma quella sul polso rimarrà per sempre. Un segno indelebile che ha dei ricordi indelebili.
-ehi- dice Vanessa all'improvviso
-ehilà ciao- dice Ginevra, e io ridacchio mentre la nostra amica la guarda male, ma poi fa finta di nulla e continua il suo discorso
-forse ho trovato la soluzione per il tuo problema e per il mio- dice indicando Ginevra che la guarda confusa -intendo che tu vuoi un tatuaggio e io non riesco a togliermi dalla testa il murales-
-ehm okay e la soluzione?- chiedo sempre ridacchiando ma con una nota di curiosità
-un tatuaggio con la scritta we are, la facciamo tutti, io, te, Ginevra, Rocco, Michael e Nicolas- dice alzando le spalle, io guardo Ginevra per vedere la sua reazione, e incontro il suo sguardo -che ne dite?- ci chiede guardandoci, io sposto lo sguardo su di lei e alzo le spalle. Infondo non lo so, perché non mi sono mai piaciuti i tatuaggi per indicare legami tra persone, perché magari litighi e che fai? Un tatuaggio è un segno indelebile, non lo togli. Ma nello stesso tempo, penso che qualunque cosa possa succedere, quello che è successo dentro in ospedale, mi ha cambiata, mi ha reso più forte, e ora so quello che riesco a fare e non mi faccio abbattere. Quel tatuaggio non segnerebbe solo il legame che ci unisce, ma anche il cambiamento che ci ha portato. Senza pensare, guardo Vanessa negli occhi e dico
-sì-
-cosa?- mi chiedo insieme le mie due amiche
-si facciamolo, andiamo a farci quel maledetto tatuaggio- dico sorridendo mentre alzo le spalle, le altre due si guardano alzano le spalle, mi sorridono e poi insieme mi dico -okay-

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Mi accarezzo il polso con dolcezza, sorrido guardando le due parole scritte permanentemente nella mia pelle sotto la linea della mia cicatrice. Sono ancora piuttosto rosse intorno, ma è normale dopo un tatuaggio. Siamo seduti in un tavolino fuori da un bar in centro.
Dopo aver deciso tra noi tre di farci il tatuaggio, ne abbiamo parlato anche con gli altri, che dopo un attimo di esitazione hanno acconsentito. Da quel momento siamo entrati in modalità preparativi. Siamo tornati a casa a cambiarci, e poi siamo partiti verso il centro. Arrivati dal tatuatore gli abbiamo spiegato quello che volevamo fare, e fortunatamente oggi non c'erano altri appuntamenti e abbiamo potuto farli subito. Il tatuatore ha guardato la bozza che avevo fatto per ognuno di noi. Infatti avevo scritto in modi diversi per ognuno le due parole. Il tatuatore li ha osservati un attimo e poi ha annuito dicendo che si poteva fare. Pian piano ad ognuno di noi 6 sono state tatuate le due parole, nelle diverse parti del corpo.
Io l'ho fatta sotto la linea della cicatrice, mentre Ginevra sopra, Rocco se l'è fatto subito dopo l'interno gomito, Vanessa tutto attorno al polso, Nicolas sul petto dove dovrebbe esserci il cuore e Michael sotto l'orecchio. Tutti abbiamo cercato di farlo nel posto che caratterizzava di più quella frase, Rocco diceva perché era li che si infilava gli aghi, Vanessa perché era ossessionata nel controllare che fosse abbastanza stretto, Nicolas diceva perché è dove gli ha fatto più male e Michael perché è da lì che entravano le cattiverie. Alzo lo sguardo e sorrido ai miei amici
-pensavo sarebbe stato più doloroso- dice Ginevra guardandosi il polso sorridendo, io sorrido e torno ad accarezzarmi il polso. Rocco intreccia la sua mano alla mia dietro la schiena di Azzurra che è seduta tra noi due e si sta gustando il suo gelato alla fragola.

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