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Un lieve bussare lo ridestò dall'oblio del sonno in cui era scivolato senza che se ne rendesse conto. 

Batté qualche volta le palpebre nel buio della stanza, la cui unica fonte di luce presente era la pallida luce della luna che filtrava dalla finestra dalle tende spalancate. Si era addormentato fissando il manto di stelle che ricopriva il cielo, sperando quasi di essere una di loro.

Le stelle, che elementi affascinanti. Intoccabili, bellissime e desiderate da tutti. 

Forse quei colpetti erano avvenuti in un sogno che non ricordava, perchè non sentì alcun suono e si mosse tra le coperte per ricercare una posizione comoda che gli permettesse di ritornare quantomeno a riposare.

Ma, proprio quando richiuse gli occhi, quel bussare leggero lo fece scattare seduto, in allerta.

Chi poteva essere a quell'ora della notte? L'orologio della stanza segnava l'una e mezza di notte, un orario insolito per qualsiasi membro della servitù. Aggrottò le sopracciglia e si voltò verso la porta chiusa, il cuore che palpitava nel petto.

E se fosse stato Jungkook che era tornato ad essere un mostro?

Non aveva chiuso la porta a chiave quella sera, se ne era completamente dimenticato. Si sentì in panico e deglutì più volte, bisbigliando un semplice «Sì?» che sembrava più un rantolo che altro. Da dove avesse tirato fuori la voce non lo sapeva neanche lui.

Dubitava che chi fosse dall'altra parte della porta lo avesse sentito, ma incredibilmente, sentì solo un leggero «Taetae» che lo sorprese.

Era veramente Jungkook.

Si alzò lentamente, il fruscio delle lenzuola appena udibile visto quanto forte gli batteva il cuore nel petto e andò con passo lento verso la porta, aprendola senza far rumore.

Spalancò gli occhi per ciò che si ritrovò davanti.

Jungkook se ne stava fermo sulla soglia con indosso solamente un paio di pantaloni scuri che sembravano in seta ed una larga maglia bianca che gli ricadeva mollemente addosso, scoprendogli le scapole e parte del petto. Ed era tutto perfetto, se non fosse che portava con sé...un coniglietto di pezza?

Lo stringeva al petto come se ne valesse della sua vita, gli occhioni grandi erano corredati da una nota timida ed impaurita, il labbro inferiore stretto tra i denti e le sopracciglia corrugate in un cipiglio infantile e spaventato.

«Jungkook?» sussurrò allora sorpreso, ma quello scosse la testa.

«K-kookie» bisbigliò in risposta, come se fosse un segreto. 

Taehyung si impose di non alzare gli occhi al cielo a quella confusione e piegò la testa di lato «Cosa ci fai davanti la mia porta a quest'ora della notte, Kookie?».

Si sentiva ridicolo a chiamarlo in quel modo, ma a giudicare dall'espressione dell'altro, era l'unico a pensarla così. 

Kookie giocherellava con una delle lunghe orecchie di pezza che pendevano dal pupazzo, muovendosi scomposto sul suo posto.

«P-paura» sussurrò solamente, abbassando lo sguardo sui suoi piedi nudi.

Taehyung alzò le sopracciglia. «Paura? E di cosa?» chiese incerto, guardandosi intorno.

Beh, il corridoio buio, i drappeggi rossi e quei quadri inquietanti...ok, Kookie non aveva tutti i torti. Anche a lui quell'ambiente dava un pò i brividi.

«I-in c-camera d-da solo, Kookie p-paura» deglutì quello, e sembrava sul punto delle lacrime. Tirò su con il naso e sobbalzò come un gatto nel momento in cui ci fu uno scricchiolio anonimo proveniente da non si sapeva dove, facendo istintivamente un passo verso Taehyung. 

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz