28||mi sento viva cazzo||

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Ho finito un altro capitolo, il terzo di oggi, alzo lo sguardo e guardo fuori dalla finestra, a differenza di ieri oggi piove, e fuori è tutto grigio. Questa cosa non mi piace, non so perché, ma è da quando sono nata che il tempo mi condiziona, oltre al colore degli occhi, anche il mio stato d'animo, infatti ora sono, tutti e due, grigi. Non contraditemi, amo la pioggia, passeggiare d'estate sotto la pioggia è una delle cose che amo fare di più, d'inverno invece adoro aprire la finestra per ascoltare il rumore della pioggia, e lasciare che il suo profumo mi invada la camera. Ma qui non è la stessa cosa, ora non posso aprire la finestra, ordine delle infermiere, hanno detto che altrimenti entra il freddo e rischiamo di ammalarci. Perciò ora sono stesa sul letto, a leggere il mio libro preferito. Mentre fuori piove.
Rocco entra in camera, io alzo lo sguardo e lui mi sorride. Anche questa notte ho dormito tra le sue braccia, e anche questa notte ha mantenuto la promessa, da quella sera non ho più avuto incubi. Posso dire che forse sto cominciando a recuperare ore di sonno, e pensarci mi fa spuntare un sorriso sulle labbra. Rocco si stende sul letto e prende una rivista che inizia a sfogliare. Io torno immersa nella mia lettura.
Dopo un po' Rocco mi chiama
-Carly?- mi volto verso il mio compagno di stanza -faresti una pazzia?- mi chiede
-stai parlando con Carlotta Bianchi, insomma sono sempre pronta a fare pazzie- dico ridendo, chiudendo il libro e appoggiandolo sul mio comodino, accanto alla foto che ritrae me e Azzurra -che vuoi fare?- gli chiedo, lui mi guarda con uno sguardo malizioso, che la sa lunga, anche troppo lunga
-vedrai- dopodiché Rocco si alza dal letto, si avvicina alla cassa, accende il mio Ipod e mette la musica al massimo volume. Io lo guardo con un sopracciglio alzato, è pazzo completamente pazzo, ma è fortunato perché sono completamente pazza anch'io.
Lui si avvicina al mio letto con un sorriso da un orecchio all'altro, ha gli occhi che luccicano mi porge la mano come un vero gentiluomo
-mi concede questo ballo?- mi chiede, io sorridendo annuisco felice. Facciamolo un pizzico di pazzia ci serve in questa vita piena di monotonia. Mi alzo in piedi, iniziamo a ballare e a saltare per la stanza, mentre cantiamo, come se non ci fosse un domani come se ci fosse solo ora, che ci fossimo solo io e lui, lui e me. Nessun'altro. Il resto non importa, il resto non ci interessa. È una pazzia, un'incredibile pazzia, ma ehi viviamo una vita sola. In questo momento mi sento più forte di tutto il mondo, mi sento in capo al mondo.
Mi scateno in un ballo che nemmeno conosco, ma che sto inventando. Il ballo che ti insegna la vita. Non hai mai visto i passi, non li hai mai imparati. Ma sai benissimo come devi muoverti, come se fosse un qualcosa che fai sempre.
Dopo un po' che ci scateniamo Rocco, apre la porta della nostra stanza, lasciando che la musica si sparga per i corridoi e rimbombi nei muri. Iniziamo a ballare per i corridoi, piroettando, saltando, sorridendo e soprattutto cantando a squarciagola le canzoni prodotte dal mio Ipod. Le parole non le sappiamo, non ci servono, le inventiamo noi. Mi sto divertendo troppo, mi sento spensierata, libera, leggera. Andiamo di camera in camera, sempre ballando. Apriamo le porte e lasciamo che la musica entri, e porti felicità. Molti escono dalle stanze per vedere quei due pazzoidi, che cantano e ballano per i corridoi di un ospedale.
Okay questa si è una pazzia.
Le infermiere ci guardano, come se fossimo diventati pazzi, e forse lo siamo, lo siamo completamente.
Apriamo le porte della stanza degli incontri, sempre a ritmo della musica. Ci avviciniamo al baule, io non ho mai capito cosa contenesse, ma quando il mio compagno di stanza lo apre, i miei occhi brillano, dentro ci sono i vestiti e le cose più stravaganti. Sorrido da un orecchio all'altro, e inizio a frugarci dentro. Prendo una sciarpa fucsia e un capello tutto dorato, mentre mi infilo una gonna argento brillantata, faccio una piroetta su me stessa sorridendo.
Esco per i corridoi sempre saltando come una bambina, una bambina spensierata e felice, ballando a tempo di musica. Faccio una sfilata per i corridoi e arrivata alla fine, torno indietro ridendo e saltando.

Mi sento viva cazzo, viva come non mai.

Gli altri dalle porte delle loro stanze mi guardano, mentre io faccio la pazzia più grande della mia vita. Vedo Rocco, che ha una giacca tutta luccicante e cappello a cilindro verde fosforescente, che mi imita con la sfilata, si sta dirigendo verso di me e mi imita, inventandosi una sfilata, una sfilata stravagante e pazzoide. Adoro le pazzie.
Rocco ha un sorriso bellissimo e gli occhi verdi che luccicano come non mai, sembrano due smeraldi. Luccicano di felicità.
Quando gli passo accanto mi prende per mano, mi fa fare una piroetta, e un casquè, i nostri visi sono vicinissimi, abbiamo i respiri affannosi e sorridiamo. Ci guardiamo negli occhi, io vedo felicità, solo felicità. Quando mi fa tornare in piedi, mi lancia un ultima occhiata prima di continuare per la sua strada. Torno dentro la stanza, e noto che molti ragazzi hanno prese spunto da noi e si stanno travestendo nei modi più strani in assoluto. Mi sempre di essere in un Carnevale
Un carnevale pazzo, un carnevale nostro.
Un carnevale di pazzi
Un carnevale di ragazzi ricoverati in un ospedale
Un carnevale di adolescenti
Un carnevale di noi
Nella stanza volano mantelli, giacche, gonne, cappelli, sciarpe e molto molto altro.
Mi sento in un film, un film bellissimo, un film che è realtà.
I ragazzi, quando si sono vestiti escono e sfilano come noi, divertendosi e ballando. Spensierati come bambini felici. Cazzo! Abbiamo creato felicità! Oh mio dio! Felicità, abbiamo dato felicità, a persone. Sento un calore che mi si espande nel petto e mi scalda mentre mi fa venire i brividi. Credo di non essermi mai sentita cosi bene in vita mia.
Vedo Vanessa, ha un mantello giallo, che svolazza, quando mi vede sorride, vedo anche Nicolas, sta tornando dalla sua sfilata, prende Vane per i fianchi e le fa fare una piroetta, lei scoppia a ridere. Se non sapessi che Nico è gay, direi che sono una coppia meravigliosa.
Vedo Ginevra, sta sorridendo e sembra quasi felice mentre balla con Malfoy, Tatiana ha fatto bene a metterli in stanza insieme, ha fatto proprio bene. Rocco entra in stanza, quando mi vede viene verso di me, sempre sorridendo. Mi si ferma accanto, ad ammirare, la bellezza della felicità.
Rimaniamo così per poco, perché io sento che sta partendo "we can do better" di Matt Simons, una delle canzoni che mi da più energia e felicità, al mondo
-non possiamo non ballare questa Rocco, dai muoviti!- gli dico quasi urlando per farmi sentire sopra il baccano.
Usciamo dalla stanza, lui mi fa un inchino togliendosi anche il cilindro io rido e mi sposto la sciarpa fucsia con fare altezzoso. Lui mi porge la mano, e insieme camminiamo, balliamo, saltiamo per il corridoio, tutto ciò mentre cantiamo una delle mie canzoni preferite a squarciagola. Ridiamo, ridiamo tanto, tanto da farci venire il mal di pancia.
La musica rimbomba per i corridoi e noi ci divertiamo.
Fuori piove e noi balliamo
Fuori è noioso qui dentro ci stiamo divertendo da matti
Fuori ci sono gli adulti qui solo adolescenti
Fuori ci sono le responsabilità qui c'è solo divertimento
Fuori sono tristi qui c'è solo felicità
Fuori c'è la morte qui dentro c'è vita

*spazio autrice*
Non vedevo l'ora di pubblicare questo capitolo, credo sia uno dei miei preferiti

Fatemi sapere se vi è piaciuto, spero di si
E buona domenica a tutti❤

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