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Strinse tra le mani il comunicato pervenutogli quella stessa mattina ed alzò gli occhi su Yoongi che, in piedi a qualche passo di distanza da loro, si passava una mano sul volto in modo poco professionale ma inevitabile. In altre situazioni si sarebbe premurato di mantenere la facciata o di tentare di calmare quelle acque nervose che si agitavano negli occhi inverosimilmente irati di JK, ma non se la sentiva neanche lui di azzardare così tanto.

Perché il comunicato che JK aveva letto ad alta voce aveva avuto su di lui un impatto simile, colpendolo non tanto per la sorpresa quanto per la singolarità del provvedimento. Pervenuto tramite pergamena finemente arrotolata e richiusa con tanto di scocca e sigillo viola della casata Jeon, egli stesso era stato incaricato di recapitarla ai due principi che, in occasione della loro partenza, erano tornati nella loro camera "ufficiale" per consumare la colazione. 

«Che diamine significa? Cosa cazzo ho appena letto?» sbottò JK, mollando la presa su quel pezzo di carta con sdegno come se lo stesse bruciando; lo posò malamente sul tavolino di fianco alla tazzina di caffè che stava sorseggiando e sperò che qualcosa gli si rovesciasse sopra per cancellare quelle inutili parole che gli avevano fatto andare di traverso la colazione con Taehyung. Per una volta che quest'ultimo stava mangiando di gusto e consumando un vero pasto senza essere sollecitato a farlo, arrivava quel comunicato che aveva la capacità di fargli saltare i nervi come molle.  

Yoongi fece un sospiro silenzioso e rizzò le spalle, incrociando le mani dietro la schiena e abbassò un attimo lo sguardo sulla pergamena, le cui eleganti scritte contenevano parole un po' meno eleganti del suo andamento tondeggiante e allungato.

«E' il provvedimento che è stato deciso da sua Maestà per la negligenza di Taehyung di qualche mese fa. Non ho avuto voce in capitolo, non ho potuto fare molto se non far sì che l'allontanamento durasse un mese e non tre. Perdonatemi» rispose, guardando poi le punte delle sue scarpe con un cipiglio vagamente irritato sul volto. Le labbra sottili, infatti, erano piegate in una smorfia contrariata e mostrava tutto il suo disappunto per come gli era stata tolta la possibilità di parola mentre cercava di negoziare una punizione non così tanto severa nei confronti di Taehyung. 

Quando aveva sentito della possibilità che venisse imprigionato per minaccia al potere del sovrano aveva rischiato un mancamento, sensazione che si era amplificata come era stato suggerito da uno dei consiglieri del re l'esilio forzato in terre lontane per tre mesi. A quel punto, nel momento stesso in cui aveva capito quanto fosse in pericolo Taehyung, aveva dato sfoggio delle sue abilità persuasive e dialettiche, contrattando per ore affinché la colpa che gravava sulla testa del principe venisse smorzata. 

L'atteggiamento di assoluta fermezza del re lo aveva infastidito più di quanto desiderasse ammettere -ma non lo aveva sorpreso.

In realtà, non si aspettava nulla di diverso dal re, da quel sovrano che stentava a riconoscere come suo regnante.

«Non è stata colpa tua, non esiste alcuna ragione per cui debba recriminarti qualcosa. Sapevo che sarebbe stato preso un provvedimento nei miei confronti nel momento stesso in cui ho accettato di disubbidire ad un ordine del re» parlò Taehyung, posando la tazza in porcellana sul piattino di fronte a lui. Si tamponò le labbra con il tovagliolo e guardò, risoluto, la bevanda scura e fumante. 

«Sono quasi sollevato che sia stato così clemente nei miei confronti. Vista la poca simpatia che sembra nutrire nella nostra unione, avevo in mente qualcosa di più molto più drastico» ammise con una smorfia, e Yoongi non se la sentì di dirgli che -effettivamente- aveva pensato correttamente e che aveva perso almeno dieci anni di vita in quelle lunghe ed estenuanti ore. 

JK, invece, si voltò di scatto verso Taehyung e lo guardò come se avesse appena detto di essere incinto. «Sollevato?», ripeté, calcando sulla parola, «Una restrizione da palazzo per un fottuto mese è qualcosa per cui sentirsi sollevati?». Arcuò le sopracciglia in un'espressione profondamente scettica ed irritata.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now