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ADV: presenza di scene grafiche che potrebbero urtare. Se siete particolarmente sensibili, sconsiglio la lettura dei paragrafi in corsivo. Nelle NDA trovate una piccola spiegazione se ve li perdete^^

Consiglio l'ascolto di: "It pulls me under - Butterfly Butcher" dal momento in cui raggiungete il primo paragrafo in corsivo.  











«Taehyung—pensi possa esserci la possibilità di stare insieme per... me e Yoongi?»

La domanda di Jimin spezzò il silenzio caduto tra loro che, distesi l'uno di fianco all'altro sul letto a due piazze di Taehyung, guardavano il soffitto e lasciavano che gli occhi vagassero alla ricerca di un appiglio o un dettaglio su cui dirottare l'attenzione. Era fin troppo facile cedere alla malinconia che, balorda, spadroneggiava nei loro animi forzatamente solitari. Il bisbiglio fatto da suo fratello sembrò quasi assordante tanto fitto fosse il silenzio attorno a loro, e Taehyung smise di giocherellare con la sua fede per arcuare leggermente il sopracciglio.

«Non posso darti una risposta certa ma, a primo impatto, mi verrebbe da chiederti perché pensi che non possiate stare insieme.» gli sussurrò in risposta, in un soffuso mormorare sufficiente a mostrare la perplessità per il dubbio palese nel tono di Jimin.

Questi emise un flebile lamento e la fronte gli si aggrottò; le mani, posate sul suo stomaco, si aggrapparono appena alla leggera camicia indossata e sentì il petto stringersi. «Perché lui non è un principe come me o te. E perché siamo due uomini.» rispose con un filo di voce, rilasciando poi un sospiro profondo e pesante quanto un macigno. 

Taehyung sistemò il capo sul cuscino, muovendosi appena nella sua posizione cosicché le loro braccia si sfiorassero. «Anche io e Jungkook siamo due uomini. Non penso possa essere questo il reale ostacolo alla vostra unione. È vero, non è un reale, ma è comunque un consigliere.» rispose con sincera perplessità, a cui Jimin rispose scuotendo appena la testa. Fece un sorriso incerto che morì poco dopo averlo forzato e puntò gli occhi sul riflesso arcobaleno del blindolo che, colpito timidamente dalla luce notturna, proiettava la sua vivacità sul soffitto.

Ne osservò il tremulo ondeggiare, assorto, mentre la mente si arrovellava su mille pensieri -che erano solo una parte di tutti quelli che lo perseguitavano giornalmente. 

«Ma Jungkook è il futuro erede al trono. Lui un giorno diventerà un re», obiettò quindi, socchiudendo gli occhi mentre il dorso della mano si posava sulla sua fronte, coprendogli in parte la vista, «E tu sei comunque un principe, seppur non erede diretto alla corona. Ma noi... Non credo che ci siano speranze per noi, lui non appartiene alla nostra classe sociale, e nonostante sappia perfettamente che non c'è alcun futuro ad attenderci, non riesco a rinunciare a...tutto. A lui», mormorò Jimin, «E mi sento una persona orribile per questo, perché dovrei lasciarlo libero di crearsi un futuro con qualcuno che possa dargliene uno, non con qualcuno come me.»

In quel frangente, Jimin ringraziò la notte; la ringraziò per essere capace di nascondere il tremore della sua voce e la lacrima che, veloce, era scivolata dal suo occhio senza che potesse arrestarla, tracciando un sentiero caldo e salato lungo la sua tempia fino a perdersi tra i capelli. Era stata silenziosa come lo era il suo sentimento; era stata dolorosa tanto quanto il pensiero di non poter vivere la vita che desiderava; necessaria come lo era il dover esternare quei pensieri che lo stavano divorando dall'interno, consumandolo.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora