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Jungkook, 4 anni


Sobbalzò al rumore di qualcosa che veniva scagliato contro la porta dietro cui sostava e si bloccò sul posto. Sentì il cuore rimbalzargli nella cassa toracica e allargò gli occhi, stringendo tra le mani il cuscino che aveva trascinato con sé per poter dormire con mamma e papà.

Di giorno era costretto a chiamarli padre e madre, ma per lui, nella sua mente, erano sempre mamma e papà. E quella sera aveva avuto un incubo, così tanto brutto da tenerlo sveglio per parte della notte e fargli decidere di scendere dal letto per dirigersi velocemente verso la camera dei suoi genitori. 

Ma aveva creduto di trovarli addormentati e non, invece, urlanti e arrabbiati. 

Allungò una manina paffuta ed esitante verso la maniglia, stringendola tra le dita con qualche attimo di esitazione perchè...forse sarebbe dovuto tornare indietro? Forse non avrebbe dovuto aprire la porta?

Però il palazzo era buio, era silenzioso, era terrificante, e guardandosi in giro con occhi allargati, la presa sul cuscino si strinse perchè era troppo solo, diviso tra un silenzio difficile da interpretare e delle urla e dei rumori che gli facevano paura in egual modo ma...lì dentro c'erano i suoi genitori, non poteva essere così spaventoso come invece lo era il corridoio- che aveva attraversato correndo a piedi nudi per non essere acchiappato da qualche mostro.

Con le sottili sopracciglia corrucciate ma con gli occhi allargati e grandi, abbassò piano la maniglia fino a che un sottile spicchio di luce non gli colpì il lato destro del viso. Guardò con occhi confusi e sorpresi la scena che gli si stava prospettando davanti, e trattenne il fiato come suo vide suo padre muovere concitatamene le braccia, urlando qualcosa che non capiva.

Sei una puttana.

Cosa significava? Non sapeva cosa significasse, non aveva mai sentito quella parola. Puttana. Sua madre lo era? Jungkook non seppe spiegarsi il perché, ma qualcosa gli stava suggerendo che non era poi una cosa troppo positiva perché...suonava male. 

Non aveva un bel suono. 

Aveva contenuto il singulto di stupore come, a quelle parole, lo schiocco dello schiaffo che sua madre aveva dato a suo padre non era arrivato forte come se lo avessero dato a lui. 

Jungkook si preoccupò e sentì le lacrime pizzicargli gli occhi perchè la sua mamma stava piangendo, suo papà stava piangendo mentre si massaggiava la guancia e la guardava, ferito, voltargli le spalle ed andare verso la porta. 

Verso di lui!

Fece qualche passo indietro e mollò il cuscino, attendendo che sua madre aprisse la porta e, a braccia già tese per poter essere preso in braccio, la guardò lanciargli una lunga occhiata e passargli di fianco, sorpassandolo.

«Mamma! Aspetta!» chiamò Jungkook, correndole dietro fino a che non acchiappò nel piccolo pugno il bordo della lunga camicia da notte. Odorava dei mughetti che avevano raccolto il giorno prima in una delle loro preziose passeggiate per la tenuta. 

Vide sua madre bloccarsi e stringere i pugni, non voltandosi nella sua direzione.

«Mamma, posso stare con te stanotte?» chiese Jungkook in un sussurro, zampettando davanti a lei. La abbracciò per i fianchi e posò il mento contro il suo ventre. Ad occhi grandi ed espressivi, guardò quelli di sua madre divenire sempre più lucidi e tristi, così tanto che sentì anche lui la tristezza assalirlo. 

«No, Kookie. Stasera la mamma non può stare con te». 

Nonostante la nota dolce, il diniego fece affondare il cuore di Jungkook negli abissi della tristezza, perchè lui non voleva rimanere da solo con i mostri. Voleva essere abbracciato, dormire con il profumo di sua madre a fianco, voleva le carezze tra i capelli, voleva sentire la melodia che gli veniva canticchiata per allontanare i mostri della notte...voleva stare con la sua mamma.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now