59||ce l'avremmo fatta||

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Appoggio l'ultima ciotola con le patatine sopra il tavolo, e sorrido. Ora è tutto pronto, non manca nulla, la sala degli incontri è finalmente, definitivamente finita, ora mancano solo gli invitati. Sorrido a Matilde, si è ripresa dalla febbre di ieri, e nonostante gli avessimo detto che ce l'avremmo fatta anche da soli, ha insistito per dare una mano. Delle braccia forti mi circondano i fianchi, il profumo di Rocco mi inonda le radici, lui mi stampa un bacio sul collo e io abbandono la testa sulla sua spalla. Lo guardo e gli sorrido, lui mi stampa un bacio sulle labbra e poi sorride.
-bleh ragazzi, prendetevi una cazzo di stanza per favore- dice Ginevra passando accanto a noi, io le sorrido, perché so che è felice anche lei per noi due. Mi stacco dalle braccia di Rocco, le corro incontro esclamando
-gelosa, vieni qui che ce né anche per te- lei si volta verso di me, appena vede che le sto correndo incontro cerca di scappare, ma è un po' troppo tardi, per questo la abbraccio e le stampo un bacio sulla guancia. Lei inizialmente mi guarda male e poi mi sorride
-stronza- io le sorride e le stampo un altro bacio sulla guancia.
Vedo Michael avvicinarsi a noi, e io mi stacco
-lascia stare la mia ragazza, Bianchi- dice il mio amico sorridendo, io alzo le mani in segno di resa. Questa mattina finalmente, mentre facevamo colazione tutti insieme, questi due hanno deciso di dircelo, ora sono ufficialmente fidanzati, nonostante io lo sapessi già, sono felicissima per loro. Li lascio soli e torno dal mio di fidanzato, che mi abbraccia e mi stampa un bacio sulle labbra. Ieri avevo paura che avrei passato una bruttissima serata, ora invece quello che voglio è solo divertirmi con i miei amici e con il mio fidanzato.

*********

Appoggio la piastra, che mi ha gentilmente portato Samuele, sopra la scrivania insieme ai trucchi. Li osservo e sorrido, appena arrivata ricordo di essermi chiesta a cosa mi sarebbero serviti qui dentro, ora sono felice che Ele quel giorno li abbia infilati dentro il borsone. Ho un ora precisa per farmi la doccia, e asciugarmi i capelli prima che Ginevra e Vanessa vengano da me per prepararsi. Ci siamo dati appuntamento nella mia stanza perciò devo muovermi.
Mi chiudo in bagno, mi spoglio ed entro in doccia. L'acqua calda mi rilassa i muscoli, tesi a causa dello stress accumulato in questo periodo.
Mi lavo per bene e quando esco dalla doccia, profumo di vaniglia. Raccolgo i capelli con un asciugamano e mi asciugo il corpo, spalmandomi poi addosso la crema corpo alla ciliegia, infine asciugo i capelli, indosso l'intimo di pizzo nero e una maglia molto larga e lunga, poi esco dal bagno. In camera trovo già Ginevra e Vanessa sedute sul mio letto, le guardo confusa
-e voi da quanto siete qui?- chiedo con un sopracciglio alzato, Vanessa alza lo sguardo dalla rivista che stava leggendo, mentre Ginevra si mette lo smalto rosso, come il suo vestito che è appeso all'anta del mio armadio, insieme al mio e a quello di Vanessa.
-siamo qui più o meno da un quarto d'ora, sei lenta a farti la doccia Carlotta- mi dice sorridendomi, io rido per la strana situazione in cui mi trovo e alzo le spalle, mi dirigo verso la scrivania e accendo la piastra, e inizio a truccarmi.
-No Carlotta!- esclama Vanessa di colpo, tanto che una goccia di fondotinta cade sulla scrivania, io mi giro e la guardo male -voglio truccarti io- mi dice alzandosi dal mio letto e avvicinandosi a me, la guardo, ha un viso felice, io alzo le spalle e annuisco, lei sorride e batte le mani. Noto che le sue unghie sono di un color salmone, come il suo vestito. Vanessa mi trucca e io la lascio fare, una volta finito mi guardo allo specchio il risultato non è affatto male, anzi mi piace molto. I miei brufoli ora non si vedono più come la cicatrice che ho di solito in fronte, ho l'ombretto è leggero, più scuro verso l'esterno e più chiaro verso l'interno, le ciglia sono lunghe e le due linee di eyeliner sono identiche, ho un po' di illuminante nei punti giusti e un rossetto bordeaux opaco sulle labbra.
Spalanco gli occhi e sorrido wow, mi giro verso Vanessa e sorrido
-dove cazzo hai imparato?- le chiedo
-prima di entrare in ospedale studiavo per diventare estetista- dice con un leggero sorriso e alzando le spalle
-Dio Vane davvero sei bravissima, sul serio- le sorrido, e mi volto verso Ginevra, anche lei guarda Vanessa meravigliata
-Vanessa ti prego truccami subito- dice, io scoppio a ridere insieme a Vanessa, che alla fine sorride e annuisce a Ginevra. Quest'ultima infatti si siede sulla sedia della scrivania e si lascia truccare, mentre io prendo la piastra e le liscio i capelli. Quando Ginevra è pronta ci diamo il cambio, infatti sono io a sedermi, Ginevra mi sistema i capelli e Vanessa mi mette lo smalto. Infine trucco Vanessa e Ginevra la acconcia. Non so cosa sia, ma in questo momento mi sento davvero felice, mi mancava tutto questo, tanto che quasi non mi ricordavo più che cosa si provava, questo spirito di squadra, per come ci aiutiamo a vicenda. Mi mancavano le ora passate a prepararsi per una festa, tanto che quasi mi sembra impossibile, ma ora che le vedo qui con i miei occhi, e lo sento con il mio cuore, mi viene voglia di sorridere, e di essere felice, sì voglia di essere felice. Quando alla fine indossiamo vestito e tacchi, ci guardiamo a vicenda. Le mie due amiche sono semplicemente stupende
-siete bellissima, non ho mai visto due ragazze più belle di voi due- dico sorridendo alle mie due amiche
-sei bellissima anche tu Carlotta, sembri una vera principessa- mi dice Ginevra sorridendo
-sono così felice di aver incontrato voi come mie amiche, non so che cosa ho fatto per meritarvi ma davvero ragazze, grazie grazie di tutto. Vi voglio bene- dice Vanessa sorridendoci
-ahhh! Non dire così Vane che mi fai piangere e mi si sbava il trucco- dice Ginevra e io scoppio a ridere di gusto.
-venite qui sceme- dico aprendo le braccia, lasciando che le mie due amiche mi vengano in contro e mi abbraccino
-non ho mai conosciuto Valeria, ma dev'essere stata davvero una persona fantastica e speciale- mi sussurra Vanessa all'orecchio e io la stringo forte cercando di non piangere.
Voglio un bene da matti a queste due cretine.

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