speciale 50k

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SPECIALE 50K
Inizio ringraziandovi per le 50k letture, incredibile pensare come We are sia stato e sia letto da così tante persone. E che vi piaccia. Perciò vi dico grazie, grazie di leggere un mio libro, e di supportarlo ogni giorno. Per ringraziarvi ho deciso di farvi un regalo, che spero vi piaccia. Come spero ricorderete, avevo preannunciato di aver pensato alla storia di Azzurra, una specie di spin off, che racconta dal punto di vista della nostra piccola Azzurra, ormai non più tanto piccola, la sua vita dopo il finale di We are.
Questa possibile storia è ancora un po' tutta per aria, ma ho diverse idee in mente. Vi lascio qui sotto un piccolo accenno del primo capitolo della possibile storia, ditemi nei commenti come vi sembra e se vorreste leggerlo.

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Infilo la maglietta verde smeraldo sopra il costume, raccolto i capelli in una coda alta e mi guardo allo specchio sorridendo. Oggi in cielo non c'è una nuvola, ed è da quanto ho aperto gli occhi, cioè precisamente quindici minuti fa, che il mare mi sta chiamando. Così mi sono alzata e mi sono preparata per andare a domare le onde. Gli altri ragazzi mi stanno già aspettando in spiaggia. Non perdo nemmeno tempo ad indossare un paio di pantaloncini, tanto mi basterà uscire di casa per trovarmi di fronte il mare.
Scendo le scale quasi correndo ed entro in cucina, dove trovo Rocco ai fornelli, che sta preparando la colazione
-buongiorno- dico mentre apro il frigo per prendermi un succo d'arancia, Rocco si volta e mi sorride
-buongiorno a te Azzurra, vai già a fare surf?- mi chiede tenendo una spatola in mano, con cui sta girando i pancakes per la colazione. Per un secondo penso di disdire con gli altri, per farmi una scorpacciata di quelle delizie, ma il richiamo del mare è troppo forte. Così annuisco in risposta a Rocco, che mi sorride e prima che io esca dice -stai attenta e torna prima di pranzo, tua sorella altrimenti impazzirà- io ridacchio ed esco.
In veranda trovo Carlotta con il piccolo Matteo in braccio, che sta bevendo il latte ancora dal biberon, il piccolo ha tre anni, ed è un pargoletto, ha preso i capelli mori e ricci dal padre e gli occhi azzurri dalla madre. Quel bambino da grande farà strage di cuori. Insieme al fratellino o alla sorellina che sta crescendo dentro il rigonfiamento della pancia di Carlotta. La mia sorellona aspetta un altro bambino, o bambina, che è quello che spero. Ma è ancora troppo presto per dirlo, infondo è solo al primo mese.
Quando mi sente arrivare Carly alza lo sguardo e mi sorride, e io faccio lo stesso.
-ehi Azzurra, non fai colazione con noi?- mi chiede guardando Matteo, con occhi da tipica madre premurosa. Lei e Rocco, stanno dando al piccolo, e in parte anche a me, quello che loro non hanno potuto avere, una famiglia unita che li ami. Io sorrido e scuoto la testa
-gli altri mi aspettano in spiaggia- dico, mi avvicino per dare un bacino sulla fronte al piccolo Matteo.
-Ciao cielo- mi risponde con una vocina che mi fa sorridere, è da quando ha iniziato a parlare che mi chiama cielo, perché il cielo è azzurro, e non si ricorda il nome Azzurra
-ciao anche a te Matteo, bevi tutto il latte che ti fa bene mi raccomando- dico accarezzandogli la testolina. Lui annuisce prendendo in bocca il biberon, io sorrido -Bravo bambino- lui sorride mostrando i piccoli dentini.
In quel momento esce anche Rocco, con in mano il piatto di pancakes, si siede accanto alla donna che ama appoggiando il piatto sopra il tavolo. Prende Matteo in braccio, e gli fa naso naso, il bambino ride -papà anche io voglio quelli- dice indicando il piatto che Rocco ha appena portato.
-se finisci tutto il latte- gli dice il padre, e il bambino batte le mani felice. Carlotta li guarda sorridendo, e poi passa lo sguardo su di me.
-sicura che non vuoi restare?- mi chiede, io sorrido e annuisco. Esco dalla veranda mentre Carlotta urla di tornare prima di pranzo. Prendo la tavola da surf, appoggiata lì vicino e corro verso il mare.

We areWhere stories live. Discover now