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L'incontro cominciò poco dopo, permettendo a Taehyung di liberarsi dallo sguardo del suo coniuge per focalizzarsi su quello che tutti quei politici avevano da dirgli -parole inutili e vane, che si perdevano così come uscivano dalle loro labbra. 

Davanti gli occhi di Taehyung passarono una serie di scartoffie che fu obbligato ad analizzare e commentare con meticolosa cura, guadagnandosi non solo l'approvazione dei politici, ma anche del re Jeon, che sembrava sinceramente sorpreso da come Taehyung fosse preparato in materia.

Re Jeon era sempre gentile nei suoi confronti, lo aveva elogiato più di una volta durante tutta la mattinata, dandogli qualche pacca gentile sulle spalle o sorridendogli ampliamente. Sicuramente, il vecchio Taehyung avrebbe pensato che fosse un buon re, ma in realtà -dopo come si era rivelato Jungkook- non si fidava più di nessuno. Quindi aveva semplicemente annuito e fatto piccolissimi e tirati sorrisetti per ringraziarlo delle belle parole.

Tuttavia, il peso di due occhi perforanti lo avevano tentato più di una volta nel provare a lanciare una fugace occhiata verso JK, ma la paura che potesse anche solo lontanamente infastidirsi gli dava la forza da non voltarsi minimamente e rispondere solo a domanda posta.

Non voleva irritare di certo JK con qualsiasi cosa.

Per lui, tutto poteva essere considerato un affronto.

Aveva notato come tutti gli occhi dei presenti erano spesso puntati sul suo volto, su cui sicuramente spiccavano lividi o segni di contusione, ma nessuno ebbe la sfacciataggine di chiedergli qualcosa in merito.

Quando Yoongi suonò la campanella per indicare la fine dell'incontro politico, Taehyung fu tentato di scappare via il prima possibile... se solo il re non avesse annunciato che si sarebbero ritrovati tutti nella sala dei ricevimenti per poter conversare davanti ad un buon bicchiere di vino e del cibo ben cucinato.

Merda.

Si morse l'interno della guancia, si alzò dal suo trono e aspettò che il re Jeon sparisse per ritirarsi qualche attimo nelle sue stanze, mentre lui continuava a dover conversare con dei signori di mezza età con cui non voleva avere niente a che fare. 

Il suo pensiero era solo rivolto al correre via ed inventare una scusa convincente per poter saltare il pranzo. Non era proprio nel suo stile fare una cosa del genere, ma non se la sentiva di giocare alla coppietta felice con JK.

Non credeva neanche di esserne capace.

Come finalmente venne lasciato libero di allontanarsi, andò verso la porta a grandi passi, salvo poi bloccarsi sulla soglia. I piedi erano diventati due pezzi di piombo, gli occhi sgranati erano fissi sulla finestra aperta da cui filtrava un debole raggio di sole.

«Taehyung».

Il suo nome, pronunciato in quel modo, era qualcosa di...terrificante.

Perché stava utilizzando quel tono gentile?

Perchè aveva pronunciato il suo nome come se fosse una carezza? 

Per quale diamine di motivo lo aveva richiamato?

Il ciarlare dei politici era ancora troppo vicino per poter scappare via e ignorare il principe, quindi strinse le labbra in una linea dura.

Muoviti, vai via. Scappa prima che sia troppo tardi.

«Taehyung, aspetta!».

Quella voce si avvicinava.

No! No, stammi lontano urlò la sua mente, e strinse la mascella scuotendo la testa più volte. Doveva farcela, almeno davanti a tutti quegli occhi curiosi.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora