20||la storia di Vanessa Guidolin||

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-tu sei matta- mi dice Vanessa, mentre continua a camminare su e giù. Siamo nella stanza degli incontri e stiamo decidendo che film guardare.
Una volta finito di mangiare, abbiamo giocato a Mario kart tutti insieme, credo che vedere Rocco e Azzurra giocare insieme sia stata una delle cose più belle e dolci che io abbia mai visto.
Mi piace fare questi pranzi stra mega giganti, in cui mangiamo tutti insieme e che sembra sempre festa, è fantastico sembriamo una grande famiglia, in cui ci vogliamo bene tra noi. Adoro. Se ne sono andati da poco, e ora Rocco e Nicolas sono in camera e stanno finendo una partita, io e Vanessa ci stiamo annoiando, visto che non riusciamo a trovare che film guardare, è più complicato di quello che pensavo.
Io sono comodamente buttata su un pouf verde, mentre Vane continua a fare su e giù per la stanza, mi sta facendo venire il mal di testa.
-Vane ti vuoi fermare per favore. Mi sta scoppiando la testa- la supplico lei mi guarda e poi si butta sul pouf accanto a me, mentre io sorrido
-Carly ti vuoi impegnare almeno un tantino a decidere che film o serie tv guardare- mi chiede guardando il soffitto
-non lo so okay- dico sbuffando e comprendono il viso con le mani. Si vede proprio che è domenica. Non sappiamo che cazzo fare, è una noiosa primaverile domenica pomeriggio. Voglio andare fuori da qui. Non possiamo non so andare da qualsiasi parte, tranne che rimanere qui dentro a non fare un beato cazzo? Faccio un verso di frustrazione e guardo la mia amica nello stesso momento in cui lei guarda me, okay dai troviamo una cazzo di serie tv o film da vedere.
-allora credo che romantico sia assolutamente da escludere- dico io
-concordo-
-horror no grazie, già dormo poco la notte, con gli horror dormo ancora meno- Vanessa fa un segno di approvazione
-commedia?- mi chiede con un sopracciglio alzato, e io annuisco. Si alza e si avvicina allo scaffale con i cd -che ne dici di arrivano i prof?- mi chiede tirando fuori il cd e mostrandomelo
-in verità non l'ho mai visto ma ne ho sentito parlare, sembra divertente per me è okay- alzo le spalle con non curanza
-perfetto- esclama, accende la tv, e poi torna a sedersi accanto a me
-vorrei dei pop corn- mi lamento facendo il labbruccio
-Sei una rompi coglioni Carlotta Bianchi- mi dice sorridendo leggermente, Vanessa
-parla l'angelo Vanessa Guidolin- dico io guardandola e facendole la linguaccia
Guardiamo il film, con momenti in cui ci scappa qualche sorriso, a momenti seri e a momenti a caso in cui ci tiriamo cuscini e altre cose a caso. Mi sono mancavano i pomeriggi così in compagnia di un amica, mi sono mancati davvero tanto.
I pomeriggi passati a non produrre nulla, ma a stare sul divano mangiando schifezze davanti ad un bel film. Mi fa male ricordare che l'ultima volta che mi sono ritrovata in questa situazione, è stato il pomeriggio in cui Valeria è morta. Infatti sento una stretta al cuore, e inizio a tremare leggermente. Quando Vanessa se ne accorge, mi stringe la mano, e sento subito il peso che si era creato nel mio petto, farsi più leggero, lasciandomi così respirare.
Credo che io e Vanessa diventeremo buone amiche, decisamente buone amiche. Quando il film finisce, sono più di buon umore del solito, e mi sento un po' na cogliona. Il film mi è piaciuto un sacco. Mi giro e guardo Vanessa
-mi è piaciuto- affermo, magari i miei anni di superiori fossero stati così, ma non tutti abbiamo questa fortuna, a volte hai genitori che creano problemi, un persona cara che se ne va, e beh non è semplice da affrontare tutto questo.
-anche a me, moltissimo, sarebbe stato bello passare degli anni del genere alle superiori- mi dice Vanessa guardando il soffitto, io sospiro e mi giro anch'io a guardare il soffitto -odio pensarlo-
-cosa?- chiedo
-pensare che avrei potuto passare una bellissima adolescenza, ma lui me l'ha rovinata, che poi non è nemmeno colpa sua, perché avrei potuto essere più forte e non farmi abbattere da un coglione, che mi faceva solo stare male- si confida lei con me
-dipende perché a volte la vita ci porta così tanto al limite che è normale scoppiare e non farcela più- dico io, ed è vero, all'inizio provi a resistere a darti forza, a vedere il bello e non sempre il brutto, ma poi scoppi, perché ti stanchi di vedere il bello che in verità non trovi, quando senti che sei tu quella sbagliata, che sei tu quella che non dovrebbe esserci.
-forse hai ragione ma non so c'è qualcosa che mi dice che avrei potuto resistere e non farmi abbattere da un coglione senza palle- dice lei cambiando il suo solito tono di voce diventando quasi furiosa, io appoggio la mia mano sulla sua, lei sussulta perché la mia mano è congelata, e poi mi guarda.
Le chiedo con gli occhi se ne vuole parlare, lei prende un sospiro profondo
-sì te ne voglio parlare, perché c'è qualcosa che mi dice che mi devo fidare di te, e sei un amica vera e non come ne avevo prima...- mi dice mentre mi guarda quasi sorridendo, poi si fa improvvisamente triste e abbassa lo sguardo
-è iniziato tutto 2 anni fa, ero in discoteca e ho incontrato questo ragazzo, si chiamava Giacomo, era un ragazzo che se lo vedi dici, 'oh cazzo quello si che è un ragazzo', ed è stata anche la mia di reazione, abbiamo passato la serata insieme... E anche ora dico che è stata una delle serate più belle della mia vita, mi sono trovata proprio bene, mi ascoltava, mi faceva i complimenti, e beh era come dire un sogno...
-Dopo quella sera abbiamo iniziato a frequentarci, finché non ci siamo messi insieme, era un giorno d'estate mi aveva dato appuntamento in un parco e in mezzo al verde mi ha detto che gli piacevo, credevo che finalmente era arrivata anche per me la mia favola, finalmente ero felice e cazzo era magnifico.
-Sono passati giorni, settimane, mesi e io ogni giorno ero sempre più innamorata, lo amavo lo amavo alla follia, sentivo che senza di lui non avrei potuto vivere. Dopo 6 mesi che stavamo insieme l'abbiamo fatto, si abbiamo fatto l'amore, eravamo a casa sua, e hai presente che dicono che per la prima volta bisogna aspettare il vero amore e il momento giusto, per me quello era il momento giusto, non sarei riuscita a trovare un momento migliore. Lo amavo e mi sentivo amata, ma forse mi sbagliavo. Dopo quel giorno sono passati 2 mesi, andava sempre meglio. Io lo amavo ed ero felice.
-Un giorno, mi ricordo faceva caldo e volevo andare al mare, perciò sono andata a casa di Giacomo, ho bussato e non ricevendo risposta sono entrata, e sono andata verso la sua stanza, quella in cui avevamo fatto l'amore, in cui ho provato l'emozioni più belle del mondo. Ho aperto la porta e sai chi ho trovato... Merda! - vedo delle lacrime scende gli per le guance. Le stringo forte la mano, e forse già conosco la risposta di quello che sta per dirmi, lei sospira a fondo alza lo sguardo mi guarda negli occhi, che sono piene di lacrime e che mi fanno tremare il cuore -in quella cazzo di stanza ho trovato Giacomo a letto con la mia migliore amica, con la mia migliore amica, la persona di qui mi fidavo di più, avrei dato la vita per lei cazzo! E lei... Lei era a letto con il mio ragazzo.
-Le ho sempre raccontato tutto, tutto quello che mi succedeva... Tutti i miei segreti tutto.
Quel giorno sono uscita da quella casa,sono uscita per sempre da quella casa e dalle loro vite. Il mio cuore era spezzato, e lo è tuttora.
-Da allora ho smesso di mangiare, piangevo e basta. Lo sai no? Ti senti un fottuto sbaglio... Finché i miei non mi hanno mandato qui, visto che mia madre mi ha visto vomitare dopo aver mangiato, cosa che avevo cominciato a fare da un bel po ormai. Sono entrata qui dentro e come ti ho già detto i primi giorni ero cocciuta non mangiavo non volevo sentire nulla, vomitavo, non volevo venire agli incontri e tutto il resto. Da quando sono qui dentro non ho più visto nessuno di loro. Nessuno. I miei genitori non hanno più avuto il coraggio di venire a vedere come stava la loro figlia, ho compiuto i 18 anni qui dentro, lo capisci Carlotta, ho compiuto i miei 18 in un fottuto ospedale... Nulla da dire certo, mi sono divertita e tutto, ma siamo pur sempre in un ospedale- sospira a fondo si passa il polso negli occhi umidi per asciugare le lacrime
-questa è la storia di Vanessa Guidolin- dice mentre le lacrime cadono dalle sue guance, ascoltando la sua storia il mio cuore si è spezzato di nuovo in pezzi ancora più piccoli, mi fa malissimo e quasi fatico a respirare. La tiro per un braccio e la abbraccio forte. Ci stringiamo forte, lei nasconde il suo viso sulla mia spalla e piange, fa uscire tutte le emozioni, mentre le accarezzo la testa dolcemente e lascio che si sfoghi.

Rimaniamo così per un tempo indefinito, non mi muovo lascio che decida lei quando riesce a staccarsi. E quando quel momento arriva le sorrido
-va meglio?- le chiedo pur sapendo che dentro di se la risposta è no allora riformulo la domanda -va un tantino pochino pochino meglio?- lei fa un piccolo sorrido e annuisce
-grazie Carlotta grazie davvero- mi guarda negli occhi, e vedo solo sincerità -sono felice di essermi confidata con te davvero- sorride, i suoi occhi però poi mi guardano quasi pregandomi -ti prego non farmene pentire- sussurra, io la trasporto di nuovo in un abbraccio e la stringo forte. Capisco che anche lei ha paura di essere tradita nuovamente, di appoggiarsi ad una persona, di raccontarle di sé stessa, ha paura di rimanere nuovamente fregata. Mentre ci abbracciamo cerco di trasmetterle il più possibile che non le farò del male.
-non ti farò mai del male, ma tu non mi abbandonare ti prego- le sussurro mentre siamo abbracciate, perché anche io sento che lei sta diventando una grande amica. E ho fottutamente bisogno che non mi abbandoni, non riuscirei a sopportare nuovamente un abbandono di una amica. Soprattutto se sta diventando importante. Lei mi stringe forte, e ci facciamo una tacita promessa di essere l'una vicina all'altra per sempre. Io questa la chiamo Amicizia.

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