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Parlare con Jimin gli aveva fatto bene, perfino piangere era servito a sollevargli quel peso opprimente dalle spalle e a renderlo più "sereno" nell'affrontare la sua vita coniugale. La consapevolezza di poter parlare liberamente -o quasi- della questione di Jungkook con qualcuno che non fosse il dottore o il consigliere...lo faceva sentire un po' più libero.

Con quella nuova consapevolezza a farlo sentire rinvigorito, attraversò il corridoio silenzioso che conduceva direttamente alla sua stanza. Come entrò in camera da letto il buio lo avvolse e scurì la sua vista, quindi richiuse la porta con delicatezza per evitare di svegliare Jungkook. Il principe, infatti, era già tra le coperte e sembrava dormire della grossa con le spalle rivolte alla porta.

Taehyung fece un profondo respiro e si levò la giacca, sbottonò la camicia e appese entrambe alle stampelle li vicino, andando poi nel bagno per sciacquarsi il viso e lavarsi i denti.

Lo specchio era enorme e pendeva pesantemente dal muro; sembrava fissarlo come a volerlo obbligare a vedersi, come a voler riflettere a tutti i costi la sua immagine.

Ma Taehyung non voleva vedersi, non voleva che gli occhi si posassero sulla sua figura per sentire addosso di nuovo lo sdegno che aveva provato in passato. Solo da poco era riuscito a non sobbalzare ad ogni sfioramento di qualcuno sulla sua spalla, sulla schiena o sui capelli, non era il caso di fare diecimila passi indietro perdendosi nella sua figura allo specchio.

Era ancora troppo presto.

Si sciacquò il viso e indossò la solita casacca e calzoni da notte, si scompigliò un attimo i capelli e stiracchiò le membra stanche. Era stata una lunga giornata e non vedeva l'ora di poter finalmente riposare. Gli faceva strano essere, per la prima volta dal suo matrimonio, l'ultimo a mettersi a letto. Di solito era Jungkook quello che tornava in camera tardi, JK era quello che lo risvegliava ma lui non si era mai addormentato per primo con qualcuno affianco.

Spostò con delicatezza le coperte e si distese di fianco al principe, poggiando la testa sul cuscino morbido con un piccolo sospiro di piacere.

Un po' di pace.

La notte -che prima amava e che poi aveva temuto- adesso era diventata nuovamente un momento in cui poter godere della pace e del silenzio, un'occasione per lasciare vagare la sua mente che, negli ultimi tempi, aveva preso di quelle botte che neanche in una casa di cura per infermi.

Effettivamente, adesso che ci pensava, Jungkook non era stato rinchiuso in qualche manicomio solo perché figlio di Jeon. Il suo disturbo mentale era un segreto e doveva rimanere tale proprio per quel motivo; se il regno avesse scoperto della sua malattia, probabilmente lo avrebbero ripudiato e vi sarebbe stata un'enorme rivolta contro i Jeon, costringendoli a retrocedere o alzare le armi contro il popolo.

Ma Jungkook gli aveva anche rivelato che non aveva sintomi di disturbo da quasi due anni...quindi perché adesso JK e Kookie sembravano come impazziti?

Sospirò e si passò una mano sul viso strofinandosi l'occhio e appuntandosi mentalmente di eseguire qualche ricerca discrezionale per conto proprio circa il disturbo del principe. Avrebbe studiato tutti i manuali esistenti se questo avesse significato poter aiutare suo marito.

Anche perché si sentiva vagamente responsabile di ciò che gli era accaduto, perché non poteva essere un caso che JK e Kookie iniziassero a presentarsi con quella frequenza da quando si conoscevano.

C'era qualcosa che ancora mancava nell'enorme puzzle che era la sua vita coniugale, ma era deciso a rimettere insieme tutti i tasselli e fare qualcosa per arrivare ad un'armoniosa vita insieme.

Jungkook si mosse tra le coperte e si voltò verso di lui, tastando con mano il materasso finchè non incontrò il suo stomaco. Gli occhi assonnati si aprirono e le sopracciglia si corrugarono per un istante, prima che un piccolo sorriso increspasse le labbra rosee.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now