19||ascolta il tuo respiro||

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Busso alla porta e ad aprirmi è un Nicolas che sembra appena sveglio
-ben svegliato principesso addormentato nel bosco- dico entrando nella stanza dei miei due amici, è come la nostra solo girata al contrario, i letti sono girati dall'altra parte. In questi giorni mi sto concentrando sulle varie stanze, si vede proprio che ospitano adolescenti, hanno delle casse, poster, foto e cose del genere. Infondo siamo adolescenti. Guardo il letto di Vanessa, come sempre è sfatto, ecco appunto un altra cosa che ho notato, non ho trovato nessun, e dico nessun letto rifatto, si vede proprio che siamo adolescenti. Lei, però, non c'è, così mi giro verso il suo compagno di stanza, e lo guardo confusa. Lui di risposta mi indica il bagno, mentre sbadiglia assonnato e si siede sul proprio letto, o meglio si butta. Io mi dirigono verso di esso, busso alla porta e quando sento un -chi è?- 
-io- rispondo, già sapendo che lei ha riconosciuto la mia voce
-entra Carly- lo sapevo. Apro la porta ed entro rinchiudendola subito dopo.
Guardo la mia nuova amica, che è davanti allo specchio e sta guardando il suo riflesso
-ehi tutto bene?- gli chiedo avvicinandomi a lei e comparendole accanto nel riflesso. Lei alza le spalle
-sì perché?- in questi casi sono felice di essermi tagliata, è brutto da dire lo so ma, almeno ora vedo che lei sta mentendo. Perciò la guardo con un sopracciglio alzato, lei sospira -okay, okay... va bene...- alza leggermente la maglia per farmi vedere la sua pancia che farebbe invidia agli angeli di Victoria Secret
-che ha?- le chiedo confusa, perché non riesco a capire
-sto ingrassando- mi dice guardandosi allo specchio, io la guardo come se avesse appena detto che gli alieni verranno a prenderci presto
-si, no ma esatto, e io sono la regina Elisabetta- dico ironica, poi la prendo per le spalle e la guardo negli occhi -Vane tu non stai ingrassando tu stai tornando ad essere ad un peso normale, come è giusto che sia, sei perfetta Vanessa, non hai nessun chilo di troppo, anzi hai qualche chilo in meno- lei sorride debolmente, e fa una cosa per cui non sono pronta, mi abbraccia. Io inizialmente rimango un attimo confusa, ma alla fine la abbraccio stretta. È strano, perché l'ultima volta che ho abbracciato e mi sono sentita cosi con una ragazza è stato con Valeria...
Quando ci stacchiamo usciamo dal bagno, Vanessa si prende una felpa, la indossa. Ci prendiamo a braccetto e usciamo dalla camera seguite da Rocco e Nicolas. Ci avviamo verso l'ascensore
-ehi Rocco gara a chi arriva prima di sopra ci stai?- chiede Nicolas a Rocco dietro di noi
-sempre pronto per una sfida- dice Rocco, e dal suo tono sembra stia sorridendo. Mi giro verso di lui e incrocio il suo sguardo, e gli chiedo con gli occhi 'sicuro?' lui annuisce e poi si rivolge al suo amico.
-ascensore?- mi chiede Vanessa
-ascensore- le sorrido, do un ultima occhiata a Rocco e poi entro nel ascensore, ho una specie di brutto presentimento perché?
Saliamo fino al 14 piano e ci mettiamo ad aspettare gli altri due, mentre ci raccontiamo cazzate varie, il primo ad arrivare è Nicolas
-Nicolas non perde mai!- dice sorridendo tutto vittorioso
-Nicolas- lo richiamo, lui si gira verso di me -dov'è Rocco?- lui si guarda in dietro e poi incrocia il mio sguardo, è preoccupato e questa cosa non va bene. Lavoro distinto e nonostante io non riesca a correre e ancora meno ma fare le scale, mi metto a correre in cerca del mio compagno di stanza.
La caviglia comincia a farmi male, e il mio fiato si fa corto, ma non mi fermo. Dopo due rampe di scale, lo trovo, è appoggiato al muro, ha il fiato corto e lo sguardo basso. Mi avvicino a lui, gli tocco una spalla, lui alza la testa e mi guarda. Terrore, è quello che vedo nei suoi occhi. Oh cazzo cazzo cazzo, ha un attacco d'asma.
Gli prendo il viso tra le mani e lo guardo negli occhi
-ehi, Rocco va tutto bene okay, respira a fondo ascolta il tuo respiro. Tranquillo okay, va tutto bene- gli dico senza distogliere il mio sguardo dal suo, mentre gli accarezzò le guance. Mi prende le guance e mi stringe al suo petto, come se fossi io quella con il bisogno di rimanere calma e non lui. Il suo cuore va ad una velocità preoccupante. Gli circondo il bacino con le braccia e lascio che il suo respiro torni normale. Lui appoggia il mento sopra la mia testa e fa respiri profondi, che pian piano tornano normali.
-tutto bene?- gli chiedo staccandosi da lui e guardandolo negli occhi, in cerca di quella sicurezza che solo io riesco a vedere, Rocco annuisce e vedo i suoi occhi tornare i soliti occhi verdi di sempre, sospiro a fondo
-sei un idiota, non dovevi fare tutte quelle scale di corsa- dice accarezzandomi la guancia, che si scalda istantaneamente
-avevi bisogno di me- dico alzando le spalle con non curanza, lui si limita a fare un piccolo sorriso, e io non riesco a trattenere il mio.

