49||avete ragione||

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Come prima cosa, vado a prendere Ginevra nella sua stanza, busso e ad aprirmi è un Michael assonnato che si stropiccia un occhio
-ehi Carlotta che ci fai qui?- mi chiede con voce abbastanza assonnata, io gli sorrido
-sono venuto a prendere la tua compagna di stanza- gli dico lui sorride e la chiama dicendo che ci sono ospiti, inizialmente Ginevra dice che non vuole vedere nessuno, così Michael mi fa entrare nella stanza. Ginevra è buttata sul suo letto con in viso schiacciato sul cuscino, io ridacchio all'immagine che mi si presenta davanti.
Poi ci ragiono e la mia mente fa un pensiero un po' contorto, Michael che sembra appena sveglio e Ginevra ancora stesa sul letto, perché mi sembra che ci sia qualcosa sotto. Lancio uno sguardo all'altro letto, e come mi aspettavo lo trovo intatto. Ma che sta succedendo qui? Sorrido e mi segno di chiederglielo più tardi.
Quando il suo compagno di stanza la richiama nuovamente, lei alza la testa -ti ho detto che non voglio verde nessuno Mich- ma poi mi vede -Carly? Che succede?- dice alzandosi
-vieni con me da Vanessa, o rimani a poltrire tutto il giorno- le chiedo sorridendo, lei mi guarda ancora mezza assonata ma fa un cenno di assenso, si alza, salutiamo il suo compagno di stanza e usciamo da quella camera.

**********

Busso alla porta della stanza numero 15, e aspetto. Finché una voce all'interno non dice avanti. Apro la porta con un sorriso, e vedo Vanessa stesa sul letto intenta a leggere una rivista di moda. Quando entriamo ci rivolge uno sguardo e sorride, chiude la rivista e la appoggia sul comodino. Si siede più composta nel letto e sorride
-qual buon vento vi porta qui, ragazze?- ci chiede, Ginevra fa spallucce mentre io mi limito a sorridere, poi mi guardo intorno e non vedo Nicolas, ma dov'è? Rivolgo uno sguardo confuso a Vanessa -è al piano di evasione con il fratello, che è venuto a trovarlo dopo tanto tempo. Studia all'università negli stati uniti, si vedono poche volte. Ma hanno un gran bel legame, a contrario dei genitori che non lo accettano, o meglio è il padre a non accettarlo, e di conseguenza anche la madre- dice scuotendo la testa contrariata -non li capisco, c'è che cazzo di problema c'è se uno è omosessuale, è come dire non ti accetto come figlio perché tifi una squadra diversa dalla mia, ma che cazzo di ragionamento è- dice sbuffando sonoramente, io alzo le spalle.
-la gente non smetterà mai di stupirmi, davvero non ci posso credere che i suoi non gli parlino solo perché a lui piacciono i ragazzi e non le ragazze, che persone del cazzo- dico alzando le spalle, com'è possibile che un genitore non accetti più un figlio perché è omosessuale, io non lo so, continuo a stupirmi di come possa essere stupida la gente.
Mi avvicino al suo letto e mi siedo ai suoi piedi incrociando le gambe e porgendogli un sorriso, mentre Ginevra si siede sulla poltrona vicino al letto, portando le gambe al petto
-ma ora cambiamo argomento- dico con fare malizioso, Vanessa mi guarda confusa, perché ancora non capisce, oppure fa finta di non capire -mi spieghi che succede?- le dico aspettando una risposta
-a cosa ti riferisci?- mi chiede, ancora confusa, guardando anche Ginevra in cerca di aiuto, ma quest'ultima ancora mezza assonnata alza le spalle, non capisco se è perché non me ne vuole parlare o perché proprio non ci arriva, io dico più la seconda, ma meglio non diglielo.
-Vanessa che c'è tra te e il mio migliore amico?- le dico finalmente, lei sembra capire tutto ad un tratto, infatti diventa color porpora mentre io sorrido soddisfatta perché già questo mi fa capire che c'è qualcosa. Ginevra sembra risvegliarsi tutto ad un tratto, e guarda Vanessa con fare curioso.
La guardo in attesa di una risposta
-no niente- dice giocherellando con le sue mani, io la guardo male, lei alza lo sguardo -okay quando viene a salutare te dopo viene da me, tutto qua- dice abbassando lo sguardo, ma rialzandolo poco dopo per vedere la mia, io sorrido e la incito a continua -non c'è altro- mi dice abbassando nuovamente lo sguardo, io sospiro e guardo Ginevra, anche lei ora inizia a capire
-Vane ti piace Samuele?- le chiede Ginevra alla fine, lei alza la testa di scatto arrossisce e lo riabbassa nuovamente. Ginevra è sempre stata la più schietta tra noi tre, se ti deve dire una cosa te la dice senza andare in cerca di tanti giri, e per questo che la adoro. Severa ma giusta.
-sì...no non lo so è complicato non lo so davvero, è una grande confusione, perché Dio Samuele è un ragazzo d'oro, e lo sai anche tu- dice guardandomi -ma c'è la storia con Giacomo che continua a torturarmi, non riesco a fidarmi cecamente dei maschi, e per colpa di uno che sono qui dentro, io vorrei davvero provarci con Samuele, ma c'è qualcosa che ogni santa volta mi ferma e non mi fa andare avanti, ed è estenuante sul serio ragazze io non ce la faccio davvero più, voglio davvero qualcosa con lui, ma non ce la faccio- dice mentre si prende la testa fra le mani, poi alza lo sguardo e ci guarda
-Vane so che è difficile, ma non puoi rinunciare così, non puoi smettere di sperare e di amare solo perché una volta è andato male, per essere felice devi eliminare la paura di una sofferenza passata e futura. Altrimenti non andari mai avanti. Non guardarti sempre indietro, lì ormai ci sei passata, sei andata avanti, ora guarda avanti e vedi il mondo che ti aspetta non aver paura di cadere, che fidati- guardo Ginevra sorridendo, ma poi riporto lo sguardo su Vanessa -inizi a volare- le dico sorridendo
-per una volta Carlotta ha ragione, Vane non aver paura del futuro sarà meglio di come ti aspettavi te lo posso giurare- dice Ginevra sorridendole, e incontrando per un momento il mio sguardo, ma lo distoglie subito, sa che ho capito qualcosa, ma preferisce non ammetterlo ancora, ma so che lo farà. Vanessa ci guarda, prima me e poi Ginevra, alla fine sospira e si lascia cadere sul cuscino. Si porta le mani davanti agli occhi, e rimane in questa posizione per un po', finché non torna seduta com'era prima, mentre stringe in grembo un cuscino a forma di emoji della cacca -avete ragione- ci dice sorridendo -da ora in poi ci proverò sul serio- io la guardo sorridendo e le stringo una mano

Sentiamo bussare alla porta, guardo Vane, lei alza le spalle, ma dice avanti. Nella camera entra una ragazza dai capelli neri liscissimi, che le arrivano più o meno sopra il seno. Indossa un paio di jeans attillati e una maglietta a maniche corte bianca, ha un giubbetto in jeans over size, porta un paio di converse. I suoi occhi sono color caramello e sono circondati da profonde occhiaie, inoltre sono rossissimi, sembra che abbia pianto per alcune ore, oserei dire anche qualche giorno, ma non ne sono sicura. Sembra a pezzi però. Mi giro verso Vanessa è sbiancata di colpo, e guarda la ragazza che è appena entrata, che cazzo sta succedendo? Chi è questa ragazza? Che ci fa qui?
La ragazza comincia ad avvicinarsi al letto, Vanessa la ferma con una mano
-Vanessa ti prego- dice la ragazza con le lacrime agli occhi, io guardo Ginevra abbastanza confusa, ma anche lei ha lo stesso sguardo, di chi non sta capendo un cazzo.
-che ci fai qui Nadia?- le chiede Vanessa, io mi volto a guardarla ha uno sguardo di fuoco, mentre incrocia gli occhi della ragazza ancora sull'uscio della porta
-Giacomo mi ha lasciato- le dice con le lacrime che le solcano le guance, vedo Vanessa rabbrividire.
Il nome di Giacomo mi rimbomba per le orecchie e per la testa, l'ex di Vanessa, Nadia è la sua ex migliore amica. Quella che l'ha tradita, quella che è andata a letto con il fidanzato della sua migliore amica. Con che coraggio si sta presentando qui, dopo che le ha girato le spalle in questo modo, dopo che se ne altamente fregata di come stava Vanessa, di che cosa stava passando. Dopo tutto il male che le ha fatto, come può venire qui in cerca di conforto e aiuto, perché il ragazzo con cui hai tradito la tua migliore amica, ti ha lasciato, dopo tutto quello che hai fatto.
D'istinto mi alzo di colpo dal letto e mi metto tra la mia amica e Nadia, così che non possa avanzare ancora e che non si avvicini ancora di più. Ginevra si avvicina a me, anche se non sa che cosa è successo, sa cosa deve fare, credo sia questione d'istinto. Una protezione che sente di dover dare.
Incrocio le braccia
-sei venuta in cerca della tua migliore amica dopo averla tradita? Pensi che ora lei ti perdonerà e tornerete quelle di prima. Ma ti rendi almeno conto di quello che le hai fatto, di come l'hai trattata. Come puoi presentarti qui, e chiedere aiuto, perché lui ti ha lasciato, dopo che l'ha tradita con te. Vattene da qui, non dovresti essere venuta- sputo verso Nadia, lei mi guarda
-chi sei tu per comandarmi? Hai bisogno delle guardie del corpo ora Vane?- chiede con fare altezzoso, molto maturo da parte sua, visto che in questo momento si trova in una situazione di svantaggio, Vanessa si fa spazio tra me e Ginevra, la guarda negli occhi
-vattene Nadia, sul serio, non me ne frega un cazzo se lui ti ha lasciato, non so con che coraggio ti presenti qui, pensando che io ti perdoni e ti consoli, quando il mio ex ragazzo che mi ha tradito con te, ti ha lasciato, ma tu sei fuori di testa ti rendi conto di che cosa cazzo stai facendo? Io non ne voglio più sapere nulla di te e di lui, ora ho trovato qualcuno che mi vuole bene davvero, sparisci dalla mia vista e dalla mia vita, per me non sei più nessuno. Ho cambiato vita e in questa tu non sei compresa, perciò fammi il piacere di andartene- dice Vane con voce piena di odio, mentre la guarda dritta negli occhi.
Nadia guarda prima me e poi Ginevra, è uno sguardo pieno di odio, come se fosse a causa nostra del perché il legame con la sua migliore amica si è spezzato. Poi rivolge uno sguardo a Vanessa, la guarda tristemente capendo finalmente di averla persa, e si rende conto di che errore ha commesso. Ma alla fine si gira e se ne va, fuori dalla stanza numero 15, fuori dalla vita di Vanessa.

Quando la porta si chiude Vanessa si volta verso di noi, sospira e ci abbraccia tutte e due, noi la stringiamo forte
-grazie davvero ragazze, non saprei cosa avrei fatto senza di voi- dice mentre ci abbracciamo

*spazio autrice*
Buona Pasqua a tutti quanti ❤
Spero come sempre che il capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate una stellina che mi fa sempre piacere

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