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«Davvero?!» esclamò con entusiasmo mal contenuto Jungkook, allargando a dismisura gli occhi per la risposta che, sinceramente, non si aspettava di ricevere. Se quel guizzo sorpresa gli aveva fatto dimenticare il suo imbarazzo iniziale, quel peculiare e soffuso rossore tornò ad essere presente con insistenza -in particolare perchè non voleva dimostrarsi così smisuratamente entusiasta della cosa. 

Jungkook, contegno! esclamò mentalmente, schiarendosi la voce nel frattempo che si guardava intorno e cercava di mettere fine alla gioia che gli era appena sbocciata dentro nel venire a conoscenza che, Taehyung, lo desiderava almeno quanto lo desiderava lui. 

«Cioè, i-intendevo—sei s-sicuro che ti vada b-bene?». Si morse la lingua al suo balbettio e arricciò le labbra per il disappunto verso sè stesso, ma le sue mille ed una pare mentali dovute alla sua apparente incapacità di risultare quantomeno rilassato, morirono ancor prima di nascere per il sorriso ampio che gli rivolse Taehyung.

Arricchito da una leggera connotazione divertita, le labbra si stesero ed assunsero quella sorta di forma a cuore adorabile che mostrò l'intera dentatura e che fece socchiudere gli occhi in due mezzelune ridenti. 

«Certo che mi va bene. Francamente, se a fare le cose siamo insieme, mi andrebbe bene anche rotolare nelle pozzanghere » commentò. Jungkook non potè evitare al suo sorriso di nascere e sorgere sul suo viso, illuminandolo di quella calda sfumatura che comunemente veniva definita felicità.

Taehyung gli passò le mani sulle spalle e poi le posò sul suo petto; i palmi si allargarono per uniformarsi alla curva del muscolo e lo strizzarono per qualche attimo perchè quei pettorali erano troppo allettanti per non goderne.

Jungkook si morse il labbro inferiore ed il suo sguardo si accese di aspettativa mentre le dita gli iniziavano a scorrere addosso, toccandolo con più convinzione di quanto lo fossero solitamente e, mentalmente, Taehyung si rendeva ancora una volta conto che tutti quei piccoli dettagli -dalle efelidi graziosamente visibili al rossore diffuso e adorabile- rendevano Jungkook una sorta di divinità dagli occhi sorridenti. 

Il particolare, i polpastrelli tracciarono con minuzia e lentezza ogni morbida rotondità, ogni solco ed ogni rilievo, slittando direttamente poco più su dei suoi fianchi dove i muscoli obliqui creavano una perfetta dentatura della sua gabbia toracica. Ad ogni piccolo respiro più profondo, questa si estendeva e si contraeva sotto le sue mani con la stessa sinuosità di una fisarmonica. 

Effettivamente, il corpo di Jungkook era quanto di più vicino alla perfezione avesse visto nella sua vita...e di cui aveva desiderato goderne senza però avallare quella speranza che l'altro ne fosse d'accordo. Ed invece, proprio come fosse stata la prima volta che lo vedeva, era lì a toccarlo e a farsi toccare per provare la più sublime delle sensazioni.

I pollici risalirono tracciando la linea obliqua del dorsale e arrivarono dove, idealmente, dovevano esserci quei due piccoli e sensibili punti nevralgici di Jungkook, su cui strofinarono attraverso il tessuto creando una frizione così leggera da essere appena percepibile ma presente abbastanza da fargli stringere ancora di più il labbro tra i denti. 

Nonostante la presa sui suoi fianchi si strinse, dalle labbra di Jungkook sfuggì un versetto sorpreso per l'abilità con cui Taehyung era riuscito a sospingerlo fino a trovarsi supino con suo marito che, seduto a cavalcioni sopra di lui, lo guardava con malizia. Il sedere tondo e sodo era premuto esattamente sulla sua mezza erezione, la cui sollecitazione gli aveva provocato un brivido lungo tutta la schiena.

«Adesso che ho capito come fare, v-vorrei che tu provassi c-con me ciò che io ho provato a-avendo te» proferì con onestà profonda Jungkook, negli occhi grandi una fiamma di speranza ardente tanto quanto il desiderio di essere parte di Taehyung.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora