30||la mia sorellina||

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Guardo il soffitto con aria assente, non so bene a cosa sto pensando, ho la mente che pensa ad un po' di tutto, nulla in particolare. Mi manca Valeria, vorrei riaverla indietro, vorrei che quel pomeriggio non fosse mai esistito. Vorrei riaverla qui affianco a me, mi darebbe la forza, mi direbbe cosa fare, mi chiarirebbe le idee, invece ora ho una confusione in testa e non riesco ad arrivarne a capo, in nessuno dei pensieri che mi frullano in testa.
Respiro lentamente, perché sento il peso che ho nel petto comprimermi. Lo so non è una bella situazione, soprattutto perché non sai mai quando quel fottuto peso ti impedirà di respirare, e non saperlo mi da sui nervi, ma so che non ci posso fare nulla. Mi alzo a sedere e guardo la stanza dell'ospedale, la stanza in cui sono ricoverata ormai da un mese e mezzo, senza contare quelle in coma, la stanza che divido con Rocco. E mi ritrovo a chiedermi se la sentirò mai davvero mia. Guardo fuori dalla finestra, dopo quel piccolo spessore di vetro c'è il mondo, quello che mi ha fatto molto male e mi ha procurato ferite, che forse non scompariranno mai, che mi porterò dietro per sempre. La camera è abbastanza illuminata dalla poca luce che entra dalla finestra, dopo quel giorno di pioggia, ieri e oggi sembra che il cielo si sta riprendendo. Fuori però, continua a tirare il vento, e dal rumore che produce sembra tiri anche molto forte. Senza volerlo rabbrividisco, come se fossi io quella lì fuori.
Mi alzo dal letto, e mi avvicino alla scrivania, guardo i libri appoggiati lì sopra, ci passo il dito sopra, e poi ne sfilo uno, guardo la copertina "in ogni mio respiro", faccio l'accenno di un sorriso, è uno dei miei libri preferiti. Lo apro a caso, in una pagina e leggo la frase sottolineata, o meglio le frasi sottolineate, adoro sottolineare i libri li rende più miei. Poso lo sguardo su una frase
"non sono pazzi, Chloe sono perfetti" sorrido inconsciamente, e il mio pensiero va alla nostra pazzia, forse è così, la pazzia un po' ci rende perfetti, ci rende unici e imprevedibili. Come diceva il Cappellaio Matto, tutti i migliori sono pazzi. Insomma che mondo sarebbe senza pazzi, che vita sarebbe senza qualche pazzia ogni tanto? Io provo ad immaginarmela e vedo solo buio, solo quello e nient'altro.
Sorrido accarezzo la pagina e poi continuo a sfogliarlo, arrivo ad una frase che mi fa sorridere da un orecchio all'altro, che ogni volta che leggo mi provoca un tuffo nel cuore e un sorriso mi compare nelle labbra. Un giorno me la tatuerò questa frase, dico sul serio.
Se la vita ti offre limoni, prepara sale e tequila
Non c'è un vero motivo del perché mi fa sorridere so solo che mi scalda il cuore.

Passo un altro po' di tempo a sfogliare uno dei miei libri preferiti, fermandomi in quasi ogni frase, e rimanendo a gustare ogni pensiero che essa mi provoca. Mi piace lasciare che le emozioni mi facciano sorridere, adoro le sensazioni che può provocarti un libro. Adoro la potenza che ha un libro, è la stessa potenza che ha la musica. Sento la porta aprirsi e una bambina entra a passo spedito, Azzurra sembra incazzata oggi, riposo il libro sulla scrivania e la guardo sorridendo
-ehi piccolina- le dico sorridendo, lei fa un salto si siede sul mio letto e si stende, senza degnarmi di uno sguardo, alzo le spalle scuotendo la testa
-le odio!- esclama sbuffando, mi avvicino al letto e le siedo accanto
-ciao anche a te- le sorrido, lei alza la testa e mi guarda
-ciao Carly- mi degna del primo sorriso, per questo sorrido anch'io
-che cos'è successo? Chi odi, piccolina?- le chiedo accarezzandole i capelli biondi
-Michelle e Jamie- dice sbuffando, le odio quelle due, dico sul serio, sono in classe della mia sorellina e pensano di avercela solo loro, ma chi cazzo siete?
-che hanno fatto questa volta?- le chiedo confusa, lei mi guarda e vedo il suo sguardo farsi triste
-oggi stavo passando loro mi hanno indicato e Michelle ha sussurrato a Jamie "quella è quella con la sorella ricoverata in ospedale", volevo andare da loro e tirare a tutte e due un pugno e rovinagli così i loro denti bianchi- dice e mi guarda sento la rabbia ribollirmi dentro, come hanno osato dire una cosa del genere, sono sicura che l'anno fatto apposta perché lei sentisse, ne sono sicura, le capisco le persone come loro, lei continua con il suo discorso -fortunatamente c'era Edoardo, che mi ha fermato prima che lo facessi davvero- Edoardo è il suo migliore amico, una di quelle persone che le è sempre stato accanto.
-come si permettono di dire cose del genere su di te, su di me possono dire quello che vogliono ma non su di te- la rabbia mi sparisce in un attimo e faccio un sorriso vero, quanto posso amare la mia sorellina? E come sempre mi rendo conto di cosa deve passare a causa mia, pure a scuola sta male per colpa mia. Sono proprio un disastro. Sospiro a fondo e stringo la mia sorellina in un abbraccio
-Azzurra ti svelo un segreto, la gente giudica e giudicherà sempre, fai come me smettila di ascoltarle e dare peso alle loro parole. Dietro di te, te ne diranno di mille colori-
-ma loro non sanno che mi è sempre piaciuto l'arcobaleno-
-esatto brava piccola, è proprio così, perciò fregatene di quello che dice la gente- le dico sorridendo, lei alza il suo visetto e mi guarda e sorride felice. Mi spiega che oggi a scuola hanno iniziato le divisioni in colonna, mi dice che crede di averle capite ma non è sicura, e vuole una mano con i compiti e io sono fiera di dagli una mano. Così ci mettiamo sedute sulla scrivania e la aiuto a fare i compiti, li finiamo prima di quanto mi aspettavo, ma Azzurra è sempre stata brava a differenza mia che mi sono fermata alla quinta elementare, da lì in poi non ho più capito nulla, spero che la mia sorellina non finisca come me, altrimenti è finita, perché nemmeno io la posso aiutare.
Appena finiamo cominciamo a parlare e mi racconta di un sogno che ha fatto, ridiamo e ci coccoliamo ancora un po', almeno finché Rocco non entra in camera nostra sorridendo.
La mia sorellina appena lo vede sorride e va ad abbracciarlo, lui la prende in braccio e la abbraccia
-ciao piccola scimmietta- la saluta il mio compagno di stanza, lei lo guarda male ma poi scoppia a ridere, io guardo la scena sorridendo, continuo e continuerò sempre a dire che insieme sono carinissimi. Sento la pancia brontolare, i due escono dalla loro bolla protettiva e mi guardano scoppiando a ridere, io li guardo male ma poi sorrido.
-mi sa che tua sorella ha fame- dice Rocco guardando Azzurra, lei annuisce e sorride, il mio compagno di stanza si gira verso di me e sorride, io ricambio subito. Sento una morsa nella pancia, ma quella non è provocata di certo dalla fame.

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