Saliamo le scale e torniamo da quei due
-ehi tutto bene?- mi viene in contro Vanessa
-si tranquilla ora va meglio, non mi fa nemmeno male la caviglia, è un passo avanti- dico mentre guardo Rocco, per assicurarmi che stia bene. In quel momento sento il mio nome urlato dalla ragione del mio sorriso, una bambina dai capelli biondi mi corre incontro e mi abbraccia, io la prendo in braccio e la stringo
-Azzurra come stai oggi?- gli chiedo quando è ancora in braccio a me
-benissimo, oggi sono andata a fare shopping insieme a Samuele, ho comprato un vestito bellissimo- mi dice tutta entusiasta
-davvero?- dico sorridendo prima guardando lei, e poi alzo lo sguardo e incrocio gli occhi con il mio migliore amico, gli sorrido facendogli un cenno di ringraziamento.
-ehi fiorellino, vieni qui tua sorella sta morendo a tenerti in braccio- dice Rocco, prendendosi mia sorella dalle mie braccia, non è mica lui che due minuti fa stava avendo un attacco d'ansia, no ma va. Lo guardo male, e lui mi fa la linguaccia, mentre Azzurra ride, e io non posso fare a meno di sorridere anch'io.
Samuele si avvicina a me
-sono belli vero? Sembrano padre e figlia- mi dice
-perché mi leggi sempre nella mente tu?- lo guardo con un sopracciglio alzato, e lui alza le spalle -comunque grazie davvero di portarla in giro, ha bisogno di uscire da quel manicomio di tanto in tanto- gli dico guardandolo negli occhi
-ehi Carly sono il tuo migliore amico per un motivo no?- sorride e io lo abbraccio, adoro il mio migliore amico.
Quando entriamo nel bar, cerchiamo un tavolo, in cui ci stiamo tutti.
Alla fine ci sediamo in un tavolo, io mi trovo Vanessa di fronte a me, accanto ho Azzurra, e accanto a lei c'è Rocco. Quei due non smettono di stuzzicarsi, sono proprio due bambini.
Vane mi guarda, io incontro il suo sguardo e alzo un sopracciglio confusa, lei di rimando fa un cenno verso mia sorella e il mio compagno di stanza, io alzo le spalle. La pensiamo allo stesso modo.
Ordiniamo da mangiare, e chiacchieriamo del più e del meno.
Vedo arrivare Michele di corsa, si ferma all'entrata e si guarda intorno, finché non vede il nostro tavolo e si avvicina a noi sorridendo, quel ragazzo non la smette mai di sorridere.
-sei peggio di una ragazza Michele- gli dico con aria di rimprovero, lui prende posto affianco a me, e mi da un leggero spintone
-non rompere Bianchi, che non c'era parcheggio- mi sorride con aria divertita. Ah Michele è impossibile. Alla fine le nostre ordinazioni arrivano.
Adoro quando pranziamo in questo modo, sono i momenti in cui sono felice di non essere morta, sono ancora qui e posso godermi tutto questo. Mentre ci divertiamo, scherziamo, torniamo bambini e sembriamo una compagnia che va a mangiare fuori.
A volte mi chiedo come sarebbe se Valeria fosse qui, ma scaccio quei pensieri e mi godo il momento, faccio sparire le paranoie, i problemi, i ricordi, faccio sparire l'ospedale, faccio sparire tutto, ci siamo solo noi che ci divertiamo, e che non pensiamo ad altro. O almeno ci provo, anche se a volte non è del tutto così semplice come sembra.

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