~Epilogo~

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Nove mesi dopo


Il riecheggiare insistente e ridondante dell'orologio a pendolo appeso alla parete di fianco la sua indaffarata scrivania, lo convinse a distogliere lo sguardo dal documento che stava leggendo per, invece, muovere circolarmente il collo e portarsi le mani dietro la nuca. Fece roteare il capo e sentì le vertebre scricchiolare appena mentre i muscoli delle spalle erano intorpiditi a causa di tutte le ore rimasto chino su quei documenti di cui aveva la nausea. 

Lo sguardo ceruleo vagò lungo la penombra del suo studio e un profondo quanto silenzioso sospiro scivolò dalle narici allargate, segno che la stanchezza contro cui stava lottando da qualche ora stava per avere la meglio sulla sua persona. 

Le lancette in oro segnavano le dieci di sera in punto, come da consuetudine. 

Da quando Jungkook era diventato re e lui era stato ufficialmente riconosciuto come consorte del sovrano, gli impegni da dover gestire, i documenti da dover smistare e il tempo da dedicare alla burocrazia politica si erano moltiplicati a dismisura -in proporzione nettamente maggiore di quanto si fossero aspettati. Incombenze e scadenze ben precise richiedevano costantemente la sua attenzione, arrivando ad azzerare tutto il suo tempo libero e a dormire, spesso, meno di quattro ore a notte. 

A differenza di quanto aveva fatto re Jeon in passato, infatti, Jungkook e Taehyung avevano deciso di non attorniarsi di consiglieri reali, trovando poco produttiva la scelta di frammentare il lavoro su così tante figure. In particolare, se avessero avuto lo stesso numero di collaboratori di re Jeon, la possibilità di non avere un controllo esatto sulle attività di corte sarebbe stata estremamente elevata -ed era un qualcosa a cui preferivano ovviare lavorando un po' più di quanto fosse salutare ma meno di quanto avrebbe richiesto un eventuale errore di sorta. 

Ad avere subìto un cambiamento brusco e radicale, comunque, non era stata solo la loro vita di corte. La loro vita coniugale ne aveva risentito in egual modo, soprattutto per lo stato emotivo di Jungkook. Nonostante avesse reagito in modo egregio e sorprendentemente razionale alla scomparsa improvvisa e quantomeno teatrale di suo padre, Jungkook aveva iniziato ad accusare -soprattutto nell'ultimo periodo- una serie di sintomi che Taehyung faticava a comprendere. 

Non era raro che si svegliasse nel cuore della notte preda di un attacco di panico improvviso, né era raro doverlo riscuotere da un turbolento incubo che lo portava ad urlare a notte fonda e a strattonarsi la camicia fino a farne saltare i bottoni. 

Da quegli incubi, di solito, ne usciva con lunghe giornate di mutismo che talvolta aveva faticato persino egli stesso ad infrangere; Kookie e JK erano le uniche soluzioni per tirare fuori Jungkook da qualsiasi tranello la sua mente avesse deciso di infliggergli per alleggerire il peso e i lasciti di quelle crisi.

Taehyung aveva notato che alcuni di quegli atteggiamenti disfunzionali che gli provocavano non poco disagio, erano dovuti a particolari ricordi impressi non tanto nella memoria, quanto nell'ambiente che li circondava. 

Proprio in virtù di quest'ultimo punto, Taehyung aveva dato inizio ad una modernizzazione senza precedenti del palazzo dei Jeon. Aveva scelto personalmente i colori della tappezzeria, dei tendaggi e delle pareti delle stanze -da quella più futile come la cabina armadio, a quella più importante come la sala dei troni-; ogni cosa era stata soggetta a riverniciatura, a modifica o era stata fatta sostituire. Perfino i lampadari e le plafoniere Jeon -da sempre di un pesante e tetro color ottone- erano stati sostituiti dai toni più caldi e morbidi dell'oro e da pendagli di cristalli a goccia - i preferiti di Kookie, peraltro. 

Tutta quella matassa oscura e opprimente che aveva tinteggiato lo sfondo della vita di Jungkook -nonché di Kookie e di JK- era stato soppiantato da colori caldi e tenui, capaci di allietare l'animo ancora tormentato di suo marito. Insieme alla ricostruzione di intere aree del palazzo, quadri, ricami fioriti e arazzi finemente ricamati erano diventati la caratteristica principale che adornava le stanze della loro dimora, rendendola estremamente più accogliente e vivibile.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Where stories live. Discover now