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«Grazie?» ripetè Jungkook, stranito. Taehyung, con ancora il capo poggiato sulla sua spalla, annuì lentamente e gli strizzò la mano.

«Sì. Grazie per avermene parlato. Apprezzo molto che me lo abbia raccontato tu personalmente e non ti chiederò nulla di più a proposito di questo argomento. Ormai è passato, e il passato non si può cambiare. Noi viviamo il presente per vivere meglio il futuro e quindi...perché mi stavi evitando? Quali sono i tuoi veri pensieri sul nostro matrimonio, Jungkook?».

Jungkook gli carezzò i capelli con fare affettuoso; fu un gesto così inaspettato che colse di sorpresa Taehyung e lo fece sciogliere proprio come neve al sole. 

«Non è stato intenzionale, come ti ho detto non ti ho volutamente ignorato...sono stato costretto a farlo. Quando sono vicino a te...loro diventano ingestibili, incontrollabili sotto un certo punto di vista strano e irrazionale. Non ho mai avuto così tanto mal di testa e spossatezza in tutta la mia vita, non sono mai stato così instabile, neanche agli inizi del mio disturbo. Sembra che tutti lottino per starti vicino» ridacchiò Jungkook, anche se quel suono nascondeva una nota perplessa che suonò chiarissima e per nulla velata.

Taehyung strinse le labbra, non sapendo cosa dire per provare ad alleggerire l'umore del principe. «Riguardo il nostro matrimonio...Tae, credo sia una delle poche scelte azzeccate di mio padre» ammise quindi quello, sincero.

Il cuore di Taehyung fece una bizza e si contenne dal sorridere apertamente, concentrandosi invece sulle fiamme rosse ed arancioni, che creavano piccole fiammelle flebili e labili che si perdevano in piccoli scoppiettii particolarmente suggestivi per il momento che stavano vivendo.

«Cosa ti è successo prima?».

Jungkook si irrigidì appena e abbassò gli occhi su Taehyung, i cui occhi erano rivolti al camino e continuava a carezzare distrattamente la sua mano.

«Era JK. Lui è la personalità più complicata e problematica, ma non è stato sempre così. Inizialmente riuscivo ad andarci d'accordo, eravamo complementari e in qualche modo convivevamo in modo quasi funzionale. Poi non so cosa sia successo ma è cambiato nel momento in cui si è sbarazzato di August, e da lì ha iniziato a rendermi la vita un inferno. Si mette nei guai ogni volta che ne ha occasione e lascia che sia io a dovervi rimediare, e più voglio parlargli e più mi butta fuori, facendo le cose peggiori che possano esistere. E prima...» Jungkook deglutì sonoramente, avvolgendosi ancora più stretto alla coperta come a volersi proteggere.

«Prima mi ha elencato una serie di cose che ha intenzione di farti se mi dissocerò, per questo ho reagito in quel modo. Mi dispiace averti spaventato».

Il corpo di Taehyung si irrigidì d'istinto a sentire quelle cose, e Jungkook si allarmò istantaneamente sentendo l'ansia attanagliarlo come poco prima. Aveva forse sbagliato ad aprirsi così tanto? Non doveva dirglielo?

E se Tehyung se ne fosse andato? Se lo avesse lasciato? Cosa avrebbe fatto Jungkook senza quella rinnovata luce che sembrava aver rischiarato un pò il caos della sua mente? 

Sentì il cuore accelerargli i battiti e il respiro gli si mozzò in gola all'idea, quindi strinse d'istinto la presa sulla sua mano e vide quella libera prendere a tremare.

«Taehyung! Tehyung t-ti prego, ti giuro che p-prenderò tutte le medicine c-che mi darà Hoseok, che mi farò s-sedare, ma ti prego s-solo n-non a-andart—».

Le dita gentili di Taehyung si posarono sulle sue labbra, in un tocco delicato ma presente abbastanza da convincerlo a calmare il suo cuore impazzito e bloccare il flusso di parole che minacciava di uscirgli. Taehyung si era scostato da lui e lo guardava con tranquilla serietà, e notò che gli occhi di Jungkook erano così grandi e lucidi che le fiamme si riflettevano nelle iridi scure e impaurite. 

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now