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«Oh cielo, Taehyung?!» esclamò una voce preoccupata, ridestandolo dal sonno in cui era inconsciamente caduto. Non ricordava di essersi addormentato, la sua mente assonnata aveva in mente solo il vivido ricordo della lite avvenuta con JK quelle che supponeva fossero ore prima.

Strizzò gli occhi e alzò lentamente il capo con fare confuso solo per incontrare gli occhi grandi e limpidi di...

Jungkook?

«Jungkook?» chiamò con un sussurro, abbandonando il capo contro il muro, solo per vedere l'altro scrutarlo con fare preoccupato. 

Quello annuì velocemente e tese una mano verso di lui prima di ritirarla, esitante, accovacciandosi al suo fianco per mettere quasi zero distanza tra di loro. Lo squadrò da capo a piedi e Taehyung pensò che doveva proprio apparire uno schifo vista come la preoccupazione dell'altro crebbe di secondo in secondo, a mano a mano che gli occhi gli viaggiavano addosso.

Le mani gli tremarono un pò così come il labbro inferiore, stretto tra i denti così forte da essere quasi bianco. Il suo sguardo era concentrato sul suo collo, e Taehyung abbassò istintivamente il capo per nascondersi.

Sapeva che la presa di JK gli avrebbe lasciato dei segni addosso, come da consuetudine, e il rimorso sul volto di Jungkook faceva parecchio male.

«Cosa ti è successo?» gli chiese il principe, deglutendo appena per l'ansia. Taehyung si guardò un attimo intorno per ricordarsi come fosse arrivato a rannicchiarsi su uno dei gradini che portavano direttamente al giardino del palazzo e si fosse addormentato.

Ricordava di essersi sentito così in colpa e agonizzante che si era fiondato fuori dalla stanza subito dopo la discussione, incapace di reggere il pensiero di ciò che era successo. 

Gli occhi di JK furiosi ed iracondi, misti a tutto quello che gli aveva detto e dell'ultimo sguardo ferito che gli aveva rivolto, lo avevano seguito come un'ombra, rischiando di farlo impazzire. 

Quelle pareti gli sembrava si stringessero su di lui per soffocarlo, quindi era corso via come se fosse inseguito da un leone, alla ricerca di un luogo aperto ma appartato in cui annegare la sua angoscia e asciugarsi le lacrime da solo, ricomponendo i cocci del suo animo spezzato e distrutto come un vaso gettato con furia contro un muro.

Era finito quindi seduto a guardare le stelle e ad asciugarsi gli occhi con mani tremanti, cercando di calmare il respiro affannoso che gli era venuto -se per la corsa o per l'ansia, non lo sapeva- cercando conforto in quegli astri luminosi e timidamente confortanti. Adesso che era stato ridestato però, sentiva la schiena e le spalle dolere, probabilmente per la posizione scomoda in cui era stato per forse troppo tempo. 

Si guardò intorno, spaesato e gettò un'occhiata verso l'ingresso.

«Che ore solo? La festa?».

Si era comportato da vero idiota nonchè in modo molto poco regale, andando contro ogni singola regola che la corte Kim gli aveva minuziosamente insegnato con anni ed anni di studio e di rigida compostezza. Aveva lasciato che le emozioni lo investissero e che gestissero i suoi gesti e non il contrario. Imperdonabile certo, ma aveva così tante cose da rimpiangere che la festa di matrimonio di Kai e Jennie era quasi una bazzecola al confronto. 

«La festa è già finita da un pezzo. Quando non ti ho trovato nella nostra camera mi sono preoccupato ed ho iniziato a cercarti ovunque, coinvolgendo anche Yoongi. Sono così contento di averti ritrovato, temevo ti fosse successo qualcosa. E' notte fonda, e qui fuori fa freddo, faremmo bene a tornare dentro» gli rispose Jungkook, il tono gentile e carezzevole come il velluto sembrò avvolgerlo come una coperta calda durante il rigido inverno, lenendo per anche solo un attimo lo -spiacevole- subbuglio interiore che lo tormentava.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora