Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎

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«Che dolore, cazzo» fu il brontolio che risuonò contro l'orecchio di Taehyung il mattino seguente.

Al distinto mugugno era seguito un verso di assonnato disappunto; infatti, la voce impastata dal sonno ed il piccolo sibilo insieme ad un frusciare di coperte e lenzuola lo fecero svegliare all'improvviso. Taehyung sbattè le palpebre e si voltò verso JK, cercando di avere una visione quanto più limpida possibile considerando che non solamente Jungkook si era appropriato di gran parte del suo cuscino e spazio vitale, ma che era rimasto addossato alla sua schiena con il volto tra i suoi capelli e la guancia schiacciata contro la nuca per tutta la notte.

Il respiro leggero e cadenzato del principe, dopo una serie di momenti di sconforto piuttosto acuti, era stato ciò che aveva accompagnato Taehyung nel torpore dell'incoscienza e lo aveva cullato fino a farlo cadere addormentato, nella mente il tarlo dell'incertezza su chi ci sarebbe stato il giorno dopo.

La risposta al suo dubbio era arrivata insieme alle piccole e sussurrate imprecazioni mattutine ed ai movimenti ancora poco coordinati della persona che aveva a fianco, la cui unica cosa distinguibile era il braccio mollemente poggiato sul suo fianco. Da quest'ultimo, pendeva una mano fasciata da spesse e grezze garze su cui piccole chiazze bordeaux si erano allargate nella notte. 

Taehyung si issò sul gomito e cercò di schiarire lo sguardo, guardando con apprensione JK che rotolava sul materasso per mettersi disteso supino, il volto contorto in una smorfia di dolore.

Lo vide chiudere il pugno per afferrare le lenzuola e poi lasciare queste ultime con un sibilo, «Attento, non muoverle troppo o si riapriranno le ferite» gracchiò Taehyung con voce roca ed impastata, ritornando -per ancora pochi attimi- a poggiare il capo sul cuscino. Il torpore del sonno avvolgeva ancora le sue membra indolenzite e stanche, un mal di testa sordo lo stava per colpire e minacciava di seguirlo per il resto della giornata e si massaggiò circolarmente le tempie.

Si stiracchiò allungando le gambe e le braccia e si portò indietro la frangia corvina, voltandosi per poter guardare meglio le condizioni in cui versava JK quella mattina.

Le sue palpebre gonfie sembravano sporgere ancora di più adesso che cercava di guardarsi intorno, i contorni erano arrossati e adesso che lo stava guardando, perfino i bulbi oculari avevano un sottotono rossastro. Occhiaie violacee scavavano solchi profondi sul suo volto e JK si portò il dorso della mano sugli occhi e li strinse; sentiva i bulbi oculari bruciare come se gli avessero dato fuoco, le palpebre grattavano contro le cornee per quanto li sentisse secchi ed anche la gola gli bruciava come preda di un incendio. 

Sbriciò da dietro le dita per guardare Taehyung mettersi seduto, scuotere la testa ed alzarsi per afferrare la vestaglia appesa alla stampella poco lontano dal letto e legarla stretta alla vita, assicurandosi che il freddo della notte non lo facesse rabbrividire. Allentò il nodo che teneva chiusi i tendaggi pesanti e lasciò che la luce del giorno facesse la sua comparsa illuminando l'intera stanza.

«Forza, alzati. Dobbiamo controllare le bende e prepararci alla giornata» gli disse mentre faceva il giro del letto e afferrava i lembi delle coperte che ancora avvolgevano il corpo di JK. Le spostò con un movimento deciso e le lasciò ricadere ai piedi del letto mentre JK alzava un sopracciglio arricciando il naso per il brivido che gli scorse addosso. Come un'impalpabile lenzuolo di aghi, il freddo gli punse la pelle ed il disagio si manifestò sotto forma di pelle d'oca sulle braccia.

Taehyung guardò JK rotolare su di un fianco ed affondare il viso nel cuscino, mugugnando una serie di parole incomprensibili e soffocate dalla stoffa; l'unica cosa visibile era il broncio sporgente che gli corrucciava le labbra. Il labbro inferiore sporgeva tanto da coprire il neo sotto questo e la camicia gli si era allargata scompostamente mostrando il solco tra i pettorali-segno che i primi due bottoni avevano ceduto alle irruente attività serali della notte prima.