29||il mio migliore amico||

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Mi copro gli occhi con le mani, non posso ancora credere alla pazzia che abbiamo fatto. Oramai sono passate più di quattro ore, ma io me ne devo ancora capacitare. La nostra sfilata, se la possiamo chiamare così, è andata avanti più o meno per un ora e mezza, è stata un ora e mezza fantastica, piena di vita e di entusiasmo. Sono felice di quello che abbiamo fatto, Il reparto di psicologia per una volta sprigionava felicità e spensieratezza, e tutto ciò grazie a Rocco e a me. Ho ancora quel calore nel petto, che mi ricorda che ho dato felicità a persone oltre che a me. Incredibile.
Sento bussare alla porta, mi alzo a sedere e guardo chi è appena entrato nella camera, i miei occhi incontrano quelli di Samuele, sorrido all'istante
-Ele!- esclamo alzandomi per andare ad abbracciarlo. Quando sono tra le sue braccia mi bacia la testa
-ehi piccola pazza, come stai?- mi chiede sempre stringendomi
-tutto bene, mi sei mancato tanto- gli dico stringendogli la vita, ieri non era potuto venire, perché doveva studiare, la scuola come sempre lo sta distruggendo.
-anche tu mi sei mancata Carly- lo sento sorridere, io mi stacco da quel caloroso abbraccio, proprio quando Rocco entra nella stanza. Quando vede Samuele sorride e il mio migliore amico ricambia subito
-ciao Samuele- dice il mio compagno di stanza, mentre i due si salutano con la solito cinque e pugno
-ciao Rocco, devo portarti via la tua compagna di stanza per un po', te la riporto intera tranquillo- io guardo Ele confusa, ma che cazzo? Dove dobbiamo andare? Rocco sorride
-te la lascio, trattala bene- io lo guardo male, ma perché parlano come se io non esistessi? Che nervi!
Ele mi guarda, mi passa un braccio attorno alle spalle, e mi conduce fuori dalla stanza. Io saluto Rocco con la mano ancora confusa, e lui sorride. Mi volto verso il mio migliore amico
-mi dici dove andiamo, o devo continuare a stare con questo dubbio?- gli chiedo con le sopracciglia alzate, lui si volta verso di me e sorride, quel sorrido che fa con le ragazze per conquistarle, io giro gli occhi -ti odio- incrocio le braccia
-resterai sempre te, Carly stiamo andando al piano di evasione, devo solo parlarti di una cosa. Non voglio ucciderti sorellina- mi dice spettinandomi i capelli, lo guardo male e lui ride.

********

Siamo seduti in un tavolo, vicino alle vetrate, io guardo giù, adoro sempre di più questa vista, ogni giorno che passa, e poi torno a guardare Samuele, che mi sorride
-allora di che cosa mi volevi parlare?- gli chiedo sorridendo
-mi sta succedendo una cosa, negli ultimi tempi, e non so cosa sia ne ho già parlato con Alex, nemmeno lui me l'ha saputo spiegare- Alex è il suo migliore amico, io e Alex non ci siamo mai conosciuti bene, perciò non lo conosco benissimo -allora mi è venuta l'idea di chiedere a te. Te di solito mi sai spiegare che cazzo mi succede, e speravo che questo dono ti fosse rimasto- mi dice, è in imbarazzo, che migliore amico stupido e carino, allo stesso tempo, che ho. Mi faccio scappare un sorriso di fronte a tanta tenerezza
-dimmi che succede? Se centrano gli apparati maschili per favore non mi chiedere nulla- dico scherzando -per il resto dimmi tutto sono la tua migliore amica per un motivo- lo guardo con uno sguardo rassicurante, lui prende un respiro profondo
-centra il cuore- dice tutto ad un fiato, oh oh! Non va mai bene quando centra il cuore, il mio migliore amico, è stato innamorato solo una volta, e quella volta lei l'ha trattato di merda, la ragazza in questione si è ritrovata con due occhi neri, grazie a me e a Valeria, noi ragazze sappiamo essere pericolose. Ma il vero problema è che lui non se l'è ancora dimenticata. Io lo guardo con uno sguardo di rimprovero
-se mi parli ancora di lei, ti giuro che mi alzo e me ne vado- lo avverto
-è quello il punto non penso più a lei...-
-e non è meraviglioso?- chiedo confusa
-se mi lasciassi parlare- sorrido arrossendo imbarazzata, ha ragione.
-il problema è che non penso più a lei ma penso a Vanessa, ed è diverso, perché cazzo non lo so... è come se quando la vedo non cercassi altro al mondo- io spalanco gli occhi appena sento il nome della mia amica uscire da quelle labbra, il mio migliore amico si copre il viso con le mani
-in che senso?-
-nel senso che ogni sera penso a lei, che quando vengo da te spero di vedere anche lei, nel senso che è come un pezzo di cioccolata dopo un mese di dieta, come la boccata d'aria che prendi appena torni in superficie dopo esser stato troppo tempo sott'acqua, nel senso che mi sta fottendo la testa- Io guardo il mio migliore amico sorridendo -e ora perché sorridi?-
-perché sei innamorato Ele, sei cotto di lei, e sei così carino, hai detto una delle dichiarazioni più belle che abbia mai sentito- gli dico sorridendo, lui alza gli occhi al cielo
-non sei utile così Carly non voglio essere innamorato, non voglio stare male di nuovo ne sono appena uscito- mi dice guardandomi quasi disperato, io lo guardo con un sorriso comprensivo
-una volta uno scemo mi ha detto che non puoi volare sa hai paura di cadere- dico sorridendo pensando a Rocco, quel ragazzo mi farà uscire di testa, e non me lo posso permettere, ho bisogno delle mie barriere sul serio. Non posso continuare ad essere così scoperta e senza protezione. Non posso permettermelo.
-cosa mi nascondi Carly?- mi chiede Samuele, con uno sguardo indagatore, io sospiro
-non lo so che mi succede, ogni volta che Rocco mi fa un complimento sento le guance scaldarsi, e al pensiero che dormiamo insieme, qui dentro- indico la mia pancia -è come se ci fosse uno zoo, e che tutti gli animali si fossero messi a ballare la samba- gli dico alzando le spalle
-da quando dormite insieme?- mi chiede con un sopracciglio alzato, il mio fratello iperprotettivo
-da 5 giorni, non riesco a dormire ho incubi legati a Valeria, lui mi ha promesso di non farmi avere incubi, mi ha abbracciato per tutta la notte, e niente incubi- dico alzando le spalle con non curanza
-Carlotta Bianchi sei innamorata di Rocco, sapevo che sarebbe successo qualcosa tra di voi. Lo sapevo sin dal primo giorno-
-aspetta, aspetta, aspetta ma da che presupposto scusa?- gli chiedo con un sopracciglio alzato, lui mi guarda come dire 'davvero?' io lo guardo confusa
-sei un caso perso Bianchi- dice arrendendosi lasciandosi cadere sulla schiena della sedia
-grazie Andreotti- dico io sospirando, ci guardiamo e scoppiamo a ridere. È proprio il mio migliore amico. Passiamo un pomeriggio così, raccontandoci un po' di tutto, mi racconta di cosa succede a scuola, di come trova Azzurra quando la va prendere, mi dice che di solito i miei non ci sono mai, io dico che forse è meglio così. Mi elenca tutti i film che dobbiamo vedere assolutamente insieme, e altre cazzate del genere. Era da un bel po' che non facevamo una cosa del genere, io e lui davanti ad un caffè a parlare di tutto e di più.
Mi sono dimenticata questi pomeriggi così, mi sono mancati tanto. E soprattutto mi è mancato il mio migliore amico, non me ne sono mai resa conto, ma dopo la morte di Valeria, ci siamo un po' staccati, soprattutto perché stare insieme ci ricordava lei. Non abbiamo mai fatto errore più grande. Dovevamo cercare di risolverlo insieme il problema non stare uno da una parte e una da un'altra. Siamo stati stupidi. Ma ci rifaremo, da ora in poi non trascurò mai più il mio migliore amico. Stiamo ridendo di una cosa che mi sta raccontando che è successa ieri a scuola, io lo guardo sorridendo
-Ele...- lui mi guarda -ti voglio un mondo di bene scemo- lui mi sorride
-ti voglio un bene da matti anch'io piccola pazza-

